The Wall, il corto di propaganda USA del 1962 sulla costruzione del Muro di Berlino

The Wall: un film di propaganda americano diretto da Walter de Hoog che racconta il Muro di Berlino

La voce profonda e quasi inquietante del narratore Alexander Scourby racconta il primo anno di vita del muro dal punto di vista di un uomo di Berlino Ovest con madre e figli bloccati dall’altro lato. Lui, come tanti altri, viene infatti rappresentato mentre saluta i figli o comunica con gesti in codice. Un’impresa rischiosa, poiché i civili ad Est, se scoperti, potevano essere trasferiti con la forza. Questo avvincente cortometraggio di 10 minuti ci permette di immaginare come fosse la vita a quei tempi e provare empatia per i fuggiaschi di Berlino Est. Di seguito il filmato completo:

Un tuffo nella vita durante la Guerra Fredda

La prima scena di “The Wall” utilizza efficacemente la musica per creare meraviglia e suspense. Un gruppo di bambini tedeschi, mentre gioca a calcio, fa andare la palla dall’altra parte del muro. E così cala il silenzio. Per tutto il cortometraggio la musica di sottofondo è strumentale: perlopiù melodie cupe, che rispecchiano le emozioni di quel periodo e ne aumentano il pathos.

Le scene successive non evocano infatti solo tristezza, ma anche rabbia. Tutti noi abbiamo una famiglia e siamo legati almeno ad alcuni membri. Avere un vero e proprio muro fisico che ci separa è un concetto difficile da concepire e accettare. Soprattutto se viene poi proibita ogni forma di comunicazione, anche un semplice e innocuo sventolio di fazzoletti.

Si vedono quindi gli sforzi dei civili per assistere i fuggiaschi della Germania Est contrapposti agli sforzi delle guardie della DDR per ostacolarli. La scena forse più toccante è quella di una anziana fuggiasca che viene trattenuta dalla polizia mentre è praticamente appesa alla finestra di casa.

The Wall

Scena tratta dal cortometraggio “The Wall”

La propaganda molto scenografica di “The Wall”

Le guardie comuniste sono poi riprese mentre murano le finestre degli edifici al confine, mentre accecano i civili con la luce riflessa degli specchi oppure mentre portano via il corpo di un ragazzo 18enne. Il suo nome era Peter Fechter e morì dissanguato mentre cercava di scalare il muro. Ovviamente tutte queste scene hanno l’obiettivo di mettere in discussione il regime comunista e farlo percepire come malvagio. Il fatto che si tratti poi di filmati reali rende il video ancora più emozionante.

Sono di grande impatto anche le ultime immagini in cui si vede una Berlino Ovest ferma per 3 minuti il giorno del primo anniversario dalla costruzione del muro. Questo momento di silenzio – in cui anche le macchine si sono fermate per strada – fa capire quanto straziante e difficile fosse la situazione.

“Du hast gelernt, was Freiheit heisst. Und das vergiss nie mehr”

Questa, tra le tante frasi che si leggono mentre si passeggia alla East Side Gallery. “Hai imparato cosa significa libertà. Non dimenticarlo mai“. Sicuramente vedere scene del genere fa riflettere su quanto siamo fortunati e soprattutto quanto certe libertà ritenute “ovvie” non lo sono affatto.

Ancora oggi quando si passa per esempio a Bernauer Straße ci sono foto sul tratto dove il muro tagliava a metà la città. Ma l’impatto non è assolutamente lo stesso. Davanti a questi video inediti non si può non provare empatia per tutti i volti scioccati, delusi e ignari del loro futuro. Sono storie che non vanno dimenticate.

The Wall

Murales della East Side Gallery, Berlino

 

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Immagine di copertina: screenshot video YouTube