Cancelliere tedesco Olaf Scholz presto a Kiev insieme a Mario Draghi
Il Cancelliere tedesco Olaf Scholz, insieme al Premier italiano Mario Draghi e al Presidente francese Emmanuel Macron, andranno a Kiev per incontrare il Zelensky
Secondo quanto riportato dalla stampa tedesca, il Cancelliere federale Olaf Scholz si recherà a Kiev giovedì 16 giugno. Insieme a lui anche il Primo Ministro italiano Mario Draghi e il Presidente francese Emmanuel Macron. Il Governo federale non ha ancora confermato ufficialmente la visita, ma non l’ha nemmeno smentita. La visita dei Premier di Italia, Germania e Francia precede il 48°summit dei Paesi membri del G7 che si svolgerà allo Schloss Elmau, nella cittadina tedesca di Krün sulle Alpi bavaresi dal 26 al 28 giugno.
Prima di Olaf Scholz solo la ministra degli Esteri si era recata in Ucraina
Annalena Baerbock, ministra degli Esteri federale, si era recata in visita in Ucraina poco più di mese fa, il 10 maggio 2022. Si trattava della prima visita da parte di un rappresentante dell’esecutivo tedesco dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio 2022. Baerbock aveva dapprima visitato i sobborghi di Bucha – accompagnata dal procuratore generale Iryna Venediktova – teatro di una delle stragi più sanguinose perpetrate dall’esercito russo dall’inizio del conflitto, per poi spostarsi nella capitale Kiev, dove aveva incontrato Dmytro Kuleba, suo omologo ucraino.
In quell’occasione Baerbock aveva anche annunciato che l’Ambasciata tedesca nella capitale ucraina avrebbe riaperto dopo un periodo di chiusura dovuto alla guerra. Prima della ministra degli Esteri anche il leader del partito di opposizione della Cdu, Friedrich Merz, aveva visitato le zone del conflitto. Pochi giorni fa, l’11 giugno, la Presidentessa della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si era recata a Kiev per incontrare il Presidente ucraino Zelensky.
Poche settimane fa Scholz aveva escluso una sua visita in Ucraina
Subito dopo la visita della ministra degli Esteri Baerbock, Scholz aveva commentato la possibilità di una sua eventuale visita a Kiev. Il Cancelliere aveva dichiarato: “Deve essere qualcosa che venga promosso concretamente, e non deve essere solo un’opportunità per fare fotografie. Non mi unirò a un gruppo di persone che fanno qualcosa solo per un breve servizio fotografico”.
Scholz, durante lo stesso discorso, aveva ripetuto che i Paesi membri dell’Alleanza atlantica non avrebbero mai partecipato direttamente al conflitto e aveva rifiutato l’idea di una no-fly zone in Ucraina. Secondo il capo dello Stato tedesco, infatti, introdurla richiederebbe l’uso di aerei da guerra e, di conseguenza, un coinvolgimento diretto degli Stati appartenenti alla NATO nel conflitto.
I partiti dell’opposizione, e l’Ambasciatore ucraino in Germania, avevano duramente criticato Scholz per non volersi recare in Ucraina
L’11 aprile Roderich Kiesewetter, deputato del partito cristianodemocratico (Cdu), durante un’intervista al giornale Handelsblatt, aveva dichiarato che Scholz avrebbe dovuto seguire l’esempio di altre importanti personalità politiche – come la Presidentessa della Commissione europea Ursula von der Leyen o il premier britannico Boris Johnson – e recarsi a Kiev per rendersi conto personalmente e direttamente della situazione. Kiesewetter aveva infatti dichiarato che “La Germania dovrebbe svolgere il suo ruolo di cerniera in Europa, aprire la strada nel sostenere l’Ucraina, gestire la crisi e adottare le misure necessarie che si spera portino alla fine della guerra”.
L’Ambasciatore ucraino in Germania, Andrij Melnyk, aveva invece accusato il Governo tedesco di sostenere “svogliatamente” Kiev e che l’Ucraina è la vittima principale della “vergognosa” dipendenza energetica della Germania rispetto alla Russia. “Questo rapporto ipocrita con la Russia risale al gasdotto Nord Stream 1. L’enorme dipendenza della Germania dalla Russia, in quella che è la peggiore aggressione dai tempi della Seconda guerra mondiale, è vergognosa” ha continuato Melnyk. Che ha poi aggiunto: “La Germania è lontana dal darci il sostegno di cui abbiamo bisogno oggi come lo era all’inizio della guerra. Più di 40 giorni dopo, l’élite politica tedesca apparentemente non crede ancora che l’Ucraina possa vincere la guerra. ”
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Immagine di copertina: Olaf Scholz e Mario Draghi – Screenshot da Youtube