Berlino, torinese di 25anni condannato a 8 mesi per aver tirato un sasso a manifestazione pro Palestina

Pubblicata mercoledì 15 novembre la sentenza sul ragazzo torinese accusato di aver aggredito la polizia durante la manifestazione Pro-Palestina del 18 ottobre avuta luogo a Berlino

Lorenz C., il 25 enne torinese accusato di aver lanciato una pietra contro un poliziotto durante la manifestazione pro-Palestina del 18 ottobre, è stato condannato dal Tribunale distrettuale di Tiergarten. La sentenza, pronunciata il 15 novembre, condanna il tatuatore torinese a 8 mesi di libertà vigilata. La condanna è la prima riguardante le manifestazioni che, dal 7 ottobre, agitano Berlino sul tema del conflitto Hamas-Israele.

L’accusa, oltre che di aggressione, è di resistenza all’arresto e di violazione alla quiete pubblica.

Gli eventi del 18 ottobre a Berlino: la manifestazione non autorizzata e il malcontento dei manifestanti

Il 18 ottobre 2023 ha avuto luogo, nel quartiere di Neukölln, la manifestazione pro-Palestina che ha portato l’arresto del 25 enne torinese Lorenzo C. Intorno alle 19:45, il ragazzo si trovava con un gruppo di persone, più o meno una cinquantina, impegnata in un “tira e molla” con la polizia. Il ragazzo, secondo la testimonianza di quattro agenti in servizio durante l’accaduto, avrebbe raccolto un sasso da terra e lo avrebbe lanciato contro un agente di polizia. Successivamente è stato disposto l’arresto del ragazzo, il quale avrebbe opposto resistenza in diverse maniere. Una di queste, impugnata dall’accusa, è l’utilizzo di calci per divincolarsi dall’arresto.

La manifestazione pro-Palestina del 18 ottobre è una delle tante che, dal 7 ottobre, vengono sistematicamente vietate e soppresse dal land di Berlino. Questo è stato l’innesco per agitare una situazione già tesa nella capitale tedesca.

Il processo a Lorenzo C. e la sentenza. Il suo avvocato “l’accusa deve fare una differenziazione”

Il processo ha visto chiamati a testimoniare quattro degli agenti in servizio durante la manifestazione del 18 ottobre. Secondo le loro dichiarazioni, Lorenzo C. avrebbe aggredito gli agenti con il lancio di una pietra e che, successivamente, avrebbe resistito all’arresto tirando calci agli stessi. Il processo ha evidenziato l’utilizzo, durante la manifestazione, di cori anti semiti. L’imputato, però, secondo la difesa e le testimonianze, avrebbe richiamato l’attenzione su Gaza e sul conflitto, non prendendo parte ai cori antisemiti. L’avvocato conclude “Sarebbe stata necessaria una differenziazione, questo vi è sfuggito”.

Lorenzo C., la punta dell’iceberg del un malcontento sul conflitto che Berlino non ha mitigato

Lorenzo C. è un ragazzo torinese di 25 anni trasferitosi a Berlino per diventare tatuatore indipendente. Sensibile al conflitto sulla striscia di Gaza, partecipa alla manifestazione pro-Palestina del 18 ottobre. Come le manifestazioni avvenute nei giorni precedenti, questa degenera in violenza, con la polizia che carica e arresta. Il Land di Berlino, però, ha continuato a vietare qualsiasi mobilitazione in solidarietà alla Palestina all’interno del conflitto. Questo perché ,né Berlino, né la Germania tutta, avrebbe tollerato un qualsiasi attacco anti-semita verso la comunità ebraica.

Il fatto, però, di classificare tutte le manifestazioni solidali al popolo palestinese come illegali, ha acceso una risposta violenta da parte della comunità islamica berlinese, vedendosi privata della libertà di espressione. La stessa di cui Berlino di fa difensore, che però svanisce nel momento in cui i demoni storici e gli interessi economici prendono il sopravvento sulla democrazia. La paura, che genera violenza, è un’arma che mette tutti in cattiva luce, e che distoglie l’attenzione dal punto fondamentale. Non esiste una guerra giusta, se a morire sono sempre e inevitabilmente i civili.

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