Non ci sono soldati: la Germania parla seriamente dell’obbligo di leva
Germania: di fronte a sfide globali e a una carenza di soldati, la leva obbligatoria torna al centro del dibattito
L’Europa riflette sul riarmo, mentre gli Stati Uniti di Trump non garantiscono più la difesa dell’Europa. La Germania si trova ad affrontare una grave carenza di soldati. Nel 2011, la leva militare fu sospesa a causa di un cambiamento nelle esigenze di difesa e della necessità di ridurre i costi militari. Ora, con l’evolversi della situazione geopolitica mondiale e una nuova concezione più realista delle relazioni internazionali, la difesa è tornata a essere una priorità per Berlino.
Le problematiche attuali: perché introdurre la leva obbligatoria
Attualmente, la situazione militare in Germania non è delle più rosee. Le forze armate tedesche contano circa 181.000 soldati, con un’età media che ammonta a 34 anni. Un rapporto ufficiale ha dipinto un quadro preoccupante: il 28% delle posizioni nei ranghi più bassi non sono coperte. I numeri non sono estremamente più rincuoranti nei ranghi superiori. La Bundeswehr, l’esercito nazionale tedesco, manca di circa il 20% degli ufficiali richiesti. Il tasso di abbandono tra i nuovi reclutamenti è elevato, con il 25% dei soldati che lascia l’esercito entro sei mesi. Inoltre, dalle ricerche sembrerebbe che la prontezza operativa dell’esercito tedesco sia diminuita, attestandosi al 50% rispetto al 65% precedente all’invasione russa dell’Ucraina.
L’approccio della Germania alla difesa
Da quando la Russia ha lanciato la sua invasione su larga scala dell’Ucraina nel febbraio 2022, la Germania ha avviato uno sforzo di riarmo su vasta scala. Nell’ultimo periodo, tuttavia, la necessità di rivedere la politica di difesa della Germania è diventata sempre più urgente, anche a causa delle incertezze generate dai recenti cambiamenti nelle politiche degli Stati Uniti, principale alleato della Germania. Tali sviluppi hanno infatti spinto Berlino a riconsiderare la propria sicurezza nazionale e a riconsiderare la necessità di una maggiore autonomia difensiva. Il ministro della Difesa, Boris Pistorius, ha proposto perciò un significativo incremento delle spese per la difesa, con l’intenzione di raggiungere almeno il 3,5% del PIL. Inoltre, ha fissato come obiettivo l’ampliamento delle forze armate, puntando ad aumentare il numero di soldati da 179.000 a oltre 465.000 unità. Per far fronte a queste sfide, il blocco conservatore CDU/CSU e il partito di sinistra SPD, che dovrebbero formare il prossimo governo della Germania, stanno promuovendo una riforma fiscale che prevede un aumento significativo delle spese per le infrastrutture e per la difesa, con l’obiettivo di garantire una maggiore sicurezza e una preparazione adeguata del paese a fronte dei crescenti rischi geopolitici. Come ha dichiarato Friedrich Merz, leader del CDU, il tema della sicurezza sarà fondamentale, con l’impegno di rafforzare le forze armate e migliorare la sicurezza nazionale:
Vista la minaccia alla nostra libertà e alla pace nel nostro continente, il mantra per la nostra difesa deve essere: faremo tutto il necessario
La proposta della leva obbligatoria
In risposta alle crescenti difficoltà nel reclutamento di soldati e alle sfide legate alla sicurezza nazionale, è emersa la proposta di reintrodurre e ristrutturare la leva obbligatoria in Germania. Friedrich Merz ha perciò espresso l’intenzione di reintrodurre gradualmente la coscrizione. Merz propone di addestrare fino a 30.000 coscritti all’anno per potenziare le riserve attive e colmare le carenze di personale nelle forze armate tedesche.
Eva Högl, commissario parlamentare per le forze armate della Germania, ha invece chiesto un’azione più incisiva nel settore. La Högl ha quindi presentato una proposta al parlamento per ripensare il sistema di coscrizione in un’ottica moderna e inclusiva. Ritenendo che il tradizionale sistema di leva non fosse più gestibile, ha suggerito una ristrutturazione che risponda meglio alle esigenze della società. Il vecchio sistema di coscrizione includeva 50 uffici distrettuali militari, che hanno chiuso definitivamente nel 2011. La proposta prevede un anno sociale obbligatorio per uomini e donne. Come suggerisce il nome, questa iniziativa non si limiterebbe più al solo servizio militare. I giovani potranno scegliere se prestare servizio militare o impegnarsi in attività civili, come il soccorso in caso di disastri o il supporto ai rifugiati. Così facendo, il piano mira a coniugare difesa e solidarietà nazionale, valorizzando il ruolo dei giovani nella società, sia in ambito militare che civile.
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Photo Cover: Di Ra Boe / Wikipedia, CC BY-SA 3.0 de