Intervista a Giovanni Sgobba, autore di “E non dimenticare: Eisern Union!”

Intervista a Giovanni Sgobba, autore di “E non dimenticare – Eisern Union!”, che narra le vicende dell’Union Berlino.

Da poche settimane è uscito il libro “E non dimenticare: Eisern Union!” che narra le vicende più o meno note dell’Union Berlino. Abbiamo incontrato Giovanni Sgobba, autore del libro e Unioner incallito, che ci ha raccontato il suo legame con la squadra biancorossa di Berlino.

La passione per l’Union Berlino

Giovanni è nato a Bari nel 1988 e nel 2012, dopo essersi laureato, ha vissuto qualche mese a Berlino. Dovendo scegliere se andare a vedere una partita del più “blasonato” Hertha o dell’Union, ha scelto la squadra dell’est. Aveva letto su un sito tedesco poche e scarne informazioni, se non la capienza dello Stadion An der Alten Försterei e un accenno di storia dove si faceva riferimento al legame viscerale tra tifosi e squadra. Union Berlin – Eintracht Braunschweig del 12 agosto 2012 è stata la partita del “suo battesimo” biancorosso. A vincere fu la squadra di Braunschweig, ma i vincitori morali erano i tifosi di casa, fermatisi nel dopo partita a parlare con i giocatori. Per imparare la lingua e per calarsi nella realtà calcistica dell’Union aveva anche quasi imparato a memoria l’inno della squadra scritto dalla cantante Nina Hagen.

Il libro “E non dimenticare – Eisern Union!”

Giovanni dichiara di non aver mai immaginato di poter scrivere un libro sulla sua squadra del cuore. Dice di essere grato a Federico Pancaldi di Ultra Edizioni per la fiducia incondizionata. Ha scritto qusto libro perché in Italia “abbiamo una profonda cultura esterofila legata allo sport e in particolare al calcio” ed è convinto che la storia dell’Union “possa essere un esempio virtuoso di appartenenza, tifo, identità di un quartiere, di una fetta di mondo che si rispecchia in valori che vanno oltre il 90° minuto”.

I tifosi sono, infatti, disposti a sacrificare ferie, impugnare picconi per sistemare lo stadio, raccogliere immondizia nel vicinato, aiutare i rifugiati, creare prefabbricati per i senzatetto, fare donazioni per l’ospedale di Köpenick, aiutare i piccoli migranti a integrarsi. La passione, l’entusiasmo e il legame con la squadra di Berlino est è davvero più importante di qualsiasi trofeo. Sgobba infatti afferma che:

L’Union Berlin ha vinto solo una Coppa di Germania Est nel 1968, ha subito il potere politico fangoso e illecito della DDR, ha rischiato più volte la bancarotta, ha giocato in quarta serie a metà degli anni Duemila, ma non ha scalfito l’identità dei tifosi, anzi l’ha rafforzata.

Il legame con Arbeit, lo speaker della squadra

La persona a cui è più legato è senza dubbio Christian Arbeit, lo speaker della squadra, che cura la comunicazione e i rapporti con i media. E’ da quasi 20 anni in società, prima era un “semplice” tifoso. Nel 2015 ha parlato su un blog dell’Union Berlin con resoconti dettagliati al termine di ogni partita. Gli inviò un’email per presentarsi e lui pur non conoscendolo lo ringraziò a nome della società. Un gesto enorme che descrive l’umiltà, l’importanza delle relazioni di questa squadra-famiglia. Poi negli anni, andando regolarmente allo stadio, l’ha conosciuto di persona, lo ha spronato a scrivere il libro e nonostante la promozione in Bundesliga e l’attenzione mediatica crescente gli ha sempre risposto.

Giovanni Sgobba e Christian Arbeit

Giovanni Sgobba e Christian Arbeit

L’exploit dell’Union negli ultimi anni

L’Union Berlin negli ultimi 5 anni ha cambiato tantissimi giocatori: praticamente a oggi, dalla promozione del 2018-2019 sono rimasti il capitano Trimmel e il terzo portiere Busk. Per cui l’artefice di questa escalation sognata e impensabile è, per lui, la costante che ha cucito questo lustro: l’allenatore svizzero Urs Fischer, arrivato nell’estate del 2018. Per lui Fischer è:

Professionale, preparato, educato, serafico, incisivo, decisivo. Mai fuori posto. L’Union è passato da squadra in grado di subire oltre 50 gol a stagione a essere la migliore difesa della Bundesliga nella stagione 2022-2023. 38 reti subite come il Bayern Monaco. Non so se mi spiego!

Nei prossimi anni, l’Union Berlino deve provare a stabilizzarsi, tenendo la salvezza come obiettivo principale e poi magari ottenere piazzamenti per continuare a giocare in Europa così il suo appeal può crescere e diventare un punto di riferimento per il calcio tedesco.

Il calore della tifoseria

Lo Stadion An der Alten Försterei è un’esperienza che non si trova in altri angoli di mondo. Esperienziale è anche il tragitto che collega la fermata S-Bahn con l’impianto stesso. Ogni volta che assiste a una partita per lui i brividi sono identici alla prima volta, sente il cuore pulsare, durante il riscaldamento prima dell’inno ufficiale vengono trasmesse canzoni rock, punk, iconiche della tradizione del club.

Il fan club italiano

Giorno dopo giorno, grazie alla pagina Facebook e Instagram Eisern Union Italia sta scoprendo una partecipazione di diversi tifosi italiani. Cresce come “comunità”, ci si confronta sulle partite e si raccontano le emozioni delle nostre trasferte, delle partite che assistiamo dal vivo. Ci sono incroci straordinari nati grazie alla pagina: papà che hanno iniziato a tifare Union Berlino perché il proprio figlio vive a Berlino Est, altri che si sono avvicinati perché incuriositi dai tanti aneddoti. C’è volontà di costruire qualcosa assieme, anche a chilometri di distanza dalla “terra madre”. Il suo piano futuro, anche in virtù di questa fanbase molto attiva ed effervescente, è quello di creare il primo gruppo italiano ufficiale e riconosciuto dall’Union Berlino.

Dati del libro:

E non dimenticare: Eisern Union! Storia dell’Union Berlin, la squadra forgiata dal popolo

di Giovanni Sgobba, Ultra (collana Ultra Sport), 2023

Libro "E non dimenticare Eisern Union" di Giovanni Sgobba

“E non dimenticare Eisern Union” di Giovanni Sgobba

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