Germania: Faeser vuole rimpatriare i membri dei clan criminali

I membri dei clan criminali sarebbero espulsi più facilmente in futuro, anche se non condannati. La nuova bozza di discussione allarma esperti e politici

Il documento sul miglioramento dei rimpatri aggiunge a un articolo già esistente la possibilità di rimpatrio per i membri di un associazione criminale (clan) anche se non condannati. Questa è la proposta della Ministra degli Interni Nancy Faeser (SPD), la quale sta ricevendo numerose critiche da tutti i fronti. Per gli avvocati specializzati in diritto della migrazione l’articolo 6 è troppo vago, lasciando aperto uno spazio interpretativo pericoloso.

Secondo alcuni critici la modifica sarebbe da associare alla pratica germanica della responsabilità familiare, secondo cui la famiglia, o il clan, è responsabile del reato commesso da un singolo membro. La pena non verrebbe quindi scontata dal solo individuo colpevole, ma dall’intero clan.

L’articolo nel dettaglio

Il punto 6 del documento prevede l’espulsione per i soggetti che “mettano in pericolo il libero ordine democratico di base o la sicurezza della Repubblica federale di Germania. Ciò si presume se i fatti giustificano la conclusione che […] appartenga o sia appartenuto a un’associazione”, da intendersi come organizzazione criminale. L’aggiunta è particolarmente controversa in quanto finora l’espulsione poteva essere stabilita per i membri della criminalità organizzata solo in presenza di una condanna penale. Ora invece basterebbero dei “fatti che giustificano la conclusione”, senza l’obbligo di attendere la fine di un lungo processo penale.

Secondo gli avvocati specializzati in diritto della migrazione questa formulazione innanzitutto permette un’ampia interpretazione dell’articolo. In secondo luogo, la modifica metterebbe in discussione la presunzione di innocenza fino a prova contraria, principio cardine del diritto.

Perché reintrodurre la responsabilità familiare per i clan?

L’obbiettivo di Faeser è quello di “rendere più facile l’espulsione dei membri dei clan” al fine di dare maggiore impulso alla lotta al crimine organizzato. Ma l’articolo 6 lascerebbe uno spazio interpretativo che può far pensare che anche membri estranei alle attività criminali della famiglia possano essere espulsi. La logica dietro la proposta si può ricondurre al diritto germanico che prevedere una responsabilità familiare. Secondo la suddetta pratica “una famiglia o un clan condivide la responsabilità per un crimine o un atto commesso da uno dei suoi membri”. 

Un regolamento simile esiste nella legge sugli stranieri per l’area antiterrorismo nel caso in cui si appartenga ad associazioni di moschee. Quest’ultime sono denominate nel diritto islamico “fondazione pia” (waqf) e generalmente hanno un fine di beneficenza (insegnamento, assistenza ospedaliera ecc). Nel caso in cui però una fondazione pia finanzi organizzazioni estremiste, lo straniero che ne fa parte verrebbe espulso, anche senza violare alcuna legge.

Critiche per abuso di potere

Per motivazioni diverse i partiti di destra, sinistra e centro criticano la Ministra degli Interni Faeser. Esponenti del Die Linke, letteralmente La Sinistra, hanno espresso indignazione per la proposta che riprenderebbe la responsabilità familiare, una pratica utilizzata da popolazione germaniche prima e dai nazisti poi.

La stessa destra, Alternative fur Deutschland, ha accusato Faeser di abuso di potere in vista delle elezioni di ottobre. La Ministra infatti è candidata in quanto rappresentante per SPD in Assia. Secondo il partito di estrema destra avrebbe utilizzato la sua posizione per fare campagna elettorale attraverso il documento sull’immigrazione. Anche il centro, sotto formo di CDU, ha criticato la proposta definendola “irrealistica”.

Ma c’è anche chi sostiene la nuova proposta e si tratta degli stessi che l’hanno formulata per primi. La bozza di discussione infatti si basa su un incontro tra gli Stati federali tenutosi a maggio, durante il quale sono state concordate le modifiche alla legge sull’asilo e sugli stranieri. La proposta quindi non proviene direttamente dal governo di coalizione, ma da alcuni Stati federali. Faeser ha quindi invitato i responsabili degli Stati federali ed dei Comuni a collaborare per discutere di “ciò che è ragionevole, utile e soprattutto, realisticamente fattibile”.

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