Come i dazi di Trump impatteranno sull’industria auto tedesca

I dazi di Trump colpiscono le case automobilistiche in Messico: nel 2025 l’economia tedesca potrebbe essere la peggiore d’Europa

Martedì 4 marzo, Donald Trump ha imposto dazi sulle importazioni da Messico, Canada e Cina. Le tariffe colpiscono in particolare le case automobilistiche tedesche, che dipendono dal Messico per i loro affari negli Stati Uniti. Due giorni dopo, Trump ha fatto marcia indietro, rinviando i dazi su molte importazioni messicane e su alcune canadesi. Tuttavia, il presidente USA ha sottolineato che avrebbe imposto ulteriori tasse da inizio aprile.

Si prospetta una guerra commerciale internazionale, scatenata dalle misure protezionistiche statunitensi, che rappresentano una minaccia per l’economia tedesca, già in difficoltà. Secondo gli esperti, la Germania, da sempre una potenza economica, nel 2025 potrebbe registrare le peggiori performance dell’Unione Europea.

La VDA, Associazione tedesca dell’industria automobilistica, stima che produttori e fornitori tedeschi abbiano oltre 330 sedi in Messico, esportando principalmente negli Stati Uniti. L’aumento delle tensioni geopolitiche e i nuovi dazi imposti, spingeranno le case automobilistiche a concentrarsi sui mercati locali, con ripercussioni dirette anche sull’occupazione in Germania.

Duro colpo per le aziende tedesche in Messico

Più di 2000 aziende tedesche operano in Messico, attratte dai bassi costi di manodopera e dagli accordi di libero scambio, e la loro produzione è destinata al mercato statunitense. Tuttavia, i nuovi dazi imposti da Donald Trump rappresentano un duro colpo per i quasi 300.000 posti di lavoro tedeschi in America Latina.

Le aziende tedesche in Messico sono attive in diversi settori, tra cui farmaceutica, chimica ed elettronica. Il settore più importante resta però l’industria automobilistica con i gruppi VW, Audi, Mercedes e BMW. Johannes Hauser, direttore della Camera di commercio e industria tedesco-messicana di Città del Messico, afferma che i dazi imposti hanno avuto un impatto significativo sulle case automobilistiche, che esportano negli Stati Uniti.

Hauser avverte che se i dazi del 25% dovessero essere applicati a lungo termine, il Messico subirebbe una grave recessione e perderebbe attrattiva come sede per le aziende tedesche.

Verso una guerra commerciale internazionale

Oltre al Messico, Trump ha imposto dazi anche su Canada e Cina, avvicinandosi sempre di più a una guerra commerciale su larga scala. In risposta, il Ministero del Commercio cinese ha annunciato dazi di ritorsione dal 10 al 15% su varie importazioni. Anche Justin Trudeau, primo ministro canadese, ha dichiarato di voler imporre tariffe sulle importazioni statunitensi.

L’economista Thomas Hutzschenreuter ritiene che i dazi, insieme al conseguente calo della domanda di auto tedesche dal Messico, avranno un impatto negativo sulla forza lavoro in Germania, Europa e Messico.

Dazi sulla Germania e sull’UE

A febbraio, Trump aveva già minacciato di imporre tariffe anche sull’Unione Europea, alterando gli equilibri commerciali. L’Unione Europea dovrebbe quindi diversificare le vendite e ridurre la dipendenza dal mercato statunitense, ma questa transizione richiederebbe tempo.

Per quanto riguarda la Germania, il settore più vulnerabile è l’industria automobilistica, che nel 2023 rappresentava il 17% delle esportazioni. Secondo il Kiel Institute for World Economy, i dazi trumpiani ridurrebbero la produzione automobilistica tedesca fino al 4%, con un impatto negativo anche sul settore dell’ingegneria meccanica.

Tuttavia, è importante sottolineare che solo il 10% delle esportazioni tedesche è destinato agli Stati Uniti. L’UE ha numerosi altri partner commerciali, con cui continuerà a commerciare senza difficoltà. A lungo termine, saranno gli Stati Uniti a subire le conseguenze maggiori, perdendo importazioni dall’Europa senza alternative altrettanto vantaggiose.

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