Berlino, mamma abbandona tre bambine in tre anni
A Buch, nell’estrema periferia di Berlino, ogni anno alla fine dell’estate viene trovata una neonata abbandonata. La polizia sta cercando di ritrovare la madre, e si teme un quarto abbandono.
Tre neonate sono state abbandonate, nel corso di tre anni, nei pressi della Clinica Helios. La stuttura si trova a Buch, quartiere all’estremo limite nordorientale di Berlino al confine con il Brandeburgo. Stessa zona, ma anche stesso periodo dell’anno: la prima bambina è stata trovata il 2 settembre 2015, la seconda il 6 agosto 2016, la terza il 27 agosto 2017. È ormai certo che i tre casi di abbandono sono tra loro collegati. È stato infatti recentemente confermato che le bambine sono sorelle, come riporta anche l’articolo del New York Times. Le bimbe, infatti, condividerebbero a quanto pare il corredo genetico, a giudicare dalle analisi del sangue che macchia gli asciugamani o i vestitini in cui sono state ritrovate le neonate. Sempre lo stesso sangue, che si suppone sia della madre. È possibile che siano sorelle anche per parte di padre, anche se questo non è stato ancora charito dagli inquirenti. La polizia ora è sulle tracce della madre delle trovatelle di Buch, e ogni aiuto da parte della collettività in questa fase di ricerca non è solo ben voluto ma anche necessario.
Le tre bimbe e il loro ritrovamento
– 2 settembre 2015. Alle 20.45, alcuni passanti alla fermata di Lindenberger Weg Süd, a Buch, ritrovano una bambina neonata. Ha indosso un pagliaccetto ed è in leggera ipotermia, ma sta bene. Le viene dato il nome Emma.
– 6 agosto 2016. Alle 6.30, un residente trova una bimba appena nata davanti al cancello di un’abitazione di Flaischlenstrasse, a Blankenburg, poco lontano dalla clinica Helios. È avvolta in un asciugamano insanguinato e seriamente ipotermica. I poliziotti accorsi l’hanno chiamata Lilo.
– 27 agosto 2017. Alle 21.50, un residente trova una neonata all’entrata della sua proprietà in Wiener Strasse in Schwanebeck (Barnim), completamente avvolta in una coperta termica e in seria ipotermia. Portata alla clinica, ha ricevuto il nome Hanna.
Tutte e tre appena nate, tutte e tre con il cordone ombelicale reciso non correttamente, nello stesso periodo dell’anno e nella stessa zona: troppe coincidenze per non sembrare collegate. Il test del DNA della terza bambina ha permesso agli investigatori di concludere che al 99,9% di probabilità si tratta di sorelle. «È certamente la stessa madre», dichiara Michael Maass della polizia berlinese, «e stiamo dando credito alla possibilità che anche il padre sia lo stesso».
Il rischio di non ritrovare in tempo il prossimo trovatello e le piste degli inquirenti sull’abbandono seriale di Buch
Le bambine sono state ritrovate ogni anno, più o meno nello stesso periodo, tra agosto e inizio settembre. «Un anno sarà presto trascorso, la donna potrebbe dare alla luce un altro figlio» ha spiegato il commissario Schwarz, della polizia criminale regionale. E questa volta, gli investigatori temono di non recuperare il neonato in tempo: già nel 2016 e nel 2017 le bambine hanno rischiato di morire assiderate. È possibile che la madre sia stata filmata in precedenza: nel settembre del 2015, una donna con un bambino in braccio, in orario serale, viene ripresa dalle telecamere della clinica mentre appoggia l’infante presso la fermata dell’autobus. Purtroppo, a causa dell’oscurità, la polizia ha dichiarato che le immagini non forniscono alcun dettaglio sull’identità della donna. Non si esclude che la madre sia stata costretta ad abbandonare i pargoli, o che addirittura si trovi intrappolata in una relazione dove è maltrattata e non ha alcuna libertà di decisione. «Tutto è possibile. Magari il padre voleva dei maschi», afferma Schwarz, il quale confida nella possibilità di rintracciare i genitori. L’abbandono potrebbe essere stato compiuto da qualcun altro dopo il parto; potrebbero essere in gioco anche motivazioni religiose, o persino i rituali di una setta.
A Berlino esiste la possibilità di partorire e lasciare il neonato alle cure dell’ospedale
Almeno cinque ospedali della capitale offrono strutture in cui le madri possono affidare i neonati non desiderati, in maniera completamente anonima, così che possano ricevere tutte le cure mediche necessarie. Di fatto, l’ospedale di Buch non è una di queste strutture. Tuttavia, è importante ricordare ai lettori e alla popolazione in generale la possibilità di partorire in ospedale con tutti i servizi sanitari necessari e allo stesso tempo decidere di lasciare il proprio figlio in forma anonima a una struttura affidabile.
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Foto di copertina: Brown Bear Plush Toy in Bed, ©Teresa Howes, CC0.