Female to Empower, musica al femminile

A Berlino, il festival che celebra la presenza delle donne nella musica contemporanea

Domenica 15 ottobre, presso la suggestiva venue del Silent Green (ex crematoio adibito a Kulturquartier nel cuore di Wedding, Berlino) si è tenuta la seconda serata del festival Female to Empower. Nato da un’idea di Andreas Döhler, il festival vuole celebrare attraverso cinema e concerti dal vivo, l’esperienza femminle nel mondo della musica.
Qualche giorno dopo la fine del festival, Andreas mi ha concesso una breve chiacchierata  – telematica!- per saperne di più sull’iniziativa

C: Come e perché nasce l’idea del festival?

A. D.: Il festival è nato dall’idea di combinare film sulle musiciste donne con concerti dal vivo. Provengo da un background cinematografico e ad un certo punto, guardandomi attorno, mi sono accorto che, nel campo dei documentari musicali, storie e biografie di musiciste donne sono poco rappresentate. Per celebrare questa presenza femminile nella musica e renderla visibile è nata l’idea di Female to Empower.

Musica d’improvvisazione e empowerment femminile 

Quest’anno, per la sua terza edizione, il festival ha condotto il focus sulle strumentiste donne nella musica d’improvvisazione. Per la serata di domenica, in particolare, Female to Empower ha proposto una straordinaria rassegna d’improvvisazione elettroacustica con artiste poliedriche provenienti da tutto il mondo: la violoncellista argentina Violeta Garcia, Elsa M’Bala in arte A.M.E.T., la ricercatrice peruviana Ale Hop, e nella formazione a tre con il progetto Contagious le musiciste Andrea Neumann, Sabine Ercklentz e Mieko Suzuki.

Gli anni Settanta e il FIG

L’ingresso delle donne nella scena musicale d’improvvisazione risale al 1977, quando, in linea con lo zeitgeist dominante (gli anni Settanta sono anni di libertà, trasgressione, lotte politiche e grande fermento artistico-culturale), la cantante scozzese Maggie Nichols e la compositrice inglese Lindsay Cooper debuttano al Free Theatre di Londra con il nome di FIG, “Feminist Improvising Group”. Maggie Nichols così racconta l’esperienza del FIG: “People were totally shocked. Because they suddenly felt the power that emanated from the women. […]We improvised our own lives, our biographies. We ironised our situation, perverted the dependencies, threw everything up in the air”.

FIG propone show anarchici dai suoni sfacciati, irriverenti e sexy che sfondano la cortina di ferro costruita sull’egemonia maschile.

Cosa è rimasto oggi di questa eredità?

Una premessa iniziale. Oggi la musica d’improvvisazione non è ascrivibile ad unico genere. Se è vero che l’improvvisazione moderna nasce con il jazz, e quello del FIG era “ jazz shock-femminista”, nello scenario musicale contemporaneo l’improvvisazione ha acquisito lo status di tecnica, di modus operandi che abbraccia i generi più vari. 

Quando è stato chiesto alle musiciste presenti domenica nella sala della Kuppelhalle “Cos’è per voi la musica d’improvvisazione?” la riposta, all’unisono, non è tardata ad arrivare.
Tutte concepiscono la musica d’improvvisazione come uno spazio di massima libertà compositiva che permette loro di scoprire e sperimentare le infinite possibilità sonore offerte dal corpus dello strumento. E questo soprattutto quando, come racconta Andrea Neumann (pianista del trio Contagious), si proviene da un approccio tradizionale al suono:

A.N. : Quando facevo musica classica e lavoravo con lo spartito, mi sono resa di conto che stavo suonando qualcosa di già fatto per centinaia di anni. Non volevo impiegare le mie ore a cercare un’altra versione di questa bella musica. In questo senso la musica d’improvvisazione è stata una soluzione per fare altro, per fare qualcosa di nuovo.

“Suono quindi sono”

In questo continuum sonoro tra passato e presente, cosa ha apportato la musica d’improvvisazione al processo di emancipazione femminile?  Dopo secoli di celebrazione unilaterale del genio maschile, “deus creator omnium”, e di una storica condanna all’oblio per le donne – basti pensare a Maria An Mozart, talentosa pianista vissuta all’ombra del ben più noto fratello Amadeus – le musiciste conquistano il loro posto nella storia della musica. 

Buoni auspici per il futuro

Nonostante il divario retributivo tra i sessi nell’industria musicale sia ancora molto marcato e il denaro è sempre un tema spigoloso da trattare, il cambiamento è ben nitido all’orizzonte.
Non potendo discutere in questa sede la questione in maniera esauriente, ho chiesto ad Andreas, in qualità di fondatore e organizzatore del festival, una sua opinione

C: Qual è la condizione delle donne all’interno della scena musicale tedesca? E quanto è forte ancora oggi il divario di genere?

A.D. : Sicuramente i musicisti uomini dominano ancora la scena musicale, soprattutto nelle aree logistiche come gli studi musicali, le agenzie di booking, ma anche gli spazi dei concerti. Ma, soprattutto a Berlino, negli ultimi anni sono cambiate molte cose ed è emersa una scena musicale femminista molto creativa e diversificata, con molte più possibilità per le donne di diventare visibili e udibili rispetto al passato. Questo è particolarmente evidente nel campo della musica elettronica. Inoltre, esistono molte iniziative che finanziano le attività delle musiciste, come per esempio il Musicboard di Berlino.

Il successo del Female to Empower

C: Come si colloca il Female to Empower in questa prospettiva?

A.D. : Female To Empower è solo uno dei tanti festival, progetti e iniziative di Berlino che cercano di aumentare la visibilità delle donne nella musica. Ciò che lo rende speciale è forse il fatto che ha una mentalità molto aperta e non si concentra su un unico genere. Il festival vuole mostrare quanto sia ampia la gamma della creatività femminile e questo è sicuramente un buon contributo per ridurre il divario di genere nelle scene musicali.

Fiduciosa di poter vedere su palchi, più o meno piccoli, nazionali e internazionali, un numero sempre crescente di musiciste donne, chiudo il mio intervento con i felici pronostici di Andreas Döhler e … lunga vita al Female to Empower!

 

Leggi anche: Female to Empower: il festival che celebra le donne nella musica

 

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