«Ecco come io, italiana in Germania, ho fermato un’aggressione razzista»
Mercoledì 16 novembre, Kreis Ludwigsburg, 20 km da Stoccarda, Baden-Württemberg, sud ovest della Germania. Ersilia, italiana, 47 anni, di cui gli ultimi 27 passati in Germania, sta facendo colazione nel bar del centro commerciale al cui interno vi è il ristorante in cui lavora. Non prevede minimamente quello che sta per accadere.
I fatti. Mentre gusta un cappuccino sente qualcuno urlare. Si volta e nota un uomo di sessant’anni che inveisce contro una signora e i suoi due figli, tutti dalla carnagione scura e dai tratti somatici chiaramente stranieri, mentre l’uomo, dall’accento, è senza dubbio tedesco o cresciuto almeno in Germania. Ersilia comincia a prestare attenzione a ciò che viene gridato. L’uomo ripete incessantemente alla donna di ritornarsene nel suo Paese e a non frequentare luoghi pubblici. La donna non ha il velo, sembra semplicemente non tedesca. Chiede all’uomo le ragioni di un attacco verbale così immotivato. Gli punta il dito e lo invita a lasciarla in pace. Lui reagisce tirandole uno schiaffo sul dito che lo indicava, poi, avendo un cestino di vimini tra le mani, glielo scaraventa contro. La donna si para il viso con le braccia. L’uomo continua a urlare. Nessuno dei presenti (e sono tanti) interviene. Guardano tutti senza fare nulla, come se fossero a teatro. Ersilia si rende conto che deve intervenire. Prima invita l’uomo a calmarsi a parole, poi lo allontana gradualmente dalla signora. “Perché sta facendo così?” L’uomo inveisce anche contro Ersilia. È nervoso, si guarda intorno. Ersilia prende il cellulare tra le mani per chiamare la polizia quando si accorge che lo sta facendo già una signora vicina a lei. L’uomo si rende conto della situazione e con passo spedito si allontana. La donna straniera, a distanza, lo segue. Il parcheggio è esterno al centro commerciale, sempre al piano terra. L’uomo comincia a correre. Raggiunge la sua auto. Entra, mette in moto. La donna straniera a distanza ne prende la targa. Passa quasi un’ora quando si palesa la polizia. La donna racconta l’accaduto. L’uomo l’ha semplicemente vista e accusata di andarsene via perché è straniera. Lei è un’azera musulmana. La polizia indagherà partendo dalla targa dell’auto dell’aggressore.
Episodi di razzismo in Germania. Quasi ogni giorno, in Germania, le persone vengono attaccate per motivi razziali; a causa del loro aspetto, del loro status di rifugiati, della loro religione reale o presunta, o semplicemente perchè “stranieri”. Secondo recenti dati di Amnesty International, nel 2016 si sono verificati circa 1800 episodi di questo tipo. E tendono ad aumentare.
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