Crollo della produzione automobilistica tedesca

La produzione di automobili tedesche è al collasso, ma i produttori tedeschi sono perseveranti

Secondo l’Ufficio federale di statistica, a luglio la produzione dell’industria automobilistica tedesca è diminuita del 9,4%. Il Financial Times, il quotidiano economico-finanziario britannico parla di “prospettive cupe” per il settore automobilistico tedesco con conseguenze per tutta l’Europa. Nonostante questo i  produttori tedeschi sono resilienti. Ma quali saranno le evoluzioni nel settore delle auto tedesche?

L’industria automobilistica mette a dura prova l’intera economia tedesca

I deludenti dati statistici sul mercato delle auto tedesche stanno indebolendo e mettendo in allerta l’intera economia tedesca. Nel complesso, la produzione di auto su base mensile è diminuita dello 0,8%. Lo sviluppo negativo in Germania si ripercuote però anche sull’economia dell’Eurozona: l’Autorità europea di statistica ha ridotto le sue previsioni di crescita del settore auto e tra gli ultimi paesi problematici figurano l’Austria e l’Italia, due paesi forti nel segmento di fornitura automobilistica per la Germania.

La debolezza dell’economia tedesca si fa sentire in tutta Europa

La debole situazione dell’industria automobilistica tedesca resterà piuttosto tesa. Questo sia a causa della concorrenza cinese nel settore, sia a causa delle misure più severe adottate dall’Unione Europea nella lotta contro il cambiamento climatico, che hanno soprattutto un carattere protezionistico.

Secondo la grande banca britannica HSBC, l’introduzione di una tassa sulle auto pesanti (anti-SUV) potrebbe colpire soprattutto le case automobilistiche tedesche, poiché sono soprattutto i loro modelli ad essere soggetti al regolamento. In Francia, alcune città, come Parigi e Lione, stanno addirittura pianificando di aumentare le tariffe di parcheggio per le auto troppo inquinanti. La banca francese afferma: “La tassa sui SUV potrebbe ridurre le vendite delle case automobilistiche tedesche in Francia”. Stellantis, uno dei maggiori produttori di auto che rappresenta i marchi Peugeot, Opel e Maserati, afferma di essere ben attrezzata per far fronte ai costi elevati “che dovrà affrontare in futuro quando si trasformerà in un’azienda a impatto climatico zero”

L’industria automobilistica tedesca è resiliente

Da mesi l’industria automobilistica tedesca riceve critiche su prezzi enormi dell’energia, troppa burocrazia, costi troppo alti, deficit di digitalizzazione, governo federale debole, nessun sostegno nel Paese. Nonostante ciò, tra i produttori automobilistici tedeschi emerge un alto livello di resilienza. L’Associazione tedesca dell’industria automobilistica (VDA) prevede ora che il mercato automobilistico globale crescerà del 6%. Si prevede che le esportazioni di automobili tedesche aumenteranno a quasi 3,1 milioni di veicoli nel 2023 rispetto all’anno precedente. BMW registra nel secondo trimestre un fatturato globale di 553.369 unità del marchio principale BMW (+11,5%). Da aprile a giugno, la Mercedes ha registrato vendite per 515.700 unità (+6%). Anche nella prima metà dell’anno la Volkswagen è riuscita ad aumentare il fatturato complessivamente del 18% raggiungendo i 156,3 miliardi di euro.

I tedeschi dimostrano quindi di riuscire a gestire con prontezza e sicurezza anche un’altra crisi. Un altro punto a favore dei produttori tedeschi è la loro straordinaria ascesa nel segmento delle auto elettriche. Solo dal 2023 al 2027, l’industria automobilistica tedesca ha dichiarato alla N-TV  che investirà 250 miliardi di euro in ricerca e sviluppo, soprattutto nella mobilità elettrica. La Germania è molto più avanti rispetto a tutti gli altri paesi economici a livello internazionale anche per quanto riguarda le domande di brevetto in settori come l’elettromobilità o le celle a combustibile. Le case automobilistiche tedesche sono ora pioniere anche per quanto riguarda l’economia circolare. Produrre veicoli in modo da preservare le risorse, utilizzarli a lungo ed in modo efficiente, ripararli e riciclarli: questo darà alla Germania un nuovo vantaggio attraverso la tecnologia sostenibile.

 

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