Produttori tedeschi di cibo: “La pandemia ha dimostrato che i tedeschi non sanno più cucinare”

Supermercati presi d’assalto? Sì, ma troppa attenzione per prodotti semilavorati o surgelati: la critica dei produttori tedeschi di cibo ai propri connazionali

Cibi precotti e pranzi e cene degne solo dei fast food: secondo quanto fatto emergere della Bundesvereinigung der deutschen Ernährungsindustrie (BVE), la federazione delle industrie tedesche di cibo e bevande, gli ultimi due mesi hanno sottolineato come in Germania pochi abbiano voglia e conoscenze per realizzare pasti come si deve dentro le quattro mura di casa. In un’intervista all’agenza di stampa DPA, il general manager dell’associazione Christoph Minhoff ha dichiarato: “In questo momento in cui i fast food e il ristorante italiano dietro l’angolo è chiuso, i tedeschi sono costretti a fare affidamento sulle proprie abilità culinarie. C’è gente che va al supermercato chiedendosi se sarà in grado di farsi un hamburger da solo?’

Il test? Sapere cucinare bene una patata

“Da anni sottolineiamo che le abilità culinarie dei tedeschi stanno diminuendo drasticamente. In una società dagli alti ritmi lavorativi, cucinare non è più un’abitudine, ma un evento. Molte famiglie non sanno davvero come e cosa fare e si affidano a programmi televisivi, internet o riviste, ma non basta”. E così ecco che ci si affida a prodotti surgelati o sughi pronti per la pasta: “Chiunque sa mettere una pizza in forno o aggiungere una salsa a degli spaghetti senza stravolgerne il sapore. La versa sfida è cucinare una patata. Quanto sale va messo nell’acqua? Per quanto deve rimanere sul fuoco? In molti diranno che è una cosa banale, ma no, non lo è.”

I consumi dei tedeschi durante la pandemia

Nelle seconda settimana di marzo, secondo lo studio della BVE, in Germania è la vendita di pasta nei supermercati è aumentata del 170% rispetto allo stesso periodo del 2019. In crescita anche il riso (+ 179%) e le farine pronte per il pane (+330%). “Viene richiesto tutto ciò che può essere cucinato subito”. la speranza di Minhoff è che i tedeschi possano cambiare marcia in cucina: “Quando si capirà che la quantità di lavoro necessaria per creare un pasto equilibrato e gustoso non è poi così alta e ha un enorme ritorno di gusto e salute, si potrà sperare in un approccio completamente nuovo”.

Studia tedesco via Skype con lezioni private o collettive, corsi da 48 ore (max 8 persone) a 192 €. Scrivi a info@berlinoschule.com o clicca sul banner per maggior informazioni

Non perderti foto, video o biglietti in palio per concerti, mostre o party: segui Berlino Magazine anche su Facebook, Instagram e Twitter

Photo: © Pixabay CC 0