Berlino vuole cambiare i nomi di alcune sue strade per “pulirsi” la coscienza storica

Dopo anni di dibattito tra le forze politiche berlinesi i nomi dei colonizzatori tedeschi potrebbero scomparire dalle strade dell’Afrikanisches Viertel.

Dopo una querelle tra le forze politiche tedesche durata vari anni sembra molto probabile che i nomi di tre strade dell’Afrikanisches Viertel di Berlino, quartiere operaio e multietnico nella parte occidentale della città, verranno cambiati. I nomi in questione ricordano l’occupazione coloniale tedesca, un passato abbastanza recente su cui incombono non poche ombre. La notizia è stata divulgata dal quotidiano tedesco Tagesspiegel e dalla BBC: le strade incriminate ricordano personaggi dell’occupazione coloniale tedesca in Namibia e dei soprusi imperialisti condotti contro le popolazioni autoctone, in particolare il genocidio dei Herero e dei Nama nei primi anni del secolo scorso. Secondo il comitato del distretto berlinese di Mitte tali nomi devono essere sostituiti da quelli di personalità che si impegnarono per la liberazione. Sui nuovi nomi per le strade in questione ci sono già piani concreti. Petersallee dovrebbe essere divisa in due strade distinte: il primo tratto verrebbe rinominato in Maji-Maji-Allee, mentre il secondo intitolato alla figura di Anna Mungunda; Lüderitzstraße verrebbe ribattezzata Cornelius-Frederiks-Straße; Nachtigall-Platz invece verrebbe dedicata alla famiglia Bell. La proposta era appoggiata da Verdi, die Linke ed SPD e osteggiata da CDU, FDP e AfD.

Aggiornamento 19 aprile: il maggiore ostacolo sono i residenti e la minaccia di rimostranze

Alla vigilia della votazione, i maggiori problemi sembrano riguardare la divisione di Petersalle in due strade distinte, fatto che potrebbe suscitare accese proteste tra i residenti. Come scrive il quotidiano tedesco Tagespiegel, c’è il problema riguardo al fatto che la strada Petersalle era già stata dedicato a

Una questione di responsabilità storica

Nomi di strade troppo scomodi, che ricordano un passato troppo recente e troppo crudele. Il nome Petersallee si riferisce a Carl Peters (1856-1918), esploratore tedesco e primo responsabile della fondazione della colonia tedesca dell’Africa orientale, soprannominato Hänge-Peters (Peters il Boia) dagli indigeni. Il suo atteggiamento violento e apertamente razzista nei confronti degli indigeni lo rese un personaggio estremamente controverso. Sebbene la strada sia stata ridedicata nel 1986 e da allora ricordi formalmente il combattente della resistenza nazista Hans Peters (1896-1966), questo cambiamento non è apparentemente mai diventato esecutivo. Il nome Lüderitzstraße si rifà ad Adolf Lüderitz (1834-1886), imprenditore e primo proprietario terriero tedesco in Namibia. Dall’esploratore tedesco Gustav Nachtigal (1834-1885) prende il nome Nachtigalplatz.

La Germania si è macchiata di crimini orribili contro le popolazioni autoctone, in particolare il genocidio di circa 100.000 indigeni Herero e Nama tra il 1904 e il 1908. Gli storici lo definiscono come il primo grande genocidio del secolo scorso, precedente persino a quello degli Armeni in Turchia nel 1915. A differenza dei fatti della Seconda guerra mondiale e della Shoah, il brutale passato coloniale non sembra ancora essere stato oggetto di una seria assunzione di responsabilità storica da parte dello Stato tedesco. La modifica dei nomi delle strade incriminate dell’Afrikanisches Viertel potrebbe essere un passo fondamentale in questa direzione.

Sebbene il cambiamento dei nomi delle strade dell’Afrikanisches Viertel sia dato per probabile, è possibile che reclami dei residenti rallentino il processo. In particolare potrebbe essere la scelta di introdurre quattro nomi per tre sole strade a suscitare scetticismo nella popolazione. La probabilità piuttosto alta di proteste da parte dei residenti potrebbe far rimandare la decisione di anni. In più non è ancora chiaro se Petersallee possa essere rinominata, perché nel 1986 la strada era già stata ridedicata a Hans Peters, politico della Cdu e combattente della resistenza contro il nazismo.

I nuovi nomi dell’Afrikanisches Viertel: un ricordo dei combattenti per la libertà

  • Maji Maji: un grido di battaglia usato dai popli indigeni al tempo delle guerre coloniali che commemora la lotta di liberazione, quasi sconosciuta, delle popolazioni della Namibia dal governo coloniale tedesco.
  • Anna Mungunda fu la prima donna Herero ad assumere un ruolo di comando nel movimento indipendentista.
  • Cornelius Frederiks guidò la resistenza del popolo Nama contro il il governo imperialista tedesco.
  • Rudolf Douala Manga Bell fu un re del Camerun che, assieme alla moglie Emily, si oppose alle espropriazioni di terre da parte dei colonizzatori bianchi.

 

Berlino Schule tedesco a Berlino

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Foto di copertina: Tre nomi di strade di Berlino modificati perché intitolati ai protagonisti del colonialismo feroce condotto dai tedeschi in Namibia. Screenshot da video Youtube