Ho passato una giornata alla…Critical Mass
Critical Mass: Berlino e Torino a confronto
Le origini
La Critical Mass, per definizione nell’ambito della fisica nucleare, è la quantità minima di materiale fissile, necessaria affinché una reazione a catena si inneschi spontaneamente e si mantenga costante. Perché questo sia possibile, bisogna predisporre nella reazione una quantità di materiale fissile, tale che all’interno della massa totale, un qualunque neutrone che si libera incontrerà senz’altro un altro atomo e lo spezzerà prima di sfuggire all’esterno. Questo concetto è stato preso in prestito dal movimento di attivisti in bicicletta chiamato CRITICAL MASS. Al posto dei neutroni, quindi, ci sono unità in bicicletta che rimangono all’interno di un grande flusso, al sicuro dalle automobili per strada. Ciò è possibile, creando una massa numerosa, in movimento, che blocca il traffico in città. Forse, vi sarà capitato di vedere una massa critica di bici nella vostra città. Viene organizzata ogni ultimo venerdì del mese, anche qui a Berlino.
Storia
La Critical Mass è un movimento globale. Tutto è iniziato il 25 settembre 1992 a San Francisco. Adesso l’iniziativa si è diffusa in più di 300 città in giro per il mondo. Anche se in linea di massima l’obbiettivo è creare città più bike-friendly, il movimento è apolitico. Il giro per la città dura qualche ora e il percorso non è predeterminato. Ogni città ha una popolazione di ciclisti, marginalizzati e minacciati dal sistema di trasporto corrente. La bassa qualità dell’aria, il degrado dell’ambiente e la generale decadenza della qualità di vita, dovuta all’eccessiva dipendenza da trasporto motorizzato nelle aree urbane, è sentita da tutti. La Critical Mass può servire come punto d’incontro per gruppi sparsi e isolati che condividono il potenziale per attuare un cambiamento.
La Critical Mass è un modo per riunire questi diversi gruppi in una festosa riappropriazione dello spazio pubblico. La Xerocrazia è l’idea di “governo attraverso la fotocopia “, una forma di organizzazione anarchica, in cui chiunque è libero di fare copie delle proprie idee e di farle circolare. Volantini, flyer, adesivi e zine circolano all’impazzata prima, durante e dopo la corsa, rendendo superflui i leader e assicurando che strategie e tattiche siano comprese dal maggior numero di persone possibile. Fare fotocopie anonime e clandestine rende anche difficile per le forze dell’ordine identificare e punire i partecipanti. Ispirandosi a questo principio, la Critical Mass non ha né una politica organizzativa, né ha leader ufficiali. Non c’è nessuno al comando. Le idee si diffondono, i percorsi si condividono e il consenso si cerca grazie all’impegno del singolo.
Cosa aspettarsi
La pedalata non è solo un mezzo per fare pressione affinché si ottengano più piste ciclabili o per protestare contro aspetti critici della società. Ognuno è libero di partecipare secondo le proprie ragioni ed è allo stesso modo libero di condividerle con gli altri. Si promuove il trasporto a propulsione umana come alternativa valida, si cerca il riconoscimento degli automobilisti e degli urbanisti e c’è chi partecipa semplicemente perché ama andare in bicicletta e sentirsi parte della comunità della Critical Mass.
L’atmosfera che si crea non è caotica, ma festosa e celebrativa, presentando la bicicletta come un’alternativa divertente e positiva alla tetra distruttività della cultura automobilistica. Un felice esempio sono i Rat Patrol di Chicago, recuperano materiale dai cassonetti e dalla strada per modificare le loro bici e le rendono il più alte possibile, da queste poi lanciano i loro stickers durante le manifestazioni.
Le regole del gioco
Perché la Critical funzioni al meglio ci sono alcune linee guida dettate da un opuscolo creato a San Francisco. Questo è utile non soltanto per rendere la Critical efficace, ma anche per permettere, a chi vuole, di iniziare il movimento nella propria città.
Ad esempio il percorso, anche se non è pianificato con precisione, deve comunque essere sicuro per tutti, quindi evitare colline o lunghe distanze preferendo strade larghe e a una corsia. Deve essere piacevole perciò sarebbe meglio cambiarlo ogni mese per rendere ogni volta la ride un’avventura, ma avendo sempre come punto finale un parco o una piazza per permettere di socializzare dopo la pedalata. A Berlino, dove la partecipazione è molto alta, si è sviluppata un’app “Critcal Maps” (https://www.criticalmaps.net/ ) che permette di vedere la posizione della massa per potersi aggiungere quando si vuole. Per esempio, venerdì scorso quando a un mio amico si è bucata una ruota della bicicletta, dopo aver cambiato la camera d’aria, abbiamo potuto raggiungere nuovamente il gruppo.
