Berlino, oscilla la disoccupazione ma i posti di lavoro diminuiscono

A Berlino aumenta il tasso di disoccupazione ma i posti di lavoro non crescono

A Berlino, alla fine del 2023, i disoccupati sono 15 mila in più rispetto al 2022. La capitale tedesca è al di sopra della media nazionale, per quanto riguarda la disoccupazione. In una Germania con 2.637 milioni di persone senza lavoro, Berlino riesce a spiccare per mancanza di occupazioni disponibili. Duemila in meno dell’anno scorso, cifra che non superava i 20 mila.

Ma sono gli stranieri a soffrirne di più. A Berlino, infatti, gli stranieri avrebbero il doppio di possibilità di essere colpiti dalla disoccupazione rispetto ai cittadini tedeschi. Dato interessante, considerato che la regione di Berlino-Brandeburgo, continua a incentivare l’arrivo di lavoratori qualificati, data la scarsa presenza di piccola manodopera, artigiani e commessi/e tra gli stessi tedeschi. Uno stallo alla messicana in cui, però, nessuno ancora ha tirato fuori le pistole.

La “capitale del lavoro” oscilla ma non cade

Il Berliner Zeitung parla di un numero di disoccupati stagnante. Stagnante perché non varia di molto rispetto all’anno precedente. A novembre 2022, il tasso di disoccupazione a Berlino era a dell’ 8,7%. Quest’anno è al 9,2 %.

Dopo la pandemia da Covid19 e i tassi di interesse più alti, l’economia tedesca sembrava, nonostante tutto, risalire velocemente. Questo fino al picco raggiunto a maggio, evidenziando un cambio di trend importante nella ripresa economica della capitale.

Secondo gli analisti di IBB (Investitionsbank Berlin), l’economia di Berlino è cresciuta molto nella prima metà dell’anno, ma non così forte rispetto alle previsioni. Ciò ha irrigidito i binari del mercato del lavoro come, ad esempio, l’edilizia residenziale, che ha sofferto maggiormente l’aumento dei tassi di interesse.

Secondo gli economisti della stessa IBB, però, Berlino rimarrebbe comunque al secondo posto tra gli stati federali tedeschi, perché il numero di dipendenti soggetti a contributi sociali è aumentato di quasi 26.100 su base annua con una crescita del 1,6%.

Un mercato rigido ma non ancora completamente saturo

Il crollo economico ha irrigidito il mercato del lavoro in tutta la Germania. Ramona Schröder, direttrice regionale Berlin-Brandenburg, afferma che la stagnazione dell’economia sta colpendo anche il mercato del lavoro berlinese, “Tuttavia, i lavoratori qualificati sono ancora richiesti. Per questo è ancora più importante che sia le persone in cerca di lavoro che i lavoratori sfruttino le opportunità disponibili sul mercato del lavoro con l’aiuto di corsi di formazione e qualifiche”.

Il dato interessante, però, è il migliaio di posti di formazione vacanti in Germania e, contemporaneamente, altrettanti candidati rimangono senza impiego. Gli stranieri, poi, risultano subire la disoccupazione molto più dei cittadini tedeschi.

Anche Alexander Schirp, amministratore delegato delle associazioni imprenditoriali Berlin-Brandenburg, ha dichiarato, rispetto all’aumento dei tassi d’interesse, all’inflazione e al rallentamento economico “La fase di bel tempo sul mercato del lavoro è finita”. “La volontà delle aziende di assumere nuovo personale è diminuita significativamente”, continua l’amministratore delegato.

Ciò dimostra che l’economia di Berlino è in ritardo. Non è chiaro, però, se lo è rispetto alle previsioni o verso un mercato del lavoro, pieno a pelo d’acqua, che ancora non allarma perché non strabocca.

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