Ecco perché le cene vegetariane per senzatetto di Berlino sono una festa per tutti
di Beatrice Paola Ruffini
Qualche anno fa nel 2010, Dario Adamic, croato di Spalato, ma residente a Berlino si trova di fronte ad un dilemma: alcuni amici gli fanno vedere, a Berlino in zona Kreuzberg uno spazio vuoto da utilizzare per far qualcosa. Inizialmente pensa ad una cena sociale, ma poi ci ripensa: ama cucinare, è vegetariano …perché non utilizzare lo spazio per dar da mangiare a chi non ne ha o non può permetterselo, ovvero i senzatetto?
Detto/fatto: nel giro di qualche giorno parte il progetto :”Homeless Veggie Dinner”. Sportivo per attitudine e per lavoro (a parte il lavoro di insegnante, fa l’allenatore di due squadre di basket) Dario si rimbocca le maniche e, coadiuvato da un nutrito gruppo di intraprendenti volontari di tutto il mondo desiderosi di aiutare il prossimo, come Marion o June o Robekkah, inizia l’ avventura e l’enorme organizzazione che questo impegno richiede.
Homeless Veggie Dinner funziona così: il Mercato Comunale di Berlino alle 7.00 del mattino del giorno prima dona la frutta e le verdure rimaste invendute a Dario ed ai suoi collaboratori. A questo punto tutti con enorme entusiasmo e pazienza si avvicendano per cucinare i manicaretti vegetariani a base di verdure: lasagne vegetariane, spaghetti alla salsa fresca di pomodori, gratin di verdure, zuppe varie, verdure al curry, verdure ripiene, insalate con salsa di avocado, mele ripiene di nocciole e miele, torta al limone, mandorle croccanti, gelato, ecc. Il pasto offerto è composto da 3 portate: una zuppa o un primo piatto, un secondo piatto con contorno e insalata e un dessert. Le persone che vengono a mangiare e che se lo possono permettere, lasciano una donazione a scelta, non c’è nessun minimo. Visto che l’invito è esteso a chi è senza casa, con quella quota si finanzia anche il pasto del vicno. Con le donazioni si compra tutto ciò che è necessario alla preparazione di un menù come sale, olio, spezie, riso, parmigiano, pane, pasta, o anche tovagliolini di carta e quant’altro. Le bevande (soft drink, acqua, tè) sono offerte da sempre con generosità dal Cafè Hilde in Prenzlauer Berg.
All’inizio il progetto era sostenuto da Andrew e dal suo ristorante New Orleans Haus che purtroppo però poi ha chiuso. Dal 2010 vari posti hanno ospitato le circa 250 persone che una volta al mese vengono per mangiare e per chiacchierare. Negli ultimi due anni è la Begegnungsstaette in Falckensteinstrasse 6 a Kreuzberg ad ospitare le cene mensili. E’ una bella struttura sociale del comune che durante la settimana ospita i residenti della zona per giocare a carte o per altri intrattenimenti. C’è anche un piccolo giardino e d’estate si sta fuori con piacere. E’ vietato fumare all’interno ma, naturalmente, si può fumare fuori. Durante la cena arrivano sempre volontari musicisti come la band di Dury Du Bagh o Federico Ficarra che, con grande generosità e bravura suonano e cantano rallegrando l’atmosfera e facendo ballare tutti!.
Ma i senzatetto come vengono a sapere di questa iniziativa? Una settimana prima dell’evento, il gruppo di volontari coordinato da Erica, si dirige verso le varie mense che ospitano i senzatetto e distribuisce i volantini. Oltre le mense, i volontari visitano varie istituzioni e inoltre passano i volantini a mano ogni qualvolta si incontra una persona povera o senza dimora.
Il bello di questo straordinario evento sociale è che ci si trova a contatto con gente stupenda, dolce, interessante e ricca di ricordi da sussurrare, di vite da raccontare, di passioni da condividere. Gente che ha solo voglia di parlare con qualcuno che li ascolti oltre gli assistenti sociali. O che, forse, ha solo voglia di sognare. Dario lo ricorda sempre a tutti: “Parlate con queste persone, cercate di creare una comunicazione, cercate di fargli dimenticare la loro condizione, o anche solo cercate di farli sentire gente comune che è venuta a mangiare da noi”. I volontari, infatti, ma anche i frequentatori comuni interagiscono con loro, li abbracciano e ridono con loro.
Io sono una volontaria, servo ai tavoli, ma non dimentico mai di sorridere agli ospiti, di rallegrarli , di scherzare e parlare della loro vita. Non sono pratica ovviamente e, qualche volta a me, ma anche agli altri volontari, ci capita di far confusione o ci dimentichiamo una posata per esempio. Questo diventa uno spunto per ridere, prenderci in giro, diventare amici. Io lo faccio da un po’ di tempo, ormai conosco diversi ospiti abituali che quando mi vedono si illuminano, mi abbracciano e mi chiamano ” mia dolcezza”…E quando gli porti un piatto non mancano mai di sorridere e di ringraziarti con riconoscenza.Io cerco di non perdere un sabato, se possibile, perché gli “Homeless veggie dinner” danno tanto in cambio di alcune ore di lavoro.
Un giorno abbiamo organizzato una raccolta di indumenti e abiti usati: una donna dolce e sorridente di nome Rosamunde mi ha chiesto una bustina per mettere dentro una borsettina che aveva trovato tra le varie cose offerte: voleva ringraziarmi e, non avendo nulla da darmi mi ha cantato una canzone. Che dire? Semplicemente straordinario. Poi, sollecitata da me, ha cantato per tutti: gli occhi le brillavano per l’emozione, non è riuscita neanche a finire la sua cena, era emozionata…Credo che Rosamunde non dimenticherà mai quella serata e che quella sera si sia addormentata felice. E gli ospiti si sono commossi. Tutto grazie a Dario e alla sua geniale idea. Un’idea che cambia la vita di tantissime persone…
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