A Berlino una mostra collettiva con opere audiovisive e performance di Thom Yorke e Brian Eno
In mostra al Martin Gropius Bau di Berlino una serie di installazioni audiovisive a 360° da non perdere.
Il Martin Gropius Bau di Berlino ospita una serie di installazioni audiovisive nell’ambito del progetto Hexadome dell’Institute for Sound and Music (ISM). La scelta di un museo tradizionale per accogliere una mostra proiettata nel futuro non è casuale, ma dettata dal desiderio di creare una connessione tra tradizione ed innovazione. L’idea sulla quale si fonda l’ISM è quella di creare un canale diretto tra artisti e pubblico che valorizzi la musica, mettendola sullo stesso piano di qualsiasi altra forma artistica, con l’obiettivo di creare a Berlino un museo permanente dedicato al suono, all’arte e alla cultura alla base della musica elettronica, della quale la capitale tedesca è regina europea indiscussa. Le installazioni sono visitabili nel Martin Gropius Bau di Berlino dal 29 marzo al 22 aprile.
L’esagono dell’Istituto per il Suono e la Musica
Al momento collocato all’interno del Martin Gropius Bau, l’ISM Hexadome è il primo dei tre progetti che l’Institute for Sound and Music ha in cantiere per il prossimo futuro; gli altri due saranno presentati a Londra e negli Stati Uniti. L’ISM Hexadome consiste in una struttura esagonale ospitante sei schermi e un impressionante sistema di diffusione multicanale formato da ben 52 casse. Grazie alla sua conformazione viene raggiunto un perfetto connubio fra arte visiva e musica, che porta lo spettatore a vivere un’esperienza multisensoriale unica. Nelle settimane a venire la struttura ospiterà varie esibizioni, a cominciare dalla mostra “Empty Formalism” di Brian Eno.
Brian Eno e il formalismo vacuo
Brian Eno è un artista a tuttotondo il cui genio è ormai riconosciuto a livello mondiale. Tra i suoi lavori più famosi ricordiamo la collaborazione alla trilogia berlinese di David Bowie e la produzione del celebre album dei Coldplay Viva la vida or Death and all his friends. Eno è anche noto per aver creato il genere musica d’ambiente e coniato il termine musica generativa. L’artista ha progettato e pensato la sua mostra Empty Formalism (tradotto “Formalismo vacuo”) appositamente per l’ISM Hexadome tenendo in considerazione l’acustica specifica del Gropius Bau. Come spiegato da Eno stesso in occasione della conferenza stampa di inaugurazione della mostra, l’idea dell’esposizione al Gropius Bau è nata in seguito ad un colloquio tra l’artista e un amico in una galleria d’arte in cui quest’ultimo, scontento della mostra visitata, ha definito ciò che stava vedendo come “formalismo vacuo”. Da lì Eno ha iniziato ad accostare tale concetto alla musica: l’artista ha notato che alcuni suoi ammiratori assistevano ai suoi concerti guardandoli attraverso lo smartphone e si è così reso conto di aver personalmente assunto tale comportamento nel tentativo di immortalare l’attimo in alcune mostre d’arte. Così si è formata l’idea principale per la sua opera.
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Con la mostra audiovisiva Empty Formalism Eno si propone di costringere lo spettatore, nella maniera più piacevole possibile, a godersi l’arte che gli viene proposta senza aspettarsi niente in cambio. Di fatto la mostra non cerca né di raccontare una storia né tantomeno di trasmettere un messaggio al pubblico che, posizionatosi al centro dell’incredibile ISM Hexadome, non ha altra scelta se non quella di lasciarsi catturare dalla bellezza nella quale si ritrova immerso. In altre parole lo spettatore non può far altro che arrendersi all’arte. Tale effetto viene ottenuto principalmente grazie all’impiego dell’arte generativa: i colori delle semplici figure proiettate sui sei schermi dell’esagono sono quasi totalmente frutto della casualità di calcoli tecnologici. Tuttavia è importante ricordare che ogni proiezione è probabilmente unica ed irripetibile. La scelta musicale fatta dall’artista è simile: dopo aver individuato uno schema musicale preciso che si ripetesse in maniera ciclica, Eno ha aggiunto delle variazioni sempre differenti che fanno sì che lo spettatore percepisca una lunga melodia infinita.
Il programma completo dell’ISM Hexadome e la collaborazione di Thom Yorke
Con una capienza di circa 160 persone, l’Hexadome è stato ideato non solo per mostre audiovisive preregistrate, ma anche per esibizioni live. Uno degli obiettivi principali degli organizzatori è quello di proporre uno spazio all’interno del quale ospitare sia artisti affermati come Brian Eno o Thom Yorke (frontman dei Radiohead) sia artisti emergenti come la peruviana CAO, promettente producer e compositrice di musica elettronica.
Di seguito il programma completo di mostre e concerti in programma fino al prossimo 22 aprile all’ISM Hexadome e consultabile anche online.
Installazioni:
29.03.2018, 30.03.2018
Brian Eno
31.03.2018, 01.04.2018
Brian Eno
02.04.2018 al 05.04.2018
Brian Eno
07.04.2018, 08.04.2018
Tarik Barri & Thom Yorke, René Löwe & Pfadfinderei
14.04.2018, 15.04.2018
Frank Bretschneider & Pierce Warnecke, Lara Sarkissian & Jemma Woolmore
21.04.2018
Ben Frost & MFO, CAO & Michael Tan, Peter van Hoesen & Heleen Blanken, Holly Herndon & Mathew Dryhurst
22.04.2018
Ben Frost & MFO, CAO & Michael Tan, Peter van Hoesen & Heleen Blanken, Holly Herndon & Mathew Dryhurst
Esibizioni live:
06.04.2018
Holly Herndon & Mathew Dryhurst, Tarik Barri
13.04.2018
Frank Bretschneider & Pierce Warnecke, Lara Sarkissian & Jemma Woolmore
18.04.2018
Ben Frost & MFO
20.04.2018
Peter van Hoesen & Heleen Blanken, CAO & Michael Tan
22.04.2018
René Löwe & Pfadfinderei
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Foto di copertina: © Noemi Zurli, Empty Formalism