Zelensky vola in Germania per discutere con Scholz del nuovo pacchetto di aiuti militari

Dopo l’Italia, il presidente ucraino approda in Germania, da cui riceve pieno sostegno. Le prossime tappe sono Parigi e Londra.

Domenica 14 maggio Volodymyr Zelensky ha compiuto un importante viaggio di Stato in Germania, incontrando sia il Presidente Steinmeier, sia il cancelliere Scholz. Il Presidente ucraino ha omaggiato l’apertura del popolo tedesco: “La Germania è un vero amico e un alleato affidabile […]. Stiamo lavorando alla creazione di una coalizione di aerei da combattimento… oggi farò appello alla parte tedesca per sostenere l’Ucraina in questa coalizione”. Un discorso molto diverso rispetto a quando, un anno fa al Bundestag, criticò aspramente la posizione attendista di Berlino.

Infatti, questa visita avviene nel momento in cui il Bundestag ha approvato per la prima volta un pacchetto di aiuti militari per Kiev dal valore di 2,7 miliardi di euro. Oltre a ciò, si è impegnata a fornire veicoli di fanteria, veicoli da combattimento corrazzati, droni da ricognizione e munizioni. È l’impegno più grande del governo tedesco dall’inizio della guerra, che conclude la precedente strategia di reticenza nel fornire armi e pieno sostegno all’Ucraina.

“Saremo sempre grati alla Germania. Più assume la leadership del conflitto, più opportunità ci sono per la pace” ha affermato il leader di Kiev. “Vi sosterremo per tutto il tempo che sarà necessario” ha assicurato Scholz, promettendo un sostegno totale per la controffensiva ucraina prevista nelle prossime settimane.

Insieme al cancelliere tedesco, Zelesnky si è poi recato ad Aquisgrana, per ritirare il premio Charlemagne per gli sforzi nel promuovere l’unità europea. Alla cerimonia hanno partecipato anche Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, e Mateusz Morawiecki, primo ministro polacco.

La Germania diventa una piena sostenitrice dell’Ucraina nel conflitto con la Russia

Ciò significa che la Germania supererà in aiuti anche la Gran Bretagna, che secondo l’Ukraine Support Tracker del Kiel Institute for the World Economy spende 9,8 miliardi di euro. Solo gli Stati Uniti forniscono più aiuti, con 71 miliardi di euro.

Scholz è orgoglioso di ciò, ma per Zelensky non è abbastanza: “Speriamo che la Germania diventi il nostro più grande sostenitore”, dice. In realtà, si aspetta più consegne di armi da Berlino. Quando gli è stato chiesto se le armi tedesche fossero ora sufficienti per la controffensiva, ha risposto: “Ancora qualche visita a Berlino, allora sarà sufficiente”. Gli sforzi tedeschi a supporto dell’Ucraina sono stati fatti anche sul piano umanitario: la Germania è il paese che ha finora accolto in assoluto più rifugiati, più di un milione.

Anche dopo la controffensiva, Berlino continuerà a fornire armi a Kiev nei prossimi anni – un impegno importante verso l’Ucraina. Ma il governo tedesco ha fatto un’altra promessa altrettanto rilevante per Kiev: la Germania sosterrà l’Ucraina con le sue condizioni di pace. Come ha già spiegato Zelensky al vertice del G-20 in Indonesia, tra le richieste figurano il ritiro delle truppe russe e il ripristino dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Questo, dice Scholz inequivocabilmente a Berlino, lo richiede “giustamente”.

Il tour di Zelensky in Europa ha fatto tappa anche in Italia e in Vaticano

La visita di Zelensky in Germania si inserisce in un più grande tour nelle principali capitali europee. Sabato 13 maggio era stata la volta dell’Italia, primo viaggio di Stato nella penisola dall’inizio della guerra. Dopo un colloquio con il presidente Mattarella, il Presidente ucraino ha poi incontrato la premier Meloni, consolidando il legame fra i due governi. L’Italia ha ribadito il sostegno politico e militare a Kiev, le sanzioni alla Russia e la necessità della resa russa per la pace.

L’Italia sta portando avanti una strategia in campo energetico per rendersi indipendente dalle forniture di gas russo, i cui proventi alimentano la macchina della guerra di Putin. Lo scorso 26 aprile si è tenuta a Roma la Conferenza bilaterale sulla ricostruzione dell’Ucraina, con l’intervento finale del Presidente del Consiglio italiano e del Primo Ministro ucraino. Il presupposto della conferenza è, quindi, la vittoria dell’Ucraina e il ritiro della Russia dal conflitto, un obiettivo irrinunciabile per tutto l’Occidente. Ma la ricostruzione rappresenta anche un’opportunità per le aziende italiane ed europee, che vedono nel dopoguerra prospettive di guadagno.

Nella stessa giornata di sabato scorso, Zelensky ha parlato anche con Papa Francesco in Vaticano. Nonostante i tentativi di mediazione della Santa Sede, al momento un accordo di pace tra i paesi in guerra sembra distante – né auspicato da nessuno dei due leader. In particolare, il leader ucraino ha comunicato il rifiuto della mediazione pontificia. “Come a limitare, almeno per ora, lo spazio della missione di pace di cui Francesco aveva parlato a fine aprile”, ha osservato a Il Post il vaticanista Gian Guido Vecchi.

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