«Io, italiana che cerca di salvare i ricci dei giardini berlinesi dai tagliaerbe con l’aiuto di un centro in Piemonte»
Come e perché i tagliaerba stanno rovinando l’ecosistema berlinese: intervista con Layla Barkat
A Berlino il taglio indiscriminato di erba e cespugli nei parchi pubblici e nei giardini condominiali con mezzi meccanici pesanti sta mettendo seriamente a rischio la fauna selvatica e in particolare i ricci, animali necessari per l’ecosistema (mangiano bruchi, larve e lumache). Nella sola Germania ne muoiono, complessivamente, più di un milione. Come dichiarato della Landesbund für Vogelschutz bavarese i tagliaerba sono considerati “una vera e propria minaccia per le specie notturne che popolano i giardini” confermando, di fatto, quanto già fatto emergere nel 2014 dall’associazione di consumatori tedesca Stiftung Warentest che bocciò il livello di sicurezza degli 8 migliori macchine all’epoca in commercio.
Come reagiscono i ricci ai pericoli
Il riccio (Erinaceus europaeus) è un animale che, in caso di pericolo, non fugge, ma si appallottola, rischiando così di essere gravemente ferito dalle lame del tagliaerba automatico. Hanno bisogno di un habitat complesso, ed è per questo si sentono molto loro agio nei giardini. I suoi principali predatori sono i cani, le volpi, i tassi i gufi e i serpenti, ma è purtroppo anche spesso vittima di incidenti, causati dalla presenza dell’uomo, appunto.«Stupisce che proprio dalla Germania sia stato lanciato un paio di anni fa l’appello a ridurre il più possibile l’utilizzo delle falciatrici automatiche» dichiara Layla Barkat, 26 anni, fotografa naturalista iscritta alla sezione LEIDAA (Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente) di Fiumicino, ma che vive buona parte dell’anno anche a Berlino. «Qualche giorno fa, grazie al mio cane, ho trovato e soccorso due ricci che si trovavano nel cortile condominiale. Entrambi esemplari giovanissimi, due femmine nella fattispecie, probabilmente unici sopravvissuti al massacro della propria famigliola».
I centri di recupero ricci a Berlino
«Esistono due centri di recupero per i ricci nella capitale tedesca: la Igelstation Berlin Hermdorf e l’Arbeitskraft Igelschutz Berlin. Nessuna delle due però si è resa disponibile ad accogliere i due ricci. Ho dovuto portarli al Tierheim di Falkenberg dove sono stati prontamente ricoverati. Nel frattempo ho contattato il centro recupero ricci La Ninna di Novello, un piccolo ospedale per la cura e la riabilitazione del riccio europeo, nel cuore della Langhe in Piemonte. Sono rimasta sorpresa dalla passione e dalla cortesia del Responsabile, il sig. Massimo, il quale si è reso disponibile sia a seguirmi in chat per l’intero percorso di riabilitazione di Minnie e Clarabelle, i due nomi che ho scelto, sia a farsi da tramite con il Tierheim di Berlino». La speranza è di lasciarsi in libertà fra qualche settimana. E vivere sereni, senza paura dei tagliaerbe. Almeno nel giardino di Layla.
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Photo: © CCO Pixabay