Il centro culturale Russisches Haus di Berlino lavorerebbe sotto traccia per Putin

Il centro culturale russo a Berlino attenzionato per sospetta collaborazione con la propaganda di Putin: avviate le indagini.

La procura della Repubblica tedesca ha avviato le indagini sulla “Russisches Haus”, il centro culturale russo a Berlino, per violazione delle sanzioni. Più nello specifico, la violazione che viene contestata all’istituto riguarda una legge che fa parte dei pacchetti di sanzioni contro il regime di Putin adottati dall’UE a partire dal 23 febbraio 2022 in risposta all’invasione russa del territorio ucraino: la legge sul commercio con l’estero e sui pagamenti.

Martedì un portavoce dell’autorità giudiziaria ha riferito che “sia persone sconosciute che gli affittuari” sono al momento sotto indagine. Questa indiscrezione era stata anticipata dal Tagesspeiegel la mattina stessa.

Sotto la lente d’ingrandimento della procura è quindi il finanziamento all’istituto di cultura. Ma perché? Perché, stando alle indagini condotte dall’Ufficio centrale per l’applicazione delle sanzioni (Zentralstelle für Sanktionsdurchsetzung), l’istituto culturale è una filiale dipendente dell’agenzia governativa russa Rossotrudnichestvo, la quale è bersaglio delle sanzioni Ue dal luglio 2022.

E’ rilevante sottolineare come la valutazione legale dell’ufficio sanzioni “secondo cui l’associazione non è indipendente da Rossotrudnichestvo, è condivisa dal pubblico ministero” ha aggiunto la portavoce.

Il ruolo dell’istituto culturale nella propaganda russa

Aldilà della dimensione legale della vicenda, ciò che risulta più rilevante analizzare è la dimensione politica. Infatti da più parti il centro culturale russo è accusato politicamente di essere il megafono della propaganda del Cremlino in Germania.

Sin dai giorni seguenti all’invasione dell’Ucraina, si sono susseguite manifestazioni di protesta e contestazioni di fronte all’edificio. L’ultimo episodio che ha attirato le critiche dei gruppi sostenitori delle ragioni dell’Ucraina e che appoggiano senza esitazioni la sua resistenza, è la recente apertura di una libreria all’interno del centro. In particolare è il fatto che essa occupi l’intera ala sinistra del piano terra dell’edificio, e quindi che sia ben visibile da ogni angolazione di Friedrichstrasse – la via in cui sorge l’edificio – ad aver creato un certo imbarazzo presso le autorità politiche cittadine e nazionali.

Prima di questo altri episodi avevano gettato un’ombra sul ruolo dell’istituto come bastione della propaganda russa. In primis fu la notizia “scandalo” della trasmissione dei servizi di Russia Today sugli schermi dell’edificio a generare proteste. Proteste che ebbero il loro effetto dato che poco dopo l’emittente russa venne ufficialmente bandita per legge.

Gli oppositori del regime oligarchico di Putin si sono dati appuntamento sotto la Russisches Haus anche il giorno della rielezione del Presidente (padrone) della Russia. I manifestanti hanno messo in discussione la regolarità delle elezioni – il cui esito ha sancito la vittoria con percentuali “bulgare” (87%)- e hanno protestato sventolando la bandiera ucraina.

Piccola storia dell’Istituto

Quando l’istituto culturale russo fu fondato nel 1984, nessuno avrebbe mai pensato che sarebbe diventato una fonte di infinite polemiche. Difatti la Russisches Haus fu inaugurata il 7 luglio 1984 come testimonianza della amicizia tra il popolo russo e quello tedesco. Sebbene l’obiettivo con cui la società per l’Amicizia e le relazioni con l’estero dell’Urss era nato fosse quello di dare una casa alla scienza e alla cultura sovietica, esso divenne sin da subito un centro di propaganda.

Tuttavia la Russisches Haus rappresenta allo stesso tempo un luogo di cultura, dove poter trovare le opere dei grandi protagonisti della letteratura russa. E rimane anche l’unico posto a Berlino dove chi vuole imparare la lingua russa può prenotare delle lezioni. Infatti a seguito dell’invasione la scuola secondaria superiore Rosa-Luxembourg ha smesso di inserire all’interno del proprio piano formativo l’insegnamento della lingua russa.

In conclusione si può affermare che la condanna della politica interna ed estera del regime oligarchico russo è un dovere civile. Un dovere morale è invece scindere la propaganda dei giornali di regime dalla cultura, espressione più alta dell’identità di un popolo. E la cultura russa, per il contributo che ha dato alla letteratura moderna, merita di essere sempre studiata, e mai censurata.

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Immagine di copertina: Screenshoot