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Til Schweiger, la più grande star tedesca accusata dal movimento Me Too tedesco. Interviene persino il governo

L’attore Til Schweiger è al centro di accuse di abuso di potere, che costringono a fare i conti con una cultura “tossica” presente nelle industrie creative

Il Ministro della Cultura tedesco ha denunciato il “clima di paura” che domina i set cinematografici del paese dopo le accuse di bullismo e abusi nei confronti di una delle star più famose dell’industria.

Til Schweiger, attore e regista pluripremiato, è stato accusato di intimidazioni, bullismo, violenti scatti d’ira e aggressioni verbali sul set del suo ultimo film, Manta Manta: Zwoter Teil. L’attore ha diretto il film, che è stato un successo al botteghino fin dal suo debutto lo scorso marzo, oltre ad esserne protagonista e co-sceneggiatore.

Cinquanta persone hanno fornito alla rivista Der Spiegel testimonianze sul suo presunto comportamento scorretto. Tra questi, sono incluse apparizioni sul set in stato di pesante ubriachezza, con alcuni testimoni che sostengono come questi atteggiamenti siano iniziati circa un decennio fa.

Schweiger, 59 anni, noto al pubblico per il suo ruolo del sergente Hugo Stiglitz in “Bastardi senza gloria” di Quentin Tarantino, nega tutte le accuse. La società di produzione Constantin Film di Monaco di Baviera, con cui ha realizzato Manta Manta, e che inizialmente aveva smentito le accuse, ha poi rettificato la sua posizione, ordinando un’indagine esterna sulle accuse rivolte all’attore.

L’intervento del governo tedesco

Claudia Roth, il ministro per la Cultura e i Media, ha richiesto un’indagine sulle denunce e ha minacciato di tagliare i sussidi statali alle produzioni cinematografiche che non rispettano le regole di protezione dei lavoratori. Ha dichiarato che è giunto il momento per il mondo della cultura tedesco di fare i conti, a cinque anni dall’inizio del movimento #MeToo, con le accuse di abusi nelle industrie creative e culturali.

Dopo il reportage di Der Spiegel, numerosi altri lavoratori dell’industria cinematografica si sono fatti avanti e hanno dichiarato che l’atmosfera tossica sul set non sia solo limitata ai film di Schweiger, ma è molto più diffusa.

“L’industria creativa e culturale è chiaramente soggetta ad abusi di potere, aggressioni sessuali e violazioni delle leggi sulla tutela dei lavoratori” ha dichiarato Claudia Roth ai giornalisti a Berlino. La Ministra per la Cultura e i Media ha richiesto un codice di condotta a cui le produzioni cinematografiche dovranno attenersi per evitare di perdere i sussidi statali del prossimo anno.
“Dico chiaramente”- ha aggiunto la Roth – “che anche i geni artistici, o presunti tali, non sono al di sopra della legge. I tempi degli abusi di potere sono finiti, anche se è chiaro che non tutti l’abbiano ancora capito”.

Le ultime notizie dalla casa di produzione cinematografica sulla questione Schweiger

Il capo della casa produttrice di film tedesca, Constantin Martin Moszkowicz ha rilasciato un’intervista al Frankfurter Allgemeine Zeitung, dove afferma che “incidenti molto deplorevoli” si siano verificati durante la produzione dell’ultimo film di Schweiger.
“Vorrei parlare dei dettagli. Ci sono accuse serie contro Til Schweiger” – ha dichiarato Moszkowicz – “Un incidente è stato descritto come segue: un giorno di luglio 2022, Schweiger è arrivato sul set ubriaco, un dipendente della Constantin Film lo ha affrontato e gli ha detto che quel giorno non avrebbe potuto lavorare così. In seguito ci fu una colluttazione e Schweiger alzò le mani.

Secondo Moszkowicz, le riprese di quel giorno sono state interrotte. Nel caso di violenze sul posto di lavoro, la Constantin Film Production emette un avvertimento con la minaccia di licenziamento e di risarcimento in caso di recidiva. I restanti giorni di riprese hanno così potuto essere completati senza altri incidenti.

Cosa sta succedendo sui set cinematografici tedeschi?

La “Causa Schweiger” sembrerebbe aver aperto una forte discussione sulle condizioni di lavoro nel panorama cinematografico tedesco. Con le rivelazioni sulla presunta cattiva condotta dell’attore, si è innescato un terremoto. Dopo le accuse rivolte a Schweiger, la produttrice Nina Maag ha affermato che questa sia “solo la punta dell’iceberg di un sistema tossico”. Lei stessa ha già avuto esperienze estremamente negative con l’attore.

Quando è stato chiesto a Maag il motivo per cui nessuno avesse fermato la carriera di Schweiger già in passato, lei ha risposto “questa è un’industria che si basa sul nepotismo e l’abuso di potere. Schweiger è ancora una vacca da mungere per l’industria cinematografica.

Dal 2012 al 2013 di “Bavaria Fiction” ha lavorato per la società di Schweiger “Barefoot Films”. Durante quel periodo, la collaborazione con l’attore è stata “molto problematica”, risultando nel licenziamento della Maag.

Tra le rivelazioni su Til Schweiger, altri 50 cineasti hanno delineato l’attore come una persona con problemi di alcol, accusandolo di umiliazione e violenze durante le riprese.

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