Si è svegliato Michelangelo, il bambino italo-tedesco in coma in Germania
Continuano i progressi di Michelangelo Lecce, il bimbo italo-tedesco di Berlino colpito a luglio 2016 da una rara forma di epilessia.
Dopo cinque settimane di ricovero presso la clinica universitaria di Kiel (UKSH – Uniklinikum Schleswig-Holstein), Michelangelo (7 anni) si è svegliato dal coma farmacologico in cui giaceva da circa 5 mesi ed è stato trasferito in una struttura medica bavarese per iniziare la riabilitazione. Fino a novembre 2016 la sua situazione si presentava drammatica. Così si era espresso il papà Alessandro in un’intervista rilasciata a Berlino Magazine lo scorso 15 novembre: «Mio figlio Michelangelo soffre di una rara forma di epilessia ed è in coma farmacologico da oltre tre mesi presso l’ospedale Charité di Berlino. La clinica universitaria di Kiel, presso la quale opera il medico Andreas van Baalen, esperto della malattia di Michelangelo, potrebbe fornirgli le cure di cui ha bisogno. Ma la struttura ha respinto il suo trasferimento per mancanza di posto, macchinari adeguati e personale. Ogni giorno trascorso in coma farmacologico comporta dei danni al cervello di mio figlio. Soltanto se venisse ricoverato a Kiel potrebbe sperare di sopravvivere. Se così non fosse, temo che non ce la farà. E se anche dovesse farcela, riporterebbe gravissimi danni al cervello». Grazie alle crescenti pressioni esercitate dai genitori del bimbo sulla clinica di Kiel e alla capillare divulgazione di una petizione per richiedere un posto letto nella struttura specializzata, Michelangelo ha ottenuto il permesso di essere curato a Kiel e il 29 novembre è stato trasferito. Al suo arrivo a Kiel è stato preso in cura da Andreas van Baalen, l’unico esperto sul suolo tedesco e uno dei pochi al mondo della sindrome epilettica da infezione febbrile (FIRES).
Le cure a Kiel e il trasferimento in Baviera
Nelle cinque settimane di terapia a Kiel, Van Baalen e il team della clinica sono riusciti a interrompere il coma farmacologico in cui Michelangelo giaceva da mesi. Il coma aveva lo scopo di proteggere il bimbo da violenti attacchi epilettici. Parallelamente sono stati ottimizzati i medicinali e la dieta del bimbo. Michelangelo è già in grado di respirare perlopiù autonomamente, ma viene ancora supportato dai macchinari. Nella fase attuale, il bimbo inizia a fissare nella memoria e nella coscienza le persone e gli oggetti che lo circondano. In un articolo pubblicato sul giornale Kieler Nachrichten, la mamma di Michelangelo ha definito il servizio della clinica di Kiel estremamente professionale, sistematico e costante. Il 2 gennaio 2017 Michelangelo è stato trasferito nella clinica bavarese Schön Vogtareuth per la riabilitazione.
Leggi l’intervista ad Alessandro Lecce, papà di Michelangelo (15 novembre 2016)
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