Germania, musulmano in tribunale per aver circonciso il figlio troppo grande
A Berlino un padre di famiglia è stato multato con 2.500 € per aver fatto circoncidere il figlio di 7 anni.
Murat S. (nome di fantasia), uomo 46enne di origine libanese, è stato accusato di avere intenzionalmente danneggiato la salute di un’altra persona, nello specifico il figlio di 7 anni, che l’uomo, spinto da motivi religiosi, aveva fatto circoncidere sul tavolo da cucina del proprio appartamento nel quartiere berlinese di Neukölln. A effettuare l’operazione un membro della comunità islamica che in Turchia era stato autorizzato a praticare circoncisioni, ma che sul suolo tedesco non disponeva di alcun titolo. Come riportato da Berliner Morgenpost, la questione è emersa perché la madre del bambino circonciso ha sporto denuncia verso il marito. L’uomo si è difeso affermando di non essere a conoscenza dell’esistenza della legge che in Germania consente la circoncisione solo se praticata entro i primi 6 mesi di vita del bimbo da personale competente.
Cos’è la circoncisione?
La circoncisione è una pratica religiosa adottata da ebrei e musulmani che consiste nell’asportazione del prepuzio, una parte del pene, quasi sempre in età neonatale. Negli anni questa pratica ha portato a molti scontri e dibattiti, soprattutto in Germania dopo il verdetto del Tribunale di Colonia che il 7 maggio 2012 ha stabilito che la motivazione religiosa e il desiderio dei genitori non giustificano la circoncisione, poiché provoca un danno fisico al bambino.
La legge in Germania e in Italia
Per via delle proteste delle comunità ebraica e musulmana a seguito del verdetto di Colonia del 2012, la legge in Germania è stata rivista e la circoncisione è diventata legale se effettuata da personale medico o ministri di culto competenti nei primi 6 mesi dopo la nascita e a patto che i genitori vengano informati sui pericoli della pratica e soprattutto che il benessere del bambino non venga compromesso. In Italia la pratica della circoncisione è poco diffusa e in genere viene adottata solo se richiesta per motivi medici. In questi ultimi casi non si interviene mai prima dei 5 anni di età. L’operazione in Italia è comunque consentita, ma ha costi molto elevati, il che ha alimentato la pratica clandestina. Anche se il Sistema Sanitario Nazionale non riconosce la circoncisione se eseguita per motivi culturali e non medici, dal punto di vista giuridico la circoncisione rituale maschile in Italia è ammessa e deve essere eseguita da personale medico oppure da ministri di culto competenti in materia.
Il verdetto del processo: giusto o sbagliato?
Murat S. ha ammesso di aver fatto circoncidere il figlio di 7 anni, ma non sapeva di commettere reato. In precedenza aveva fatto circoncidere anche gli altri due figli, ma in Libano, dove la pratica è legale. Poiché l’ultimo figlio dell’uomo aveva già compiuto il settimo anno di età al momento della circoncisione, che peraltro non è stata eseguita da una persona competente come vorrebbe la legge tedesca, l’atto è da considerarsi illegale. Il giudice ha però affermato di non poter escludere che Murat S. ignorasse veramente la legge tedesca. Per questo motivo il processo è stato sospeso e Murat S. condannato a una pena pecuniaria di 2500 €, di cui 1500 € per il figlio e 1000 € per il Kinderschutzbund (ente federale per la tutela dei minori).
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Foto di copertina: CC0