«In Germania non esistono medici disoccupati. Io con una laurea italiana e 9 mesi di tedesco ho iniziato a lavorare»
«Non conosco nessun medico in Germania che non abbia trovato lavoro. Ogni momento dell’anno è buono per iniziare la specializzazione. Basta una laurea e un buon livello di tedesco per proporsi a qualsiasi tipo di ospedale in Germania e sperare di essere chiamati»
A parlare così è Laura Benedetti, fiorentina classe ’88, dal 2015 a Berlino, ovvero da quando ha finito il suo percorso di laurea nell’Università della sua città. «La mia è stata una scelta ponderata. Volevo formarmi umanamente e professionalmente in una capitale dove, per specializzarmi, non ci fosse né il numero chiuso né un test d’ammissione come invece avviene in Italia, dove è obbligatorio sostenere un concorso nazionale che si tiene una volta l’anno, unico modo per accedere alle borse. Non tutti ce la fanno, a volte per sfortuna, a volte per una preparazione non completa, ma se si viene bocciati bisogna aspettare un anno, ovvero un periodo lunghissimo, e io non volevo rischiare». La specializzazione in Germania è diversa. «Non ci sono date di scadenza per fare domande d’ammissione negli ospedali o esami da sostenere. La specializzazione in Germania finisce nel momento in cui accumuli un numero di procedure prestabilite. Una volta raggiunte si può accedere ad un esame orale, ultimo ostacolo prima di diventare ufficialmente medico specialista».
Il tedesco, unico ostacolo per diventare medico in Germania
«Sono arrivata a Berlino a ottobre 2015. Non parlavo tedesco. Ho fatto 9 mesi di corsi intensivi per raggiungere quel livello C1, orientato alla medicina, ovvero comprensivo del linguaggio tecnico, necessario per cominciare a propormi direttamente negli ospedali. È così che ho cominciato la mia specializzazione in anestesia presso l’ospedale Vivantes della zona di Friedrichshain, ex Berlino est». Laura ha imparato il tedesco a tempi di record. «Quando si è fortemente determinati, nella vita si raggiunge qualsiasi obiettivo. La Germania inoltre ti fa sentire protetta. Se le cose non vanno bene hai la consapevolezza che dietro c’è un materasso. In Italia se non hai la famiglia a supportarti ti senti abbandonata»
Come si accende alla specializzazione in medicina nei paesi europei
Laura ha deciso di andare via dall’Italia senza aver mai provato a partecipare al concorso nazionale. L’estero era un’attrattiva forte dopo le esperienze a Siviglia – come studentessa Erasmus – e a Londra – facendo la cameriera. Bisognava solo capire dove andare. «La laurea italiana in medicina è riconosciuta completamente solo in Europa. In Stati Uniti, Canada e Australia bisogna sostenere diversi esami sia per equiparare il titolo di studio che per accedere alla specializzazione, mentre in Francia e Spagna i criteri sono gli stessi italiani, ovvero quelli che già non accettavo. In Inghilterra dopo la laurea sei obbligata a passare due anni a girare per i reparti e, di fatto, fare già il medico. Avendo sostenuto l’esame di stato italiano sarei potuta accedere direttamente al secondo anno, ma non mi sentivo in grado. Da noi purtroppo la medicina viene spiegata molto bene, ma la pratica è tutt’altra cosa. La preparazione pratica c’è solo formalmente, spesso stai ad osservare senza fare niente, i professori si limitano a spiegare senza coinvolgere gli studenti».
Come si accede alla specializzazione in medicina in Germania
Laura in Germania non ha dovuto sostenere nessun tipo di test. L’unico scoglio che ha dovuto affrontare è stato il riconoscimento della laurea italiana su suolo tedesco. Per muoversi al meglio Laura ha inizialmente consultato il sito della LaGeSo (ministero della salute di Berlino) sul quale erano indicati i documenti necessari per ottenere il riconoscimento della laurea italiana in Germania. «C’era scritto che avrei dovuto raggiungere prima di tutto un livello B2 di lingua tedesca per poi successivamente sostenere un esame di tedesco di livello C1 in ambito medico, il “Fachsprachprüfung”, così mi sono attivata subito per trovare una scuola di lingua che mi permettesse di raggiungere quei livelli». Mi sono recata subito al LernLaden, un ufficio di consulenza per la formazione che ha diverse sedi in ogni città, qui mi hanno dato una lista di diverse scuole di tedesco convenzionate con l’Arbeitsagentur, l’agenzia per il lavoro in Germania, e successivamente ho messo in contatto la scuola che avevo scelto con questa agenzia. Mi mantenevo come cameriera, ma non era abbastanza per coprire tutte le spese, per fortuna l’Arbeitsagentur mi ha pagato sia la scuola di tedesco sia offerto un abbonamento per i mezzi di trasporto. Dopo nove mesi ho sostenuto e superato gli esami di tedesco livello C1. A questo punto mi sono recata al Kontinum Agentur Mitte, un’altra agenzia del lavoro che mi ha aiutata ad organizzare al meglio il mio curriculum secondo il formato tedesco e dove mi hanno preparata per i possibili colloqui che avrei dovuto sostenere con i primari dei reparti degli ospedali dove mi sarei candidata. Dopo poco sono stata assunta. Era la primavera del 2016. Da allora mi sto specializzando in anestesia, ho il mio stipendio e, per il momento, non ho nessuna intenzione di tornare in Italia».
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