Il memoriale dell’olocausto di Berlino cade a pezzi

“Il memoriale dell’olocausto in rovina” così titola la Sueddeutsche Zeitung in un articolo pubblicato la settimana scorsa. Secondo un’indagine del quotidiano tedesco il Memoriale per gli ebrei assassinati d’Europa, chiamato anche dell’Olocausto, già mostra i segni del tempo e molti dei blocchi di cemento (2200 su 2711) di cui è formato presentino pesanti segni di logoramento. E dire che nel 2005, quando fu inaugurato, l’architetto che lo ha progettato, Peter Eisemann affermò “è il migliore cemento che si sia mai visto a Berlino”. Sempre lui in passato aveva dichiarato che non gli dispiaceva che tanta gente mangiasse sulle stele o utilizzasse il labirinto di sali e scendi al suo interno come un parco di giochi. “Voglio che viva con la città, ognuno lo interpreterà a suo modo”.

Sarà, ma i vari sbalzi di temperatura berlinesi, un materiale forse non proprio al massimo (ma potrebbe anche essere responsabilità di costruttori desiderosi di risparmiare) e l’usura sicuramente non preventivata dei blocchi più esterni da parte dei vari turisti pongono un serio problema sulla manutenzione di un monumento costato all’epoca 27 milioni di euro e più volta al centro di polemiche per la sua progettazione per molti poco adatta a ricordare un olocausto. Il caso eclatante di un servizio di moda del 2009 della rivista della Easyjet o i tanti selfie di gente che cerca incontri su Tinder con scatti presi mentre si nascondono ammiccanti dietro al labirinto dimostrano che effettivamente il messaggio di dolore e perdita non arriva a tutti (ma quale opera ci riesce?). Per ora non rimane che vedere se e quando interverrà il comune con un opera di restauro e, parallelamente, con un possibile sistema di vigilanza che vieti i casi più clamorosi di errata destinazione d’uso.

Denkmal für die ermordeten Juden Europas

http://www.stiftung-denkmal.de/

Cora-Berliner-Straße 1

ingresso gratuito

FOTO © LEAFAR (CC BY-SA 2.0)

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