James Simon Gallery, il nuovo magnifico spazio nell’Isola dei Musei disegnato da David Chipperfield
L’Isola dei Musei, già patrimonio dell’Unesco, si arricchisce di un nuovo, eccezionale edificio: la James Simon Gallery
Si chiama James Simon Galerie ed è il nuovo edificio dell’Isola dei Museo di Berlino. Il nome è quello del mecenate tedesco-ebreo James Simon che, nei primi del 1900 durante l’epoca guglielmina, donò la sua splendida collezione d’arte alla città, tra cui il celebre busto di Nefertiti. L’edificio, disegnato da David Chipperfield, è stato presentato ad inizio dicembre 2018 dalle maggiori autorità cittadine, ma inaugurerà ufficialmente solo nell’estate del 2019.
Cosa conterrà la James Simon Galerie
La James Simon Galerie ha diverse spazi e funzioni: contiene un auditorium da 300 posti, uno spazio per mostre temporanee e, soprattutto, ospiterà i servizi di accoglienza (biglietteria, guardaroba, bar, servizi igienici, libreria, ecc.) destinati ai circa 8 mila visitatori giornalieri dei cinque musei dell’Isola (Pergamon, Bode Museum, Altes Museum, Neues Museum, Alte Nationalgalerie)–– ospiterà un auditorium da 300 posti ed uno spazio per le esposizioni temporanee.
I lavori per realizzare la James Simon Galerie
I lavori per la James Simon Galerie erano iniziati nel 2009. L’inaugurazione era prevista originariamente per il 2013, ma a causa del suolo sabbioso e ricco d’acqua, la costruzione delle fondamenta è stata completamente modificata con conseguenze nefaste su e tempi costi tanto che i berlinesi pare abbiano già ironicamente soprannominato l’edificio “il guardaroba più caro del mondo”.
L’edificio progettato da David Chipperfield
Insieme alla “Archaeological Promenade” – ovvero un percorso sotterraneo ancora in costruzione che collegherà tutti gli edifici dell’Isola – la James Simon Galerie rappresenta il punto centrale del piano generale sviluppato dallo stesso Chipperfield nel 1999 per la Museumsinsel. L’edificio si presenta come un vero e proprio propileo contemporaneo. Sorge su una superficie di 4600 metri quadrati e si erge su uno zoccolo in pietra creando così una grande terrazza sul fiume Sprea. Il manufatto si prefigge, secondo la volontà del progettista, di “riorganizzare le relazioni urbane e l’accessibilità dell’intera Isola dei Musei”. Il linguaggio architettonico dell’edificio, dall’aspetto molto severo e monumentale, adotta elementi già esistenti sull’Isola dei Musei, reinterpretandoli: le colonne stilizzate e slanciate e l’imponente scalinata d’accesso, oltre all’uso della pietra (ricostituita con aggregato di pietra naturale) negli esterni, fanno infatti riferimento alle adiacenti opere di Schinkel, Stüler e degli altri architetti che hanno partecipato alla realizzazione della Museumsinsel.
Il “dialogo” della James Simon con il Neues Museum
Il team di Chipperfield ha reinterpretato il linguaggio classico per dialogare con l’adiacente Neues Museum progettato dall’architetto prussiano Friedrich August Stüler a metà del XIX secolo su commissione del re di Prussia Friedrich Wilhelm IV. Per lui l’Isola dei Musei di Berlino sarebbe dovuta diventare un'”acropoli culturale”. Così fu, anche se il Neues, dopo l’inagurazione del 1855, fu chiuso a causa dei bombardamenti nel 1939 e riaprì nel 2009 solo grazie ai lavoro di restauro proprio di Chipperfield che insieme allo studio Julian Harrap Architects, ha ricevuto per questo progetto il prestigioso premio Mies van der Rohe Award nel 2011.
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James Simon Galerie
Eiserne Brücke, 10178 Berlino
aperta da estate 2019
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