Germania, picco di disoccupazione. Realtà peggio delle previsioni
Cresce sempre di più negli ultimi mesi il tasso di disoccupazione in Germania. Il numero dei disoccupati si avvicina ai massimi degli ultimi tre anni.
Nel mese di maggio, il numero di disoccupati è arrivato a 2,762 milioni. Dopo la pandemia, il tasso di disoccupazione ha visto una continua crescita. Molte aziende sono state costrette a licenziare i propri dipendenti, mentre altre hanno dovuto cedere alla chiusura definitiva. Oltre a ciò, un altro motivo per cui il tasso di disoccupazione continua ad aumentare è la grande diffusione di lavori part-time e a basso salario. I settori interessati dal maggior numero di licenziamenti sono quelli ad alta intensità di manodopera, in particolar modo quello edile.
I disoccupati in Germania
Dopo la pandemia, le aziende si sono ritrovate a fare i conti con il costo della riassunzione dei dipendenti, con tassi di interesse ed inflazione sempre più elevati. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Agenzia federale per l’impiego, il tasso di disoccupazione del 5,8% è superiore di circa 0,3 punti percentuali rispetto a maggio 2023. Tuttavia, nonostante la disastrosa situazione, un leggero calo della disoccupazione ha interessato il mese di maggio. Il numero dei disoccupati è infatti diminuito dell’1,0%, arrivando a 2.722.548.
Secondo gli esperti, un calo della disoccupazione è sempre prevedibile nei mesi di maggio e giugno, in cui le assunzioni nei settori edilizio e gastronomico necessitano di un aumento. Se si eccettua però questo fattore puramente stagionale, il numero di disoccupati in Germania è aumentato di 25.000 persone. Di conseguenza, il mese di maggio ha visto un leggero miglioramento, ma il 2024 registra un netto aumento del numero dei disoccupati.
Sembra quasi un paradosso, ma contemporaneamente al tasso di disoccupazione aumenta anche la carenza di manodopera in diversi settori. Una delle cause del dislivello potrebbe essere l’assegno di cittadinanza. Secondo i dati dell’Agenzia federale per l’impiego, 5.831.715 persone in Germania hanno ricevuto l’assegno di cittadinanza nel mese di maggio. Nello stesso mese di maggio, il numero dei beneficiari dell’assegno di cittadinanza è salito a 7.979 persone, con un aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente. Rispetto al 2023, il numero di persone soggette al contributo è salito a 81.953 persone, con un aumento dello 0,9%.
Il settore più colpito è quello edilizio
Il settore maggiormente interessato dall’aumento della disoccupazione è quello edilizio. Durante la pandemia, è stato necessario interrompere numerosi progetti edilizi, poi rinviati o del tutto abbandonati. Di conseguenza, numerosi imprenditori sono stati costretti ad optare per il licenziamento di molti dipendenti. L’inasprimento delle leggi sull’edilizia residenziale, come la legge sull’energia degli edifici, ha contribuito all’interruzione di diversi progetti da parte di numerose aziende edilizie. La nuova legge sul riscaldamento introdotta in Germania, infatti, obbliga tutti i nuovi sistemi di riscaldamento degli edifici ad utilizzare almeno il 65% di energia rinnovabile. Ciò sottopone inevitabilmente le aziende a costi più elevati, spingendole in molti casi a ridurre il numero degli impiegati.
Secondo la dottoressa Annina Hering, “Attualmente è più facile per un artigiano trovare lavoro che per uno sviluppatore di software”. Dopo la pandemia, infatti, i settori hanno iniziato a svilupparsi in modo diverso. “Mentre l’offerta di posti di lavoro tradizionali in ufficio, che spesso richiedono un titolo accademico, sta diminuendo in modo significativo, la domanda di lavoratori qualificati e non qualificati nel cosiddetto settore dei colletti blu è ancora relativamente alta”, continua Hering. Secondo Hering, ciò si verifica perché i lavori manuali, come l’artigiano, si focalizzano sul presente. Al contrario, i lavori da ufficio necessitano di programmazione nel tempo e, nel caso di difficoltà economiche, i progetti possono essere posticipati.
Il mondo post-pandemia sta dunque attraversando un processo di lenta trasformazione, ma la ripresa è ancora lontana.
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Immagine da: Pixabay