Ecco perché il ragù nel resto del mondo è conosciuto come alla “bolognese”

*di Serena Foschi

C’è molta disinformazione nel resto del mondo riguardo la cucina tedesca. Però è anche vero il contrario: nonostante i teutonici apprezzino moltissimo la cucina nostrana e compiano dei veri e propri pellegrinaggi culinari nel “paese dove fioriscono i limoni”, ancora cadono sugli spaghetti “bolognese.”

Vuoi per ignoranza, vuoi per attaccamento affettivo, gli spaghetti bolognese ancora troneggiano sul menù dei ristoranti più semplici e a buon mercato, magari in piccoli paesini di provincia (anche se mi sono capitati un paio di casi in città). Ormai sono così radicati nel cuore dei tedeschi che non credo sia possibile convincerli del fatto che il loro piatto preferito, legato indissolubilmente all’infanzia (i Kindergeburtstag, le feste di compleanno dei bambini), non sia un piatto italiano. E vi dirò di più, miei cari lettori non italiani: gli spaghetti bolognese non esistono in Italia!

Gli spaghetti bolognese sono un’invenzione anglo-americana del dopoguerra, creata dai militari di ritorno a casa, nel tentativo di imitare il ragù bolognese (che si gusta sulle tagliatelle all’uovo e non sugli spaghetti) provato a Bologna. Il successo oltralpe fu incredibile, tanto che ne esiste una versione “in scatola” anche in Germania, veloce, pratica e “deliziosa”, soprattutto se degustata con un fantastico cappuccino….

Proprio per la facilità nella realizzazione gli spaghetti bolognese sono particolarmente apprezzati dalle mamme in crisi, a pochi giorni dalla festa di compleanno del loro pargolo. Cosa c’è di meglio di un piatto sano, facile e veloce, da offrire ad una masnada di ragazzini affamati e su di giri, nel giorno del compleanno del piccolo Klaus Dieter?

Il consumo degli spaghetti bolognese non avviene solo a tavola. Sono anche al centro di  varie attività ludiche da svolgersi durante i compleanni dei bambini, il Kindergeburtstag, come il famoso gioco dello STOP. I bambini iniziano ad ingurgitare spaghetti, il capo festa, di solito il festeggiato o un adulto sadico, grida STOP e tutto il resto della banda deve congelarsi all’istante. Tenendo conto della ben nota poca dimestichezza nell’utilizzo della forchetta con gli spaghetti dei tedeschi, per non parlare dei loro cuccioli, il risultato è facilmente immaginabile.

Ma perché distruggere dei bei ricordi? Non sono cattiva fino a questo punto. Gli ingredienti sono italiani (nella maggioranza dei casi), ma collegare questo piatto alla logica del souvenir mi fa storcere un po’ il nasino da purista. Come accadde anche al nasino degli illustri dell’Accademia Italiana della Cucina, che attualizzarono la ricetta originale del ragù alla bolognese, in modo da garantire la continuità ed il rispetto della tradizione gastronomica in Italia e nel mondo. Rispetto a quella tedesca (che trovate qui), non si parla di origano. Basta tanto a trasformare un ragù in una “alla bolognese”.

*Serena Foschi: l’età è e rimarrà un mistero, ne dimostra molti di meno in ogni caso. Nata a Roma, trasferitasi in Germania, a Stoccarda, da poco più di un anno, con il suo gatto Miaurizio. Trascorre il tempo ad insegnare italiano, tedesco ed inglese online e a imparare il cinese mandarino e giapponese, per evitare la demenza senile. Profonda conoscitrice dell’ambiente svevo, scrive articoli culinari su ricette vegetariane, dopo averle collaudate personalmente.

Blog: http://serenaitalian.wordpress.com