NUDE, una mostra fotografica al Fotografiska di Berlino
Fotografiska, la nuova destinazione per l’arte visiva d’avanguardia a Berlino. NUDE è una mostra fotografica all’insegna della diversità dei corpi nudi.
NUDE è una mostra internazionale di fotografia presentata al Fotografiska di Berlino ed è possibile da visitarla fino al 21 gennaio 2024. Il soggetto dell’esposizione è il corpo nudo, indagato come forma idealizzata ed espressione artistica “onesta e personale”. In questa mostra sono presentate le opere di 30 artiste provenienti da 20 paesi diversi. Le fotografie esposte sono più di 200 e affrontano la complessità della rappresentazione della nudità nell’arte. Il corpo nudo, qui, diventa anche un canale per esplorare l’intersezione tra genere, razza e cultura.
Se nella storia dell’arte, l’individualità femminile non ha mai avuto alcun ruolo all’interno dell’immagine, con NUDE i ruoli si ribaltano. A prendere in mano il medium sono proprio le donne, artiste di etnia, cultura e identità di genere diversa.
Fotografiska, situata nel centro della città, non è né un museo né una galleria d’arte tradizionale. Non vengono esposte mostre permanenti o opere d’arte in vendita: il suo scopo è solo quello di ispirare, intrattenere e creare impatto. La prima sede è stata fondata nel 2010 a Stoccolma, seguita poi da quelle di New York, Tallinn e infine Berlino. Il 27 ottobre si terrà, invece, l’inaugurazione del quarto ramo di Shangai.
Fotografiska a Berlino è stata aperta al pubblico il 14 settembre 2023, in occasione della Berlin Art Week. Le tre mostre inaugurali sono: “Whiteface” di Candace Breitz, “Ussyphilia” di Juliana Huxtable e la mostra collettiva NUDE. È possibile visitare la galleria tutti i giorni dalle 10 alle 23, con prezzi che variano in base al giorno della settimana. La mostra presenta nudità esplicita e immagini a carica sessuale. Si consiglia che bambini e minorenni visitino sotto la supervisione dei genitori.
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La storia dell’edificio, tra nazionalsocialismo, DDR e controcultura
L’edificio di Oranienburger Straße 54, dove si trova ora la galleria d’arte Fotografiska, ha una storia molto interessante alle spalle. Negli anni ’90 ha rappresentato un’istituzione nel campo della controcultura e dell’arte contemporanea: era occupata dalla casa d’arte Tacheles. Il termine deriva dall’yiddish e significa “parlare chiaro e in modo schietto”, uno slogan che gli artisti della Kunsthaus avevano a cuore. Infatti, il nome voleva denunciare la censura della libertà di espressione imposta dalla Repubblica Democratica Tedesca.
Prima ancora di essere il Tacheles, l’edificio di Oranienburger Straße fu anche sede del Comando centrale delle SS (dal 1941 al 1945) e, a partire dal 1948, fu sede della federazione sindacale della DDR.
Si può dire che quella dell’edificio è una storia lunga e politicamente connotata, di cui è ancora possibile vedere i segni.
Le altre due mostre inaugurali di Fotografiska
“Whiteface” è un’installazione video dell’artista sudafricana Candice Breitz, che sarà visibile al pubblico fino al 4 dicembre 2023. Il lavoro espone una serie di frammenti di filmati che documentano il modo in cui le persone bianche parlano di razza. I video coprono le prospettive dei bianchi: dalle ideologie neonaziste e dalla propaganda di estrema destra, al razzismo quotidiano perpetuato anche dai “bianchi buoni”.
L’artista, vestita solo con una camicia bianca, indossa lenti a contatto da zombie e porta parrucche bionde di diverso taglio. In questo modo mira a impersonare non tanto delle persone bianche nello specifico, ma il controverso concetto di “whiteness”, di cui lei stessa fa parte.
Il sottofondo di queste installazioni viene attinto da un repertorio di voci di importanti figure politiche pubbliche che parlano di “razza”.
Fotografiska è lieta di presentare anche la più grande esibizione artistica in Europa di Juliana Huxtable: “Ussyphilia“. L’artista è famosa per l’interdisciplinarità del suo lavoro, che esplora le questioni sociali di genere, etnia, queerness e sessualità. Oltre a lavorare con le arti visive, Juliana Huxtable è famosa anche per il suo lavoro di scrittrice, performer, DJ e imprenditrice.
Questa esposizione include un’installazione video, un nuovo corpus di lavori dell’artista e la continuazione di una serie già esistente chiamata “AKIMBO-SPITTLE”. Huxtable riesamina la comprensione e la creazione dell’immagine, portando nuova soggettività ai concetti di identità e di corpi sessuati, andando anche oltre il regno dell’umano. La mostra sarà visibile fino al 14 gennaio 2024.
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