UK e poi Germania: dove gli italiani sono emigrati di più nel 2022
Regno Unito, Germania e Francia: sono questi i paesi dove sono emigrati gli italiani nell’ultimo anno, secondo il Rapporto italiani nel mondo 2022
Mercoledì 3 maggio, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Berlino, si è tenuto l’incontro “Migrantes. Italiani nel mondo 2022“. Lo scopo dell’evento era quello di presentare quanto emerso dal Rapporto italiani nel mondo 2022, giunto ormai alla 17esima edizione. L’indagine analizza, ogni anno, dati quantitativi e qualitativi sugli italiani residenti all’estero, che vengono raccolti in un volume dal medesimo titolo. Dallo studio emerge come Regno Unito, Germania e Francia siano le prime mete scelte dagli italiani che decidono di espatriare, i quali, rispetto al passato, partono prevalentemente dal Nord Italia piuttosto che dal Meridione.
Migrantes. Italiani nel mondo 2022
A presenziare la conferenza la curatrice del rapporto Delfina Licata, sociologa delle migrazioni presso la Fondazione Migrantes, organismo della Conferenza Episcopale Italiana che si occupa del progetto. Insieme a lei Edith Pilcher, del Centre for Citizenship, Social Pluralism and Religious Diversity presso l’ Università di Potsdam, tra gli autori del volume, e Anna Bertoglio, direttrice dell’Ufficio Affari Sociali e Coordinamento Consolare dell’Ambasciata d’Italia, come moderatrice.
Lo studio si basa su analisi socio-statistiche effettuate sugli iscritti all’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero (AIRE). Gli iscritti all’AIRE nel 2o22 sono 5.8 milioni; rispetto al 2006 la presenza italiana all’estero è aumentata dell’87%. Tuttavia, bisogna tener conto del fatto che alcuni probabilmente sono emigrati senza iscriversi all’AIRE per non perdere il sistema sanitario nazionale, soprattutto in tempi di pandemia, quindi non è stato possibile conteggiarli.
La ragione che spinge gli italiani a partire non è banalmente la possibilità di ottenere un lavoro maggiormente remunerativo altrove. Difatti, si emigra per la realizzazione del sé, che passa anche attraverso il lavoro. Ciò che manca in Italia, secondo gli intervistati, è un ascensore sociale che garantisca un aumento di livello in base alla meritocrazia e la possibilità di avere uno stile di vita più rilassato.
Per quanto riguarda invece il tema del rimpatrio, nonostante le politiche di defiscalizzazione, i ritorni sono pochissimi. Il sogno nel cassetto del rientro c’è sempre, ma manca una politica per gli italiani all’estero, che non si sentono voluti dal proprio paese, percepito più come una matrigna che come una madrepatria.
L’analisi degli espatriati italiani nel 2022
Secondo il Rapporto, nell’ultimo anno, vi sono state 84 mila partenze per espatrio. Prevalentemente giovani tra i 18 e i 34 anni, più celibi e nubili che famiglie, più uomini (54,6%) che donne ed oltre il 78% in Europa (si è dunque ridotto il raggio di distanza dalla propria patria rispetto ai decenni scorsi). I primi 5 Stati che sono diventati la nuova casa degli italiani, sono infatti tutti europei: Regno Unito (oltre 19 mila), Germania (quasi 12 mila), Francia (più di 9 mila), Svizzera (oltre 7 mila), Spagna (quasi 5 mila). Seguono poi due destinazioni extraeuropee, il Brasile (4.553) e gli Stati Uniti (3.156), per poi tornare nuovamente nel nostro continente con il Belgio (2.115) e i Paesi Bassi (1.805).
Le principali regioni italiane da cui si parte sono Lombardia (incidenza del 19% sul totale) e Veneto (11,7%), seguite da Sicilia (9,3%) ed Emilia Romagna (8,3%). Questi numeri mostrano un’inversione di rotta rispetto al passato, quando erano prevalentemente i meridionali a spostarsi. Bisogna però tener conto di due fattori: il primo è che in molte province del nord vi sono numerosi residenti provenienti originariamente dal sud Italia, i quali, dopo una prima migrazione all’interno del paese, decidono di trasferirsi all’estero; il secondo è che città come Milano, ad esempio, formano ad una mentalità più cosmopolita rispetto ad altri luoghi dello Stivale.
Il caso della Germania
La Germania è il secondo paese al mondo per consistenza di emigrati italiani (813.650), dopo l’Argentina (903.081). Nel 1955 venne firmato un accordo tra l’Italia e la Repubblica federale tedesca per reclutare operai italiani presso le imprese tedesche, pertanto tuttora la più alta percentuale di popolazione di origine italiana si concentra nelle zone industriali della Germania, dunque città come Stoccarda, Francoforte e Colonia.
Negli ultimi decenni invece, la maggior parte degli italiani in Germania è occupata nel settore dei servizi, in particolare quello gastronomico. L’Ambasciata d’Italia a Berlino riporta che la capitale tedesca, dal 2015 al 2021, ha visto un incremento di italiani del 37,8%.
Anche ad Hannover si è registrato un aumento di italiani del 20,4% nello stesso lasso di tempo, probabilmente dettato dalla presenza di numerosi italiani presso la sede dell’industria automobilistica Volkswagen nella vicina Wolfsburg, che ha attirato a sua volta una rete sociale di parenti nella cittadina.
Degna di nota anche Monaco di Baviera, spesso denominata come “la città italiana a nord delle Alpi”, per via delle ingenti assunzioni di forza-lavoro italiana negli anni ’60, e che dal 2015 ha visto una crescita di emigrati italiani del 17,9%, i quali sono soprattutto giovani professionisti.
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