Sindaco di Berlino: “Troppi arrivi, bisogna rivedere le regole per richiedere il diritto di asilo”

Wegner propone di rivedere le regole per richiedere il diritto di asilo. Il governo Scholz vuole inasprire le politiche di accoglienza

Kai Wegner, esponente della CDU (Unione Cristiano-Democratica), in una recente dichiarazione ha criticato il governo per la sua scarsa concretezza politica sul tema dell’immigrazione. Già a novembre 2023, i primi ministri dei 16 Länder avevano proposto di rinforzare le regole sul diritto d’asilo che, però, il governo “non ha praticamente attuato”.

Il sistema di asilo in Germania è caratterizzato da tempi lunghi, rimpalli di competenze e centri di prima accoglienza spesso sovraffollati. Il processo si articola in tre fasi chiave: richiesta, elaborazione e decisione della domanda. Tutto viene gestito dal ministero per la Migrazione e i Rifugiati (BAMF). Nel Grundgesetz (la costituzione tedesca), il diritto d’asilo è garantito a ciascun rifugiato politico.

Secondo i dati Eurostat, nel 2023 oltre 1 milione di richiedenti asilo hanno fatto domanda nei paesi UE, con un aumento del 20,1% rispetto all’anno precedente. Il paese con il maggior numero di richieste è la Germania. Con numeri in forte crescita, una situazione economica di quasi recessione e una destra neonazista che guadagna sempre più consensi, la coalizione socialdemocratici-verdi-liberali di Olaf Scholz propone soluzioni apparentemente semplici a problemi complessi.

Critica di Kai Wegner al governo

Kai Wegner, esponente della CDU, è sindaco della città di Berlino da aprile 2023. Dopo quasi vent’anni di governi cittadini di centrosinistra, questo cambio di potere è stato il risultato di un crescente malcontento da parte dei berlinesi per la cattiva gestione di temi come lo sviluppo urbano e la sicurezza pubblica.

Sebbene la sua sia una politica locale di Berlino, principalmente incentrata su interessi della città, l’influenza politica di Kai Wegner si estende oltre i confini della capitale. Dopo la sconfitta alle elezioni politiche nazionali del 2021 e l’esclusione dalla coalizione di governo del partito della cancelliera uscente Angela Merkel, la CDU ha dovuto affrontare una grave crisi interna. Con la vittoria di Wegner a Berlino, una città tradizionalmente di sinistra, l’intero partito ne esce rafforzato.

Di recente, in un’intervista al Handelsblatt, Kai Wegner si è espresso sul tema dell’immigrazione. Secondo lui, per limitare l’immigrazione in Germania potrebbe essere utile una modifica della costituzione federale, garantendo il diritto d’asilo ma riducendo il numero di arrivi. Tuttavia, a questa dichiarazione non sono seguite proposte concrete su come implementare tale misura, ma solo slogan a favore di politiche di controllo dei confini, rimpatri e accordi con stati terzi.

Inasprimento della politica di accoglienza

Il governo di centrosinistra di Olaf Scholz ha sempre agito con cautela riguardo le politiche migratorie. Un rallentamento dell’economia tedesca unito a flussi migratori costanti, ha portato a un latente scontento dei cittadini che si riflette nelle elezioni dei Länder, con il partito di estrema destra AfD ormai presente in quasi tutti i parlamenti federali. Mentre le opposizioni insistono sull’inefficacia delle politiche migratorie del governo, la coalizione si divide e manca di una visione politica su questo tema.

Con le elezioni statali del 2025 alle porte, un inasprimento delle politiche migratorie sembra quasi inevitabile, sebbene il governo tedesco risulta avere idee poco chiare. L’obiettivo principale sarebbe quello di accelerare le procedure di espulsione e rafforzare gli accordi di rimpatrio con paesi di transito e di origine, i cosiddetti “paesi sicuri”.
Invece, per i richiedenti asilo ai quali si può applicare il trattato di Dublino III, ossia il rimpatrio nel paese europeo di primo approdo, era previsto un azzeramento totale dei sussidi statali. Inizialmente, una parte del governo voleva la sospensione di questi sussidi in caso di responsabilità di un altro stato europeo. All’interno della coalizione, però, si sono manifestati dissensi, soprattutto del partito dei Verdi, che hanno costretto ad un ridimensionamento della misura.

Queste proposte fanno parte del nuovo “pacchetto sicurezza”, annunciato già a settembre scorso dopo l’accoltellamento avvenuto a Solingen, ma mai attuato. Il Bundestag ha approvato il nuovo pacchetto di sicurezza il 12 settembre scorso, volto a rafforzare le misure antiterrorismo e ridurre l’immigrazione irregolare. Tuttavia, l’approvazione definitiva è stata parzialmente bloccata dal Bundesrat, che ha respinto alcune disposizioni, tra cui il riconoscimento facciale automatizzato per identificare sospetti di terrorismo. Ora, il Bundestag e il Bundesrat dovranno convocare il Comitato di mediazione per trovare un compromesso sui punti contestati, prolungando i tempi di attuazione.

Il sistema di asilo in Germania

Chi arriva in Germania può fare richiesta d’asilo direttamente al passaggio della frontiera o, una volta entrato nel paese, presso una questura, un ufficio per l’immigrazione o un ufficio BAMF (ministero per le Migrazioni e i Rifugiati). La procedura si articola in tre fasi chiave: registrazione e presentazione della domanda d’asilo, un colloquio personale con il richiedente e, infine, la valutazione della richiesta con decisione finale emessa dal BAMF.

Dopo la registrazione e la richiesta d’asilo, i richiedenti ottengono un posto in un centro di prima accoglienza (Erstaufnahmeeinrichtung). Prima di proseguire, viene accertato se la competenza spetti ad altri Stati membri dell’UE. In base al trattato di Dublino (Dublino III), infatti, è solo il primo stato d’approdo ad essere responsabile per l’elaborazione della richiesta d’asilo. In caso contrario, il richiedente può essere espulso e trasferito nello stato di primo approdo per completare la procedura.

La fase decisiva della procedura è un colloquio personale con il richiedente, durante il quale può esporre le sue paure e i motivi della fuga dal proprio paese, successivamente spetta al BAMF decidere.
Se la richiesta viene rifiutata, il richiedente deve lasciare il paese. Tuttavia, il numero di persone che, nonostante ciò, rimane in Germania è molto elevato. Le cause principali di questa situazione sono due: da un lato i rimpalli di competenze tra governi dei Länder e governo centrale, dall’altro le cosiddette “tolleranze” (Duldungen). Ogni anno viene pubblicata una lista di “Duldungen” dal Bundestag e riguarda chi si è visto rifiutare la richiesta d’asilo ma non può essere espatriato, ad esempio per totale mancanza di documenti validi per l’espatrio.

Quale futuro per il diritto d’asilo in Germania

Il sistema di asilo in Germania si trova oggi a un bivio, tra pressioni interne e sfide politiche ed economiche crescenti. Mentre il numero di richieste di asilo aumenta e le tensioni sociali e politiche crescono, il governo di coalizione guidato da Olaf Scholz cerca un difficile equilibrio tra protezione dei diritti umani e sicurezza interna. Con le elezioni statali del 2025 imminenti, rimane incerto se le nuove misure riusciranno a rispondere alle esigenze del paese o se saranno necessarie ulteriori riforme per affrontare la complessità del fenomeno migratorio e garantire una risposta condivisa.

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