La Germania è sempre meno attraente per gli stranieri che cercano un (buon) lavoro

Secondo un recente sondaggio dell’OCSE, i lavoratori qualificati tendono ad essere meno attratti dalla Germania

I lavoratori qualificati ambiscono a Paesi diversi dalla Germania; questo è quanto emerso dall’ITA 2023, Indicators of Talent Attractiveness, uno strumento utilizzato dall’OCSE, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.

L’ITA, indicatore di “Talent Attractiveness”

L’Indicatore di Attrattività dei Talenti (ITA) è uno strumento completo che rileva i punti di forza e di debolezza dei Paesi OCSE per quanto riguarda la loro capacità di attrarre e trattenere i “talenti migranti”. L’ITA 2023 è stato definito raccogliendo le preferenze di 4 categorie di talenti migranti: lavoratori altamente qualificati, imprenditori stranieri, studenti universitari e fondatori di start-up. Le preferenze sono state espresse in relazione a sette fattori che rendono ogni Paese più o meno attraente, tra cui la qualità delle opportunità offerte, rapporto tra guadagno e costo della vita, prospettive future e prospettive future. La Germania risulta quest’anno solo 15esima, indietreggiando rispetto alla dodicesima posizione occupata nel 2019. Isolando le categorie, invece, si ha una buona risposta dagli studenti, che pongono la Germania decima tra i 38 Paesi OCSE.

Cosa allontana i talenti dalla Germania

Analizzando la questione più da vicino, la Germania risulta poco attraente per le permanenze sul lungo periodo. Le imprese e le università tedesche restano, infatti, tra le mete predilette quando l’obiettivo è fare esperienza e arricchire il proprio curriculum. Il problema si presenta, poi, quando i talenti migranti iniziano a cercare un luogo dove stabilirsi. A tal proposito, sono diverse le motivazioni che allontanano i talenti migranti a stabilirsi in maniera permanente in Germania. Primo tra tutti è il complesso iter burocratico legato alla residenza. Subito dopo, il costo della vita troppo alto, la frustrazione dovuta alla lontananza dagli affetti e l’impossibilità di portarli con sé, e non da ultimi eventi discriminatori. Tutte queste problematiche sono, spesso, scatenate da un minimo comune denominatore: la lingua tedesca. Quest’ultima, notoriamente conosciuta come una lingua difficile da imparare rappresenta spesso un importante ostacolo per la piena integrazione degli stranieri, soprattutto quando bisogna interfacciarsi con operatori burocratici che si rifiutano di comunicare in inglese.

 

 

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Immagine di copertina: Foto di Ronald Carreño da Pixabay