“Non firmerò mai queste stron*ate gay”. E il calciatore tedesco viene messo fuori squadra
Il calciatore Kevin Behrens rischia la carriera per le sue affermazioni omofobe
Dopo il recente acquisto del VfL Wolfsburg per 2 milioni di euro, il calciatore tedesco, Kevin Behrens, è ora nell’occhio del ciclone per alcune dichiarazioni omofobe.
Qualche settimana fa, il reparto marketing del VfL avrebbe proposto ai suoi giocatori, tra cui anche Behrens, di firmare alcune magliette dai motivi arcobaleno, con l’obiettivo di sostenere i valori inclusivi della diversità e della tolleranza di genere, da sempre appoggiati dalla squadra della Bassa Sassonia. Nel corso della riunione interna, l’attaccante classe 91′, però, si è rifiutato più volte di partecipare all’iniziativa, commentando: “Non firmerò mai queste stronz*te gay”.
Secondo il Wolfsburger Allgemeine Zeitung, la dirigenza del club avrebbe minacciato il calciatore 33enne di perdere il lavoro, qualora episodi simili dovessero ripetersi, infliggendogli una salatissima multa. Ciò nonostante, questi provvedimenti non sembrano essere sufficienti a placare l’indignazione dei tifosi, né utili alla lotta contro lo stigma sociale di essere sia un calciatore che un ragazzo omosessuale.
Behrens rifiuta di firmare una maglia da gioco perché arcobaleno
Con la recente vittoria per 3-1 a Bochum, la formazione biancoverde sembrava aver finalmente ribaltato il mediocre inizio di stagione. Tuttavia, l’euforia si è presto smorzata quando la sua stella più brillante è stata coinvolta in un tremendo scandalo fuori dal campo.
Kevin Behrens è stato comprato dal VfL Wolfsburg lo scorso 31 gennaio, dopo aver contribuito alla qualificazione storica dell’Union Berlin all’ultima Champions League. L’attaccante, senza più il ruolo di titolare sotto la guida dell’allenatore Hasenhüttl, si sarebbe rifiutato di firmare alcune divise iridate, una speciale edizione di maglie da gioco con loghi e numeri arcobaleno, appositamente create per sostenere la battaglia per i diritti LGBTQ+. Secondo voci di corridoio, durante una conferenza a porte chiuse, il calciatore, contrario alla proposta, sarebbe arrivato a pronunciare scioccanti parole d’odio, definendo le magliette “stronz*te gay” e lasciando inorriditi tutti i presenti.
Non solo bianco e verde, i colori del Wolfsburg sono quelli della diversità
Il club della Bassa Sassonia ha dichiarato allo Sport Bild: “Durante una riunione interna ci sono state dichiarazioni che non erano in linea con la posizione del VfL. L’incidente è stato affrontato immediatamente a livello interno. Il VfL Wolfsburg sottolinea di essere consapevole della propria responsabilità sociale. Il club e i suoi dipendenti rappresentano la diversità e la tolleranza; valori fondamentali come il rispetto, l’onestà e l’apertura sono sempre stati saldamente radicati nella filosofia del club.”
“I lupi”, soprannome del Wolfsburg, furono il primo club calcistico in Germania a far indossare ai loro capitani le fasce iridate. Non a caso la sensibilizzazione sui diritti arcobaleno è da sempre una priorità sia per la squadra che per Volkswagen, il suo principale azionista e sponsor: almeno una volta all’anno, infatti, tutti i dipendenti, così come anche i calciatori, partecipano ad iniziative di formazione e consapevolezza su questi temi, dimostrando quanto la promozione dei diritti queer faccia parte della loro identità.
La DFB punisce il calciatore in modo (tutt’altro che) esemplare
Martedì sera Behrens si è scusato pubblicamente, ribadendo di non aver alcun odio nei confronti della comunità omosessuale. In seguito a questa dichiarazione, l’amministratore delegato della DFB (Federazione calcistica della Germania) Andreas Rettig ha rilasciato: “Se si commettono errori e poi si ammettono, per me la questione è finita. Kevin ha ammesso il suo errore e ha messo le cose a posto. Sa di avere torto e che era una sciocchezza. Se cacciassimo dalla Nazionale tutti quelli che hanno sbagliato, il campo sarebbe praticamente vuoto.”
