Germania, tra le città sostenibili non c’é Berlino
Sono molte le città tedesche che si stanno muovendo verso la transizione ecologica. Tra queste non c’è Berlino
La Germania è da sempre riconosciuta in Europa come uno dei paesi più attenti alla transizione ecologica. Secondo la classifica stilata da Olivia Morelli su CN Traveller, la Germania si classifica al settimo posto tra i paesi più eco-friendly; subito sopra Lussemburgo e sotto l’Estonia. La Germania si colloca al settimo posto per diverse caratteristiche. Tra queste, spiccano la quantità di aree verdi, come boschi e parchi, di cui il paese abbonda. Inoltre, contribuiscono le azioni per la transizione energetica, come l’uso di mezzi di trasporto pubblico completamente elettrici e le forniture energetiche provenienti da fonti rinnovabili.
Sono diverse le città tedesche che si distinguono per la loro attenzione alla sostenibilità. Sostenibilità significa attenzione al cambiamento climatico, in particolare alle emissioni; attenzione alle necessità sociali, ad esempio alla progettazione urbana delle città; e attenzione alle opportunità, come sussidi economici. Tra le città tedesche che più si impegnano sotto questi aspetti, si distingue in particolare Freiburg, una cittadina medievale in mezzo alla Foresta Nera che da anni è paladina della transizione energetica. Anche Amburgo rientra tra le città più attente alla sostenibilità, ma in lista troviamo anche città che si impegnano in maniere differenti, come Kiel ed Essen.
La situazione a Berlino
La capitale tedesca non sembra stare al passo delle altre città. Nonostante i numerosi progetti volti alla transizione sostenibile, Berlino non emerge come città green. Secondo la classifica stilata dal Corporate Knights, Berlino raggiunge l’ottava posizione tra le capitali più sostenibili a livello mondiale, salendo addirittura di due posizioni rispetto alla classifica precedente. Per migliorare e raggiungere le piccole città tedesche, Berlino dovrebbe lavorare sui suoi punti dolenti: la quantità di emissioni e la qualità dell’aria.
La Germania rimane comunque in linea con la maggior parte dei paesi industrializzati. Nel 2024 ha raggiunto il suo overshoot day il 3 maggio, un giorno prima dell’anno precedente. Questo termine indica il giorno in cui un paese supera il suo limite annuale delle risorse naturali (dato fornito dalla Global Footprint Network). Ciò significa che se tutto il mondo consumasse come la Germania, servirebbero tre pianeta Terra per soddisfare il nostro bisogno di risorse. Dato piuttosto allarmante, se pensiamo che la Terra è una sola e le risorse sono limitate.
Freiburg
La cittadina tedesca situata vicino al confine tra Svizzera e Francia fonda la sua storia nel 1120 quando era un insediamento mercantile. La sua svolta sostenibile risale invece attorno al 1975. Quell’anno fu segnato da una forte protesta di nove mesi. Migliaia di manifestanti si accamparono su un terreno a nord di Freiburg per impedire la costruzione una centrale nucleare. Il movimento è stato poi allargato ad ambientalisti, giornalisti, agricoltori e molti altri che hanno abbracciato la causa e che hanno dato vita al movimento verde della città.
Freiburg è pioniera dell’energia solare, favorita anche dalla sua posizione soleggiata. Nel 1994 viene costruita l’Heliotrope, la prima casa al mondo a risparmio energetico. Il progetto si è ampliato a tutta la città. Nel 2017 il nuovo municipio dotato di 800 pannelli solari è diventato il primo edificio pubblico a surplus netto di energia al mondo. Inoltre, la città sta costruendo un intero quartiere a zero impatto che ospiterà oltre 15.000 persone.
Altro aspetto che contraddistingue Freiburg è il suo essere “car-lite“, ovvero il limitato uso delle automobili in alcune zone della città. Infatti i residenti che posseggono un auto devono parcheggiarla in uno dei parcheggi situati nella periferia della città. Questa situazione non causa comunque problemi di spostamento. La città è dotata di un sistema di mezzi pubblici, anch’essi green, che ricoprono tutta la rete cittadina. Inoltre, Freiburg possiede moltissime piste pedonali e ciclabili, tra cui la prima autostrada ciclabile di 10km che collega la città vecchia e quella nuova.
