L’amore di Lucia Apicella per i soldati tedeschi morti e abbandonati

Lucia Apicella: la storia di una donna italiana, esempio di forza, umanità e fratellanza.

Articolo di Antonietta Pezzullo

Il 27 gennaio ricorre l’anniversario del Giorno della Memoria per le vittime dell’Olocausto e, come simbolo di fratellanza e umanità, viene ricordata Maria Lucia Apicella, conosciuta e celebrata anche in Germania come Mutter der toten. La donna, dal 1943 sul litorale salernitano recupera i corpi abbandonati dei soldati tedeschi, morti durante lo sbarco a Salerno. Mamma Lucia dà sepoltura a quasi 800 corpi verso la fine del 1944. Reperisce, inoltre, molti documenti d’identificazione, così da restituire le salme alle madri. Viene insignita con la medaglia d’oro al merito civile della Repubblica italiana  e con la Gran Croce dell’Ordine al merito di Germania dal Cancelliere Richard Heuss.

La storia di Lucia Apicella

Maria Lucia Apicella, filantropa italiana di umili origini nata a Cava de’ Tirreni il 18 novembre del 1887, sposata con due figli maschi, si dedica alla famiglia e all’attività di fruttivendola. L’arrivo delle forze alleate angloamericani e le sanguinose battaglie lasciano i corpi martoriati proprio nell’area di  Cava de’ Tirreni, dove vive Lucia. Dopo aver visto un bambino giocare con un teschio di un soldato e aver sognato i giovani caduti, che le chiedono di riportarli alle loro madri, si dedica al loro recupero.

L’impegno sociale

Per Lucia il sogno diventa la sua missione, incurante della fatica e dei pericoli come gli ordigni presenti nel territorio. Lucia scava con le mani, raccoglie e ricompone quello che resta dei giovani uomini, pensati non come il nemico, ma figli suoi. Inoltre, compra a proprie spese le cassette di zinco, per dar riposo a quei figli abbandonati nella chiesa di San Giacomo. Riesce così a restituire molti corpi alle madri tedesche. E come lei ricorda in una intervista consegna i resti a una madre in Germania, abbracciandola e piangendo con lei, che aveva perso quattro figli in guerra. Si spegne nella sua terra il 27 agosto 1982 a Sant’Arcangelo di Cava de’ Tirreni, dando un grande esempio di umanità e fratellanza.

Il suo ricordo in Italia e in Germania

La Mutter der toten non verrà mai dimenticata dalle autorità tedesche e quando con il terremoto degli anni Ottanta la chiesa di San Giacomo, subisce dei danni, dalla Germania arrivano dei contributi per la ricostruzione in onore di Mamma Lucia.  Alla sua morte il 27 agosto 1982, Radio Stoccarda dedica un servizio per onorarla: “Un popolo che ha saputo dare al mondo una mamma Lucia merita tutto il nostro amore, tutta la nostra gratitudine e tutto l’onore di cui siamo capaci“. Il suo nome viene ricordato anche nei libri scolastici tedeschi. In Italia Sandro Pertini omaggia Lucia inviando alle autorità di Cava de’ Tirreni il suo cordoglio per la grandezza della sua anima: “La scomparsa di mamma Lucia colpisce dolorosamente quanti riconoscono nell’amore e nella solidarietà valori fondamentali per l’edificazione”.

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