Inizialmente si era parlato di espulsione per il calciatore, ma ora la sanzione sembrerebbe limitarsi ad un’ammonizione da cartellino giallo ed ad una multa che sfiorerebbe i cinque zeri. Secondo lo Sport Bild, la decisione sulla gravità della punizione riservata per Behrens sarebbe stata presa direttamente dal VfL Wolfsburg, su incarico di Volkswagen. La permanenza dell’attaccante nella rosa del Wolfsburg dipenderà, perciò, principalmente da scelte calcistiche, sebbene al momento anche la sua posizione in panchina appaia incerta, soprattutto con l’annunciato rientro di Nmecha dall’infortunio. In ogni caso, la scadenza del contratto di Behrens con il Wolfsburg è prevista per la fine di questa stagione.
Striscioni polemici: i tifosi del VfL si schierano contro l’omofobia e l’esclusione
Nella partita di domenica sera, il Wolfsburg ha perso 2-4 contro il Werder Bremen, scivolando al 13° posto in Bundesliga. Tuttavia, a far notizia non è stata la performance dei giocatori in campo quanto le istigazioni della tifoseria sugli spalti.
Alla Volkswagen Arena di Wolfsburg, i sostenitori dei Wolves hanno esposto uno striscione con la scritta: “Che sia Daniela o Kevin, Behrens stai zitto!“, manifestando la loro frustrazione verso i recenti episodi che hanno scosso il mondo del calcio tedesco. La provocazione prende in causa sia l’attaccante Kevin Behrens sia il Ministro degli Interni della Bassa Sassonia, Daniela Behrens, accomunati dallo stesso cognome, esprimendo non solo l’insoddisfazione dei tifosi per la scelta dei provvedimenti indulgenti presi nei confronti del calciatore, ma anche l’opposizione alla decisione del Ministro, di escludere gli Ultras dell’Hannover al derby contro il Braunschweig, per ragioni di sicurezza legate alla storica rivalità tra le due squadre.
L’omosessualità è ancora un tabù nel mondo del pallone
Episodi di intolleranza, come quello di Behrens, non sono mai mancati nel mondo del calcio, nemmeno al Wolfsburg, che tanto s’impegna a promuovere una forte immagine di apertura mentale del club. Basti pensare al rifiuto di Brekalo, nel 2018, di indossare la fascia arcobaleno per motivi religiosi, o al post transfobico pubblicato sui social da Nmecha l’anno scorso. Proprio per questo motivo, gli atleti che scelgono di esporsi sulla propria sessualità sono ancora pochi, fortemente scoraggiati dalla dura pressione sociale e culturale che caratterizza da sempre questo sport.
Uno dei coming-out più noti è sicuramente quello di Thomas Hitzlsperger, ex calciatore della Nazionale tedesca, che rivelò la propria omosessualità nel 2014 solo dopo essersi ritirato dalle scene. I coming-out durante la carriera, infatti, sono ancora rari, per via delle eventuali ripercussioni professionali e personali, ma sono gli esempi come quello di Jakub Jankto, che si stanno impegnando a sfidare il pregiudizio ancora presente nel calcio. Nel febbraio 2023, Jankto ha annunciato pubblicamente la sua omosessualità, conquistandosi il primato di calciatore dichiaratamente gay a giocare in Serie A. Il suo coming-out non solo ha ricevuto ampio supporto internazionale da parte di importanti collaboratori calcistici, ma ha sottolineato anche l’importanza di vivere autenticamente, senza paura e senza vergogna.
Leggi anche: Germania: donne transgender ammesse alle competizioni di calcio femminili
Studia tedesco a Berlino o via Zoom con lezioni di gruppo o collettive, corsi da 48 ore a 212 €. Scrivi a info@berlinoschule.com o clicca sul banner per maggior informazioni
Non perderti foto, video o biglietti in palio per concerti, mostre o party: segui Berlino Magazine anche su Facebook, Instagram e Twitter.