Holocaust Memorial Pixabay CC0

Stefano Casertano sta realizzando un film sulle tragiche Marce della Morte, ultimo atto dell’Olocausto (ma il progetto necessita di un aiuto)

Stefano Casertano – regista romano ma ormai berlinese d’adozione – vuole realizzare “Tales of the March” primo film di fiction sulle tragiche Marce della Morte, ultimo atto dell’Olocausto perpetrato dai nazisti. Per farlo ha lanciato una campagna di crowfunding. Il futuro ricavato del film sarà interamente donato a fondazioni che si dedicano alla memoria della Shoah

È l’autunno del 1944 e gli eserciti Alleati marciano verso la Germania segnando la fine del Terzo Reich. Sono gli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale, mesi in cui la brutalità nazista nei confronti dei deportati erompe nelle cosiddette Marce della Morte, prima di esaurirsi. Ebrei e prigionieri di guerra venivano trasferiti dai campi di concentramento dell’est verso l’interno del Reich come ultimo disperato tentativo di portare a termine la missione di sterminio. Sebbene le Marce della Morte siano ben documentate, tale dinamica tende a perdersi nella cultura collettiva dell’Olocausto. Ancora più incredibilmente, nessun film di fiction è mai stato girato in merito fino ad oggi. “Tales of the March” è un progetto di Stefano Casertano – regista e produttore romano ma da anni residente a Berlino – e della sua società di produzione Daring House che porta con sé l’obiettivo – e la responsabilità – di raccontare sotto forma di film un pezzo di storia dimenticato tramite le esperienze di chi è sopravvissuto. La produzione è totalmente pro-bono e aperta al sostegno di chiunque volesse contribuire alla sua realizzazione. Una volta raggiunti i fondi necessari per iniziare a girare, tutti i proventi saranno donati ad associazioni volte a promuovere la memoria della Shoah.

“Tales of the March”, origini e trama del film

Qualche anno fa Stefano Casertano si trovava in Israele impegnato nella produzione di un documentario quando rimase colpito da un pannello informativo sulle Marce della Morte all’interno del museo dell’Olocausto. Ne approfondì la conoscenza tramite l’archivio sulle Marce della Morte di Belower Ward, grazie al quale riuscì a mettersi in contatto con Alexander Fried, un sopravvissuto. In otto ore di intervista, Alexander raccontò a Stefano la sua esperienza: una storia di sofferenza che parte dai campi di concentramento e si trascina nel corso di un’estenuante marcia, per poi finalmente concludersi con la sua liberazione. La brutalità delle Marce della Morte ha mietuto numerose vittime, ma alcuni deportati come Alexander sono riusciti a sopravvivere per condividere con il mondo la loro storia.

Il protagonista di “Tales of the March” è Eithan, personaggio fittizio la cui esperienza è appunto basata su reali testimonianze di ex prigionieri. La Marcia di cui fa parte è in movimento, e mentre sta attraversando un paese Eithan sente una voce di donna intonare il “Va’ Pensiero” del Nabucco, conosciuto anche come il “Coro degli Schiavi Ebrei”. Un canto di speranza che fa capire al protagonista  che non tutto è perduto. Egli verrà infatti restituito alla libertà in un bosco dopo anni di prigionia, ma riuscirà mai a sentirsi veramente libero?

Una produzione pro-bono

La produzione di “Tales of the March” è pro-bono e il ricavato sarà interamente donato a fondazioni che si dedicano alla memoria della Shoah. La sceneggiatura è sostenuta dal Medienboard del Berlino-Brandeburgo e dalla Biennale di Venezia, con buone probabilità che il film riesca a concorrere al Festival di Venezia quest’anno. Il 60% del budget è già stato raccolto, ma mancano ancora fondi per iniziare a girare. Il progetto è in grado di portare alla luce una parte di storia a lungo trascurata. Si tratta del “momento in cui la memoria si trasforma in storia”, come ci spiega il regista. Egli considera infatti la pellicola una forma di responsabilità storica e sociale, necessaria soprattutto alle nuove generazioni che non potranno affidarsi a testimoni viventi dell’Olocausto.

È possibile contribuire alla realizzazione del progetto tramite una donazione online al sito https://www.produzionidalbasso.com/project/tales-of-the-march-un-film-sull-ultimo-atto-della-shoah/

Il regista

Stefano Casertano, romano trapiantato a Berlino, è regista, autore, giornalista e professore universitario. Dopo aver completato il suo MBA presso la Columbia University, ha conseguito un dottorato di ricerca in politica internazionale presso l’Università di Potzdam, dove ha lavorato come docente. Egli ha anche ricoperto il ruolo di corrispondente internazionale ed editorialista per Project Sindacate, Linkiesta e The European. Nel 2011 ha fondato Daring House, casa di produzione di film, documentari e video. Alcune produzioni hanno ottenuto importanti riconoscimenti a livello internazionale, come La ballata dei senzatetto, corto animato vincitore del LA Film Fest nel 2015 e proiettato a Cannes. Ma anche il documentario Gente di amore e di rabbia, vincitore del Premio Speciale della Giuria al Rome Film Festival del 2017, tra le altre menzioni.

Per la lista completa delle produzioni, consultare https://www.daringhouse.com/film-productions/.

 

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Immagine di copertina: Holocaust Memorial Pixabay licence