Berlino, l’ex sede centrale della Stasi diventa alloggio per i rifugiati

Il numero dei rifugiati politici che approdano a Berlino è in continuo aumento e molti degli alloggi di fortuna o dei centri messi a loro disposizione sono già stracolmi. Con il calo delle temperature e la neve che incombe, il tempo stringe e diventa sempre più difficile organizzare nuovi alloggi.

Le autorità berlinesi hanno deciso di convertire alcuni dei vecchi edifici della sede centrale della Stasi, abbreviazione “popolare” per Ministero per la Sicurezza dello Stato, Ministerium für Staatssicherheit, dove un tempo lavoravano 7000 dipendenti, in alloggi destinati a ospitare i richiedenti asilo. La centrale del Ministero, dopo la caduta del Muro, fu presa d’assalto da parte dei cittadini della DDR col fine di bloccare la distruzione dei documenti a loro relativi, le famose Stasi Unterlagen. Questa parte di edificio, oggi destinato agli alloggi, fu usato negli anni 90 dalla Deutsche Bahn ma da decenni stava oramai vuoto ed in disuso. “Finalmente questo edificio, vuoto da anni, avrà una destinazione sensata” riporta un aiutante della Croce Rossa Berlinese.

Dal 20 novembre viene usato per dare un tetto ai profughi. Parte della ex sede della centrale dello spionaggio nella DDR è ora popolata di persone provenienti da tutto il mondo, soprattutto dalla Siria, dall’ Irak e dall’ Afghanistan, che entrano ed escono liberamente. Per ora 465 ospiti sono stati accolti in un’ala dell’edificio, ma ci si augura di riuscire ad ospitarne almeno 900. Alcuni piani della struttura necessitano ancora di una sistemazione, altri di un controllo da parte di architetti mentre un’altra ala dell’edificio – di 13 piani – verrà adibita ad alloggio collettivo. Non è invece ancora chiara la destinazione di un terzo edificio.

Una cosa é tuttavia chiarissima: il settore della sede centrale, che un tempo ospitava Erich Mielke e che é oggi sede del Museo della Stasi, Stasi Museumnon verrà invece interessata dalla riconversione.

Se si entra nel particolare, ci si trova di fronte ad uno scenario per certi versi non molto ospitale anche se nella media un profugo rimane nella struttura provvisoria per un massimo di tre mesi.

La struttura è composta da lunghissimi corridoi, su cui si affacciano uffici provvisti di letto a castello, destinati ad ospitare da due a sei persone. Al piano terra é stato organizzato un ufficio registrazioni che rilascia ad ogni soggiornante una carta chip con i propri dati, al fine di registrarsi ogni volta che esce ed entra.

Il blocco di uffici dove un tempo la leggendaria spia Markus Wolf, detto l’uomo senza volto perché nessuno sapeva molto sul suo conto, dirigeva le operazioni di spionaggio con 4000 spie, dovrà ospitare ora i rifugiati dal terrorismo e dalla guerra.

L’edifficio della centrale dello spionaggio é la seconda struttura storica di Berlino trasformata in alloggio per i rifugiati. La prima, in ottobre, é stata l’ex aeroporto di Tempelhof costruito negli anni Trenta.

©DIE LINKE

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