Freiburg è un esempio sostenibile a livello mondiale, infatti ogni anno ospita moltissimi funzionari pubblici e studenti di scienze ambientali per scambiarsi idee e progetti innovativi. Tra l’altro, la cittadina tedesca ispira moltissime altre città, tra cui l’italiana Padova, in Veneto.
Hamburg
La seconda città più grande della Germania, Hamburg, ha vinto nel 2021 il premio di Green Good Design Award of the Year. Dieci anni prima era stata votata come Capitale verde Europa, grazie al suo impegno non solo nel proporsi dei piani sostenibili, ma soprattutto di raggiungerli. Tra gli standard ambientali ottenuti dalla città troviamo la riduzione del 40% delle emissioni di CO2 dal 2006 al 2020. Il prossimo obiettivo è quello di ridurre le emissioni dell’80% entro il 2050.
Nella città verde sul lungomare della Germania si trova l’HafenCity, il più grande progetto di sviluppo urbano d’Europa locato su circa 1.500.000 metri quadri nell’ex quartiere portuale. L’obiettivo è quello di creare delle strutture urbane efficienti e compatibili con il clima. Tra le misure adottate, Hamburg sta sviluppando un sistema di mobilità veloce a basso impatto ambientale, in quanto alimentato a energia sostenibile. Inoltre ha creato il Green Roof Project, che prevede l’instaurazioni di oasi verdi sui tetti degli edifici, riducendo le emissioni e abbassando la temperatura delle case.
Altre misure coinvolgono la discarica di rifiuti tossici a Georgswerder. La zona è diventata una montagna di energia rinnovabile con quattro turbine eoliche e unità fotovoltaiche. Inoltre ospita una mostra chiamata “Il drago addomesticato”, da cui si può imparare la storia del posto, da discarica a fonte di energia pulita.
Altre città verdi della Germania
Come sappiamo, la sostenibilità è composta da 3 aspetti interconnessi tra loro: sociale, ambientale ed economico. La città di Kiel ha attuato un’azione sociale tra le misure per ridurre i rifiuti.
La piccola cittadina della Germania del nord ha stanziato dei fondi di circa 200€ per l’acquisto di pannolini lavabili che vadano a sostituire i monouso. Inoltre fornisce gratuitamente buste riutilizzabili per l’acquisto di frutta e verdura, abbinato al sistema di riciclo a peso, cioè un costo più alto a chi produce più rifiuti. Altra misura che ha fatto parlare è quella di riutilizzare i capelli recuperati dai negozi di parrucchieri per costruire sistemi di filtraggio dell’olio dall’acqua.
Anche Essen, una città situata nel cuore della Germania occidentale, si è impegnata verso una svolta sostenibile. Negli ultimi 150 anni la città è stata caratterizzata dall’inquinamento dei corsi d’acqua dovuto alla presenza di miniere e fabbriche contaminanti. Solo negli ultimi decenni sono state attuate una serie di azioni Blue e Green, cioè misure per la purificazione delle acque e delle terre. In particolare ha trasformato il complesso industriale di Zollverein in un parco ecologico, adesso Patrimonio dell’Unesco.
Questa è solo una tra le azioni attuate. Essen sta costruendo una superstrada ciclabile in sostituzione di vecchie ferrovie industriali, abbinate a sentieri naturalistici nei dintorni della città. Invece per quanto riguarda le misure Blue, Essen ha creato dei laghi e stagni tramite la raccolta di pioggia piovana, un esempio è proprio il Krupp Park, ma ne sono presenti molti altri. Una sfida per la città è stato il ripristino del fiume Emscher, considerato biologicamente morto a causa dello scarico di fanghi minerari nelle acque reflue. Dopo due decenni di pulizia, nel 2015 le trote sono tornate a popolare il fiume.
Queste sono solo alcune delle città più attente alla sostenibilità e che permettono alla Germania di muoversi verso la transizione ecologica. Speriamo quindi che anche altre, tra cui Berlino, cerchino di migliorare e stare al passo.
Leggi anche: NochMall, il grande centro commerciale di Berlino dedicato solo all’usato
Studia tedesco a Berlino o via Zoom con lezioni di gruppo o collettive, corsi da 48 ore a 212 €. Scrivi a info@berlinoschule.com o clicca sul banner per maggior informazioni
Guarda foto e video e partecipa a concorsi per biglietti di concerti, mostre o party: segui Berlino Magazine anche su Facebook, Instagram e Twitter
Immagine da: Pixabay