La Germania perde ogni anno 50 miliardi per mancanza di lavoratori
Germania perde quasi 50 miliardi di euro all’anno per carenza di lavoratori qualificati. Al via la ricerca
L’economia tedesca è ormai da anni paralizzata dalla carenza di lavoratori qualificati. Ad affermarlo è uno studio pubblicato il 12 maggio dall’Istituto per la ricerca economica (IW) di Colonia. Questa carenza costa all’economia tedesca quasi 50 miliardi di euro all’anno. A preoccupare è la possibile crescita del problema nei prossimi anni. Particolarmente colpite sono le professioni nei settori dell’assistenza sociale, dell’istruzione e dell’assistenza infermieristica. Manca anche personale nel settore dell’informatica.
I dati
L’istituto economico tedesco spiega che l’anno scorso non è stato possibile coprire 570.000 posti di lavoro. Questa carenza di lavoratori va a colpire anche il potenziale produttivo di ogni azienda. Potrebbero produrre di più ma ciò non avviene perché mancano i dipendenti per farlo. Se questi posti di lavoro venissero occupati, la produzione potrebbe aumentare dell’1,1% entro l’anno. A preoccupare è anche l’invecchiamento della popolazione tedesca poiché è sempre più vicina la pensione per i cosiddetti “baby boomer” (nati tra il 1955 e il 1969). Ma il numero degli occupati invece è sempre più in diminuzione e dunque il divario di competenze in futuro potrebbe aumentare. Secondo l’istituto economico tedesco, nel 2027 la perdita di potenziale produttivo aumenterà fino a 74 miliardi di euro.
Come contrastare la carenza di lavoratori
Per contrastare la carenza di lavoratori lo studio propone di mantenere le persone anziane più a lungo possibile a lavoro, con offerte lavorative adeguate. Come ipotetica soluzione si è optato anche per un maggiore inserimento di donne nel mondo del lavoro. A causa della distribuzione per genere dei dipendenti non è ancora stato possibile ispirare allo stesso modo sia gli uomini che le donne per le professioni in cui si registra una carenza. Questo comporta problemi anche per le assunzioni future. Per promuovere tutto ciò, aziende, associazioni e corporazioni possono aumentare la propria attrattiva. Così facendo si andrebbero a ridurre anche gli stereotipi di genere. Da non sottovalutare è anche il fattore immigrazione che può intervenire nella mancanza di manodopera.
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