La Germania ammette di aver ignorato a lungo il pericolo rappresentato dalla Russia

Rivalutare la politica estera della Germania: La guerra in Ucraina cambia la prospettiva sulla diplomazia bellica in ambito politico ed economico

In un articolo per il Guardian, Annalena Baerbock, ministra degli Esteri in Germania, riconosce i difetti della politica estera tedesca del dopoguerra, evidenziando l’impatto dell’invasione russa in Ucraina sulla percezione della sicurezza del Paese. Baerbock ammette che la Germania non ha ascoltato gli avvertimenti dei suoi alleati dell’Europa orientale sulle minacce poste da Mosca. Sottolinea che la strategia di affidarsi alla “diplomazia del libretto degli assegni” come mezzo per guidare la Russia verso un percorso democratico, tramite rapporti commerciali, è stata inadeguata e sbagliata. Il conflitto ucraino ha costretto la Germania a riconoscere la necessità di un approccio diverso in termini di politica e economia estera; la volontà ora è di iniziare un nuovo percorso, solidarizzando maggiormente con l’Europa orientale e rivalutando il ruolo della Germania stessa nel mondo.

Le dichiarazioni della ministra sulla nuova linea “Est” nelle ralazioni estere

Baerbock afferma che la Germania deve riconoscere la minaccia permanente alla pace e alla sicurezza rappresentata dalla Russia del Presidente Putin, che richiede una riorganizzazione della sicurezza nazionale contro la Russia piuttosto che con essa. Prima del vertice NATO di Vilnius e della pubblicazione di una nuova strategia di sicurezza nazionale tedesca, Baerbock sottolinea la natura intrecciata degli interessi di sicurezza della Germania con quelli dell’Europa orientale.

Gli sforzi di Baerbock per rassicurare l’area Est del continente hanno dovuto affrontare le sfide della Polonia, che chiede un risarcimento per l’occupazione tedesca in tempo di guerra, e le relazioni tese con l’Ungheria a causa delle critiche tedesche per la mancanza di parametri democratici. Tuttavia, c’è un crescente consenso tra Francia e Germania sul fatto che la nuova Europa geopolitica si allineerà maggiormente con i Paesi dell’Est (i più vicini alla Russia).

Inoltre il debito storico di gratitudine che la Germania ha nei confronti dei suoi alleati e dei suoi vicini orientali, vuole essere ricambiato con sostegno e solidarietà verso l’Europa dell’Est. La sicurezza di quest’area, sostiene, è intrinsecamente legata alla sicurezza tedesca.

Il nuovo ruolo geopolitico della Germania

La guerra di aggressione della Russia ha segnato una rottura significativa nel mondo, spingendo la Germania a intraprendere un nuovo capitolo nella ricerca di pace, libertà e sostenibilità. La ministra immagina la Germania come un partner che abbracci il ruolo di leadership, ridefinendo il modo in cui contribuisce a questi ideali.

Sono state sollevate preoccupazioni circa l’assunzione da parte della Germania di un ruolo di leadership militare in Europa a causa del suo bagaglio storico, ma Baerbock afferma che il conflitto ucraino ha costretto il governo tedesco a rivalutare il suo ruolo e le sue responsabilità, sorprendendo anche se stesso nel processo. La Germania, che una volta aveva aderito al principio che la guerra non avrebbe mai più dovuto avere origine dal suo territorio all’indomani della Seconda guerra mondiale, sta ora cambiando la sua posizione.

Solo due anni fa, l’idea di fornire carri armati e sistemi di difesa aerea a una zona di guerra sarebbe sembrata inverosimile. Oggi, la Germania è tra i principali fornitori di armi per l’autodifesa dell’Ucraina e manifesta a livello istituzionale la necessità di un consiglio di sicurezza nazionale (non senza forti e numerose critiche a riguardo nel paese).

Cambio di rotta anche negli asset delle relazioni economiche

Nel suo articolo, Baerbock sottolinea anche il rapido disimpegno della Germania dai legami economici con la Russia, notando che i combustibili fossili russi ora rappresentano un contributo “nullo” al mix energetico tedesco.

La nuova strategia economica ha anche attirato l’attenzione però per aver rinviato la discussione sulla gestione della Cina a un documento futuro. Persistono differenze sull’approccio migliore per “de-rischiare” piuttosto che “de-accoppiare” le relazioni economiche della Germania con la Cina.

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz è stato recentemente criticato per aver suggerito che il de-risking dipende principalmente dalle scelte delle aziende, piuttosto che dei governi. Scholz ha sottolineato che il de-risking è un impegno a lungo termine guidato dalle decisioni delle aziende, evidenziando la necessità per le imprese di evitare un’eccessiva dipendenza da un unico fornitore, indipendentemente dalla sua ubicazione.

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