In Germania si parla di reintrodurre la leva militare
La Germania valuta di reintrodurre la leva militare obbligatoria per carenza di soldati nell’esercito tedesco
Lo stato tedesco ha dovuto fare i conti, dopo la guerra, con lo spauracchio del riarmo. La spesa militare, infatti, è stata minima, proprio perché l’idea della Germania che reinveste nella spesa militare faceva paura a tutta Europa se non a tutto il mondo. Con la guerra in Ucraina e con il necessario posizionamento della Germania al riguardo, ritorna sul tavolo il discorso sulla spesa militare e, di conseguenza, anche la constatazione di un dato di fatto: non ci sono abbastanza soldati nel Bundeswehr (esercito tedesco). La questione si era posta già nel 2023. Questo perché i dati mostravano come la “manodopera militare” non avesse il ricambio necessario.
Un sondaggio commissionato da Stern, ha evidenziato come, la maggioranza degli intervistati, il 52%, é favorevole alla reintroduzione della leva obbligatoria. Il 42%, invece, è contrario ed il 5% non si espone.
Inoltre, nel sondaggio si evince che, i più anziani, sono molto favorevoli alla reintroduzione della leva.
La storia della leva ieri e oggi militare in Germania
Il servizio di leva militare, in Germania, è stato abolito nel 2011, dopo 55 anni, con il ministro Karl-Theodor zu Guttenberg, del partito di centro destra CSU.
Nonostante fosse stato sciolto, la legge prevede la reintroduzione in caso di bisogno. Questo vale se lo stato fosse costretto “difendersi”.
L’esercito sembra invecchiare come invecchiano i suoi componenti. Non essendoci ricambio generazionale, infatti, mancano giovani “lavoratori qualificati”, che lasciano le file del Bundeswehr semi deserte. Il piano nei prossimi sette anni é di ripopolare l’esercito con 200 mila soldati attivi e 60 mila riservisti.
Per parlare di numeri, fino all’anno scorso i posti vacanti erano il 17,6% (2023). Nel 2022, invece, era al 15,8%, cosa che dimostra l’aumento dei posti vuoti che, a quanto pare, secondo i sondaggi i giovani non hanno intenzione di riempire.
La differenza, quindi, è evidente rispetto alla “vecchia generazione”, che come in Italia, rimpiange il servizio militare. Il perché è presto detto. La leva militare fa paura ai giovani perché la percezione che hanno della partecipazione sociale, nel 2024, ha potuto prescindere dalle armi. Una comodità, quella europea, che adesso “cozza” con la situazione dei conflitti nel mondo. Dal conflitto in Ucraina, infatti, il discorso bellico è tornato, più forte, più spaventoso e, perché no, molto più contingente.
In Italia cosa ne pensiamo?
La distanza con l’idea della leva è una cosa comune anche tra i giovani italiani. La generazione di mio padre, ad esempio, over 50, parla della leva come un delle esperienze più importanti della sua vita. Sinceramente, non mi viene troppo difficile capire perché. Sopratutto nel meridione, la possibilità di andare via di casa, per un anno, in un ambiente che è tutto fuorché familiare, era un momento di rottura, importante per “svezzarsi”.
La rottura dalla dimensione familiare è importante per crescere. Alcuni riti del centro Africa, ad esempio, impongono al giovane di andare via dal villaggio, metaforicamente vivendo nella “foresta”, cioè dove nulla è familiare. Se il ragazzo sopravvive alle avversità del “mondo fuori” dalle mura casalinghe, torna con un nome diverso, a simboleggiare che il “bambino” è morto ed è tornato l'”uomo”. La leva militare, nella nostra società europea, aveva la stessa valenza. Solo che la differenza culturale tra l’Italia e la Germania posiziona il discorso su due livelli diversi.
In Italia l’attaccamento alla famiglia è alle volte esagerato comportando che, molti, cerchino di andarsene durante il periodo degli studi, preferendo andare all’università per studiare. Questo adesso è possibile perché economicamente la situazione è migliore rispetto a quarant’anni fa. Prima l’unica possibilità di partire a spese dello stato era proprio la leva. In Germania, invece, i ragazzi lasciano la famiglia molto presto, prendendo subito confidenza con l’indipendenza e il lavoro.
Due contesti in cui sembra difficile possa attingere un senso collettivo che spinga i giovani a riavvicinarsi alla carriera militare. Ciò non esclude che le nuove generazioni non sentano la responsabilità sociale, solo che questo sentimento si é costruito culturalmente in maniera molto diversa da quella di mio padre.
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Immagine di copertina: Pixabay