Rifugiati ucraini a Berlino, la sindaca chiede aiuto all’esercito

L’arrivo di profughi ucraini a Berlino non si ferma. La sindaca Franziska Giffey chiede aiuto all’esercito tedesco per organizzare delle sistemazioni e prendersi cura dei rifugiati ucraini

La situazione sempre più difficile in Ucraina spinge numerosi cittadini a rifugiarsi in Germania. Negli ultimi giorni Berlino è stata la meta principale, per questo la sindaca della capitale tedesca ha chiesto aiuto all’esercito tedesco, il Bundeswehr, per organizzare nel minor tempo possibile alloggi per tutti coloro che arrivano dall’Ucraina. Sono previste, infatti, cinque nuove sistemazioni. La richiesta d’aiuto è arrivata nella tarda serata di mercoledì 9 marzo, dopo una riunione speciale del Senato. Giovedì 10 marzo è stata presentata, invece, la medesima richiesta alla ministra federale della Difesa Christine Lambrecht.

Presto saranno disponibili cinque nuove sistemazioni

I nuovi alloggi che accoglieranno i profughi saranno organizzati nei seguenti punti della città:

  • Salvador-Allende-Strasse
  • Kurt-Schumacher-Damm
  • Zossener Strasse
  • Rheinpfalz-Allee
  • Rennbahnstrasse

La senatrice per l’Integrazione Katja Kipping ha affermato che le sistemazioni non sono attualmente disponibili, ma lo saranno presto. Resta, però, il problema che il numero degli alloggi disponibili non sarà mai sufficiente a ospitare tutti i richiedenti asilo. Per questo motivo la senatrice Kipping sta già pensando ad altre sistemazioni per accogliere i rifugiati ucraini. Nel frattempo, l’ex aeroporto di Tegel a Berlino si prepara ad essere trasformato in un centro accoglienza per circa 3000 persone.

Albrecht Broemme coordinerà tutti gli alloggi

Albrecht Broemme è l’ex presidente della THW (Technisches Hilfswerk), un’organizzazione federale di soccorso gestita dal Governo tedesco. Lo ha affermato la sindaca Giffey: sarà compito di Broemme organizzare tutti i futuri alloggi per i profughi ucraini in arrivo a Berlino, perché la sua esperienza è ciò che serve in un momento di così grande difficoltà. Nonostante l’ex presidente sia risultato positivo al test Covid rapido questo mercoledì 9, non mancherà di svolgere il suo lavoro a distanza e di coordinare il tutto per via telematica.

 

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Immagine di copertina:  Markus Spiske / Unsplash License