La Germania potrebbe vietare il controllo dei cellulari per capire la provenienza di un richiedente asilo

Possibile stop al controllo dei dispositivi elettronici per rintracciare gli immigrati sprovvisti di documenti

Il tracciamento della provenienza tramite il controllo dei cellulari è una pratica comune, svolta spesso a scapito dei richiedenti asilo sprovvisti di documenti. Tra il 2018 e il 2021 sono stati controllati più di 47.000 dispositivi appartenenti a richiedenti asilo. Ora, questa prassi potrebbe essere messa in discussione.

Da dove nasce la questione

La questione nasce dalla Corte i Lipsia, dove è attesa una sentenza per presunta violazione dei dati personali. Infatti, nel 2019, alcuni funzionari addetti all’immigrazione hanno controllato il cellulare di una donna richiedente asilo e sprovvista di passaporto per capire con esattezza da dove stesse arrivando. Una sentenza per la stessa causa si era tenuta a Berlino a giugno 2021 e la Corte aveva effettivamente dato ragione alla donna richiedente asilo in quanto non c’era stato neanche un tentativo da parte delle autorità dell’ufficio immigrazione di usare altri mezzi meno invadenti per capire da dove venisse la donna. Il divieto di continuare a perquisire i cellulari dei richiedenti asilo comporterebbe una totale rivisitazione dei parametri per il tracciamento degli stessi.

Come avviene il controllo dei cellulari

Ai sensi di una clausola aggiunta alla legge sul diritto d’asilo nel 2017, le autorità tedesche sono normalmente autorizzate ad accedere ai dati forniti dagli apparecchi elettronici dei richiedenti asilo per capire la loro provenienza quando sprovvisti di un qualsiasi documento di riconoscimento valido e qualora l’identificazione non sia possibile tramite altri mezzi, meno invadenti. In questo modo, le autorità si servono di software che tracciano la posizione dei dispositivi elettronici tramite la localizzazione. Più semplicemente, però, costituiscono indizi in tal senso anche la lingua utilizzata nei messaggi scritti o il prefisso telefonico dei numeri memorizzati. Un programma apposito compila un report con tutte queste informazioni e il documento è conservato in modo confidenziale fino a che un avvocato dell’Ufficio Federale per l’Immigrazione non ritenga che questo possa essere consultato ai fini della richiesta asilo.

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Immagine di copertina: Foto di Pexels da Pixabay