Troppa criminalità al Görlitzer Park: dopo l’ultimo stupro si parla delle misure da adottare

A due mesi dallo stupro avvenuto a Görlitzer Park si discute sulle misure da prendere: il parco è “inaccettabile” secondo il sindaco Wegner

Dopo lo stupro avvenuto a giugno a Görlitzer Park, Kreuzberg, dove una ragazza era stata violentata da un gruppo di uomini mentre il suo ragazzo veniva aggredito violentemente e derubato, i berlinesi esprimono i loro giudizi sul parco. Alcuni lo definiscono “vergognoso“, altri un “parco della criminalità“, in cui le aggressioni avvengono alla luce del giorno, sotto gli occhi di tutti. E’ da troppo tempo che si parla di quel luogo, da troppo che i cittadini si lamentano delle sue condizioni, eppure la situazione sembra diventare ogni anno meno sicura. Intanto, la polizia ha arrestato tre dei presunti uomini che hanno stuprato la ventisettenne il mese scorso. Altri sei uomini si trovano in custodia cautelare.

Ennesimo scandalo al parco Görlitzer: giovane donna violentata davanti al suo ragazzo

Un fatto agghiacciante è avvenuto al Görlitzer Park, appena due mesi fa. Una ragazza ventisettenne insieme al fidanzato della stessa età si trovavano al parco alle prime ore del mattino quando un gruppo di uomini ha aggredito la coppia. Mentre da una parte il gruppo picchiava il ragazzo e lo derubava, altri stupravano la ragazza davanti gli occhi del partner. Gli aggressori sono fuggiti dopo aver completato il loro osceno atto, derubando anche la ragazza.

Inizialmente la polizia non voleva diffondere la notizia perché, a detta loro, non volevano che si contaminassero le indagini. Ora che la notizia è stata diffusa, le forze dell’ordine dichiarano anche di aver già arrestato tre presunti colpevoli, tutti di ventidue anni, e che altri sei giovani sono in custodia cautelare.

Da anni il Görlitzer Park è noto per essere un punto caldo della criminalità

Sono diverse le testimonianze dei cittadini riguardo il parco, e sono davvero poche, se non nulle, le esperienze positive riportate. Parlano giovani, anziani, madri e padri di famiglia che al parco ci vanno con gli amici, con i propri figli, oppure giusto per fare quattro passi. C’è anche chi per forza il Görli lo deve attraversare per andare al lavoro o a scuola. Molti di loro hanno dovuto cambiare abitudini, proprio con lo scopo di evitare di metterci piede.

Anette, madre di famiglia residente a Kreuzberg, deve attraversare ogni giorno il parco per accompagnare la figlia all’asilo. Ogni mattina, la mano stretta a quella della sua bambina, saluta spacciatori, agenti della polizia, sfugge a sguardi minacciosi di “gente poco raccomandabile”. Ma non è la sola. Già verso il tardo pomeriggio, invece, tutti preferiscono evitarlo, compresa Anette, che ammette di avere il coraggio di attraversarlo giusto la mattina.

Il sindaco di Berlino definisce la situazione del Görlitzer “inaccettabile”

Il recente episodio al Görlitzer è oltremodo scioccante, ma purtroppo non è il solo accaduto quest’anno: sembra siano stati 11 gli stupri e 8 le aggressioni sessuali. Inutile dire che serve affrontare la situazione subito, senza più posticipare il problema.  Il sindaco di Berlino Kai Wegner ha pubblicamente affermato che la situazione del parco “è inaccettabile” e che “deve essere risolta al più presto”.

Altri berlinesi che conoscono la zona o che ci abitano vicino confermano inferociti che il parco è “vergognoso“, un polo di criminalità in cui non ci si sente totalmente sicuri nemmeno durante le ore di luce. Ora è stato annunciato che il parco sarà protagonista principale di un vertice speciale  sulla sicurezza che si terrà all’inizio di settembre. Vi parteciperanno la polizia, i vigili del fuoco e gli ufficiali dell’agenzia dell’intelligence interna tedesca, la Verfassungsshutz. Si parlerà di che misure adottare con il parco, anche se diverse idee su come migliorare la sicurezza del luogo sono già emerse. Alcuni parlano di videosorvegliare permanentemente il parco, oppure di intensificare il numero di agenti di polizia nella zona. Altri ne prevedono la chiusura, almeno nelle ore notturne.

Anche i politici tedeschi espongono il loro giudizio sulla situazione del parco

Anche i piani alti della politica tedesca sono intervenuti in merito alla situazione del parco. Vasili Franco, esperto d’interni dei Verdi, si scontra con l’opinione comune di chiudere il parco o metterlo sotto stretta sorveglianza. “Chiudere il parco o aumentare le pattuglie è una forma di repressione e fallimento” afferma Franco. Il parco è un luogo pubblico e la gente dovrebbe frequentarlo in totale libertà, senza far leva su forme di repressione o su restringimenti. Bisogna puntare sulla rieducazione delle persone problematiche, aiutare ad uscire dalle dipendenze, perché è questo il problema alla base di tutto, secondo il politico. Serve, insomma, risolvere il problema alla radice, svolgere un lavoro sociale che va al di là della sola gestione del parco.

Dall’altro lato, Burkhardt Dregger, portavoce della politica interna della CDU, vorrebbe risolvere la situazione in maniera più pragmatica. “Aumentare la videosorveglianza nei luoghi a rischio di criminalità come il Görli diminuirebbe sicuramente il traffico di stupefacenti”. Dregger, infatti, sta spingendo su un processo legislativo per una migliore videosorveglianza nella zona.

Il Görlitzer è un serio problema per la comunità berlinese da almeno otto anni

Nonostante il Görlitzer Park sia apparso nelle testate giornalistiche di Berlino soprattutto nell’ultimo periodo, è da tempo che i politici berlinesi conoscono il problema e si interrogano su come risolverlo.

Nel 2015, con il senatore Frank Henkel della CDU, si tentò con i cosiddetti raid di tolleranza zero intorno al parco. Nel 2017, l’idea fu quella di istituire una nuova figura, chiamata “park runners“, persone che perlustravano il Görlitzer ed erano in stretto contatto con gli agenti di polizia. Poi si è ritentato con i raid, poi ancora aumentando le pattuglie della polizia, ma la situazione non è mai cambiata. O meglio, è spesso migliorata per qualche periodo, ma non ha poi risolto nulla a lungo termine.

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Immagine: Pixabay