«Quanti partner sessuali?» Il modulo del Jobcenter alla madre single indigna la Germania
Il Jobcenter di Stade, cittadina tedesca del Niedersachsen non lontana da Amburgo, è finito al centro di un’accesa polemica dopo aver chiesto a una donna incinta di compilare un modulo aggiuntivo in cui indicare tutti i partner sessuali avuti durante il periodo del potenziale concepimento. Il questionario, che la donna avrebbe dovuto allegare alla domanda per il sussidio Hartz IV, ha fatto il giro del web e dei media suscitando l’indignazione generale. È stato così ritirato, con tanto di scuse da parte del direttore della Bundesagentur für Arbeit di Stade, Friedhelm Keiser.
Il modulo. La donna, incinta e senza un compagno, si era recata al Jobcenter per richiedere la prestazione sociale Hartz IV. È stato allora che un impiegato del centro le ha sottoposto il controverso “questionario aggiuntivo”, in cui la futura madre avrebbe dovuto indicare nome, cognome e data di nascita di tutti i partner sessuali avuti durante la gesetzliche Empfängniszeit, vale a dire il periodo compreso tra i 300 e i 181 giorni precedenti la nascita del bambino. Nel modulo si chiedeva inoltre alla donna di specificare quali «indagini approfondite» avesse intrapreso per accertare la paternità del nascituro.
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Le polemiche. Il documento, lesivo della privacy della donna, è finito presto sul web e ha fatto il giro di Twitter, sollevando un polverone e costringendo la Bundesagentur für Arbeit a fare retromarcia: «È un modulo inammissibile», ha dichiarato al quotidiano Neues Deutschland la portavoce Frauke Wille, «e ci aspettiamo che il Jobcenter di Stade lo ritiri immediatamente». Detto fatto: il questionario è scomparso e il Jobcenter ha indetto una conferenza stampa di scuse. «Sono desolato che dal nostro ufficio sia potuto uscire un modulo del genere», ha dichiarato Friedhelm Keiser. «Lo ha redatto un nostro collaboratore, basandosi erroneamente sui questionari di accertamento della paternità nei casi di assegno di mantenimento obbligatorio. L’impiegato è molto dispiaciuto per quanto successo».
Foto di copertina © Alkadis on Twitter