8-9 Maggio, la storia della resa dei tedeschi agli Alleati
La notte tra l’8 e il 9 maggio 1945 il reich nazista firmava la resa, ponendo ufficialmente fine alla seconda guerra mondiale in Europa
Più di 70 anni fa, nella notte tra l’8 e il 9 Maggio 1945, il generale Alfred Jodl firmava la resa incondizionata della Germania. Giungere a questa firma non fu facile. Il generale nazista rifiutava di firmare la resa puntando il dito contro i russi ed affermando la necessità dei tedeschi di continuare a combattere per evitare alla popolazione tedesca di subire atrocità da parte dei sovietici. La mossa, naturalmente, più che dettata dal desiderio di proteggere il popolo era mossa dalla possibilità di riabilitare il suo nome e il nome di tutti quelli implicati nei crimini nazisti. Il generale Eisenhower non cedette, anche perché in quei giorni iniziavano già a manifestarsi i primi segni della Guerra Fredda. Nonostante le proteste del gerarca tedesco questi firmò la resa alle 2 e 20 di notte dell’8 maggio 1945. La resa però non venne subito resa pubblica perché i Sovietici affermavano che il loro delegato non era stato autorizzato a sottoscrivere alcun documento. Per fortuna fu subito allestita una seconda firma del trattato di resa, cosa che fu ben accetta dall’Urss che fu così in grado di preparare a puntino la macchina della propaganda.
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Il Giorno della Vittoria
Il 9 Maggio 1945 terminava, così, anche per l’Unione Sovietica la seconda guerra mondiale. Dal 1965 la Russia celebra questa ricorrenza con la parata del Giorno della Vittoria. Una giornata per ricordare la vittoria sul reich tedesco. In Russia la seconda guerra mondiale viene ricordata anche come la grande guerra patriottica che costò ai sovietici più di ventotto milioni di perdite umane. Da qui nasce un grande senso di rivincita che ha come apice la parata della Giornata della Vittoria. Questa fu istituita ufficialmente solo dal 1965; la festa commemora la data della firma della capitolazione tedesca. Ai tempi dell’Urss questo giorno era festa nazionale in tutti i Paesi del blocco sovietico. I festeggiamenti seguono un copione che si ripete immutato negli anni. Fulcro dei festeggiamenti è, infatti, la parata militare, che ripete la coreografia della Parata della Vittoria a Mosca del 24 giugno 1945. Dal disfacimento del blocco sovietico fino all’avvento di Vladimir Putin questa festa era caduta in disgrazia, i festeggiamenti erano molto modesti e di poca rilevanza. Con Putin la Giornata della Vittoria ha acquisito sempre maggior importanza fino a diventare il fulcro di un nuovo orgoglio nazionale.
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Foto copertina: © Bundesarchiv, B 145 Bild-P054320 / Weinrother, Carl / CC-BY-SA 3.0