Tattiche di traffico
Quando i ciclisti scendono in strada in massa, c’è una certa percentuale di automobilisti che non si diverte. Questi automobilisti, una minoranza per la verità, hanno difficoltà a considerare un gruppo di ciclisti come traffico legittimo e insiste nel farsi strada a forza tra la folla. L’interferenza di questi individui frustrati, intrappolati nelle loro auto, è un problema per lo svolgimento delle Critical Mass. Per questo sono state sviluppate tattiche di traffico, che devono essere comprese e messe in pratica dal maggior numero possibile di partecipanti, per garantire il divertimento di tutti.
La densità è fondamentale per garantire la sicurezza e diffondere l’immagine della bicicletta come una pratica sicura e divertente. Ad esempio, quando, all’ora di punta, la Critical Mass sta ancora attraversando un incrocio dopo che il semaforo è diventato rosso è importante bloccare il traffico, mantenendo una massa costante di ciclisti che attraversano l’incrocio.
Corking
Essenziale per tenere cauti gli automobilisti è la presenza dei “tappi di sughero”, i diplomatici del viaggio. Il loro titolo deriva dalla loro funzione, uno o due ciclisti bloccano ogni corsia del traffico in arrivo mentre la corsa attraversa un incrocio. Si assicurano che le auto siano ferme dove sono, anche se si dovesse creare un varco abbastanza grande per passare. Questa tattica è particolarmente efficace se il tappo assume un atteggiamento amichevole e non antagonista nei confronti degli automobilisti, anche tenendo in mano cartelli con scritto “grazie per l’attesa” e “suona il clacson se ti piace la bici!”. Naturalmente, nessuno deve essere ufficialmente designato come tappo e le persone assumono questo ruolo di propria iniziativa. Questa tattica a Berlino è molto efficace mentre nella mia città in Italia, Torino, dove partecipo assiduamente alla Critical il “corking” molto spesso è fatto dalla polizia.
Di norma la Critical Mass piega e ignora le leggi sul traffico esistenti quando la sicurezza e l’efficacia della massa sono garantite, ma segue la legge nei casi in cui serve i propri interessi ed esigenze. I semafori rossi sono un esempio perfetto di questo principio, quando la testa della corsa raggiunge un semaforo già rosso, ha senso fermarsi.
La mia esperienza
Tra la Critical della mia città, Torino, e quella di Berlino, ho notato somiglianze e differenze. A Torino si svolge ogni ultimo giovedì del mese mentre nelle altre città, inclusa la capitale tedesca, si svolge nell’ultimo venerdì. Che la Critical cada di venerdì contribuisce all’atmosfera celebrativa della corsa. Come da bravi tedeschi l’appuntamento era alla 20.00 a Mariannenplatz e alle 20.15 si è partiti, mentre a Torino spesso si inizia un’ora in ritardo per aspettare che si crei un gruppo consistente per la partenza.
L’andamento della corsa berlinese ha avuto un ritmo serrato, senza sosta e velocissimo, un percorso che è durato tre ore e mezza. Alla manifestazione era presente un numero ingente di persone che ho stimato sui 1500 circa. Forse proporzionato alla grandezza della città, il percorso torinese dura al massimo due ore e ha un’andatura tranquilla e rilassata. Spesso succede che ci si fermi davanti a luoghi che si ritengono di rilevanza, una tappa fissa è il centro di permanenza per il rimpatrio, dove succedono quotidianamente atrocità contro i detenuti.
Per concludere
In entrambi gli eventi però c’è la voglia di farsi notare e di godersi il tempo assieme. Si può godere di bici stravaganti, decorate con luci e installazioni fantasiose, qualcuno si organizza per portare delle casse e trasmette il suo genere preferito, si vedono persone travestite da babbo natale e altre che si fanno trasportare in simpatici carretti.
Questo tipo di manifestazione esiste da un decennio ormai e raccoglie sempre più consenso con il passare del tempo, proprio perché non c’è un profilo preciso per chi scende in strada, se non persone che scelgono la bici come alternativa ecologica alla macchina. È basata su un dissenso e una presa di posizione quotidiana, come se tutti i vegetariani organizzassero una cena una volta al mese.
Qui trovate i link per poter partecipare al prossimo evento di Berlino!
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