Lettere da Berlino: la storia dei coniugi ribelli

“Lettere da Berlino” è un film tratto da una storia vera su due coniugi che decidono di scrivere cartoline contro il Nazismo

Lettere da Berlino è un film tratto da un romanzo di Hans Fallada “Ognuno muore solo” (Jeder stirbt sich allein, 1947), ispirato alla storia vera di Otto e Elise Hampel.

La trama

Berlino, 1940. Migliaia di soldati tedeschi stanno combattendo sul fronte occidentale. Tra i molti di loro a perdere la vita sul fronte francese c’è anche Hans, l’unico figlio di Otto e Anna Quangel, i due protagonisti di questa storia. La storia si apre così, con la rabbia e la disperazione dei due genitori che apprendono la morte del loro tanto amato figlio da una lettera della Wehrmacht. Otto è arrabbiato con il governo nazista, vuole fare qualcosa per rivendicare il figlio, non può fare finta di niente. Inizia così a scrivere cartoline, cartoline di protesta, messaggi semplici ma autentici, vivi, di ribellione al regime. Morire per la patria in questa maniera non è per lui accettabile. La moglie lo copre in più occasioni, sostiene la sua lotta, che ha però già attirato l’attenzione della polizia. La conclusione di questa triste storia, di questo racconto della disperazione, è spietata tanto quanto il resto del film. I due coniugi alla fine vengono rintracciati e arrestati. Dopo la loro esecuzione, l’ispettore Escherich, l’unico che aveva letto tutte le cartoline (oltre 200), si spara con un colpo di pistola.

La storia vera

Otto e Elise Hampel vivevano nel quartiere di Wedding ed erano sposati dal 1937. Nella storia vera non è il figlio di Otto ed Elise a morire, ma il fratello di Elise. E’ da quel momento che i due coniugi decidono di opporre resistenza al regime e a scrivere cartoline di protesta e ribellione contro il Führer. Dopo svariate indagini, i coniugi vengono accusati di alto tradimento e giustiziati l’8 aprile 1943. Oggi ad Otto ed Elise è dedicata una strada e una stele è stata eretta in loro onore a Wedding, dove vivevano.

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