Superpower, la recensione del doc di Sean Penn su Zelenskyy presentato alla Berlinale

A Berlino arriva la guerra in Ucraina: la porta Sean Penn con Superpower, film-intervista al Presidente Volodymyr Zelenskyy.

Nel novembre del 2021, Sean Penn ha iniziato a preparare un film basato su un attore che, dopo aver interpretato il presidente del proprio paese in una serie televisiva, era diventato effettivamente il capo del governo. Parliamo logicamente Volodymyr Zelenskyy. Il progetto coinvolgeva interviste, ricerche storiche e geopolitiche, nonché la pianificazione di un viaggio in Ucraina per registrare un’intervista con l’uomo in questione. Il documentario doveva avere un tono comico, ridicolizzare, per analogia, Trump e parlare delle democrazie occidentali.

L’evolversi degli eventi ha però stravolto i piani. La troupe si è così trovata quasi costretto, era già lì, a documentare  da vicino i primi giorni di guerra. Sean Penn viene subito colpito dalla determinazione e dal coraggio del leader e decide così di mantenere i riflettori su ciò che accade, utilizzando la sua popolarità e le sue risorse per sostenere la causa.

Il film “Superpower”, presentato alla Berlinale 2023, inizia con questo prologo e segue due linee narrative parallele. La prima affronta la storia della guerra e le azioni del presidente ucraino, simile a molti reportage giornalistici.

La seconda linea narrativa è la fascinazione personale di Sean Penn per il leader politico e la sua causa.

Nonostante l’ignoranza iniziale sull’Ucraina, Penn si basa sulle emozioni e scopre il coraggio di Zelenskyy e l’impegno dei soldati. Penn si mostra autentico, anche quando è stanco o stressato, poiché vuole catturare la realtà degli eventi.

“Superpower” risulta coinvolgente grazie alla prospettiva personale di Penn. Il film presenta una visione semplice e trasparente della situazione, attraverso gli occhi di Penn, evidenziando il giusto e lo sbagliato, gli eroi e i nemici.

A Berlino, durante la conferenza stampa e la première, Sean Penn ha continuato a sostenere l’Ucraina e Zelenskyy. Invece di concentrarsi sulla promozione del film, ha sollevato l’importanza dell’assistenza umanitaria e del sostegno internazionale all’Ucraina. Le sue parole hanno avuto eco mediatico, vedremo se anche politico.

 

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