“Da Milano a Berlino per farvi scoprire il mondo sotterraneo della capitale tedesca”

Alessandra Batelli, nata a Milano nel 1968, lavora dal 2019 come guida per la Berliner Unterwelten, un’associazione che salvaguarda le aree sotterranee della città, conservandone e promuovendone la storia attraverso tour tematici, anche in italiano

«L’associazione è stata fondata nel 1997. All’inizio erano veramente in pochi, circa sei persone, tutti appassionati del mondo sotterraneo. Si trattava di storici o ingegneri che si interessavano all’urbanistica della città  e cercavano di salvare il salvabile di ciò che emergeva negli scavi dei cantieri. Non si aveva pietà negli anni 90′, si aprivano continuamente lavori per creare supermercati e altri edifici nuovi e veniva fatta fuori tantissima roba. Nel tempo l’associazione è cresciuta e oggi ha circa 500 soci». Nata a Milano e con origini toscane da parte di padre, Alessandra Batelli lavora come guida alla Unterwelten dal 2019 e ci racconta la storia dell’associazione e di cosa essa si occupa nel concreto. Proprio sotto ai nostri piedi infatti si snodano mondi ignoti, le ferite ancora aperte di una città tormentata. L’associazione salvaguarda alcuni edifici e i loro spazi sottosuolo, tra cui quelli dell’ex rifugio antiaereo all’interno della stazione della metropolitana Gesundbrunnen, che è anche il suo quartier generale.

«Si tratta di un’associazione senza scopo di lucro, privata, che si finanzia da sola. Tutto quello che entra viene reinvestito per la ricerca e tutti gli allestimenti per rendere i luoghi accessibili sono stati sostenuti dall’associazione». Non solo dunque tour per chi desidera visitare i sotterranei della città. «La Unterwelten si occupa di una ricerca continua, anche riguardo ad esempio ai risarcimenti delle vittime della seconda guerra mondiale dovuti alle famiglie. Si occupa anche di altre attività. Ultimamente, ad esempio, abbiamo scoperto una statua nel quartiere di Wedding e la stiamo facendo restaurare. Il motore principale è una costante curiosità. Quando apre un cantiere l’associazione è lì per custodire e salvaguardare la storia dei ritrovamenti. Tutti quelli che guidano i tour, poi, devono essere preparati, partecipare a dei corsi, fare gli esami. Serve in particolare una solida preparazione storica e soprattutto passione. L’associazione è molto attenta a non raccontare storie scorrette. Si tratta di una organizzazione seria. È veramente una questione di passione: molti colleghi non fanno altro da quando avevano 30 anni».

I tour in lingua italiana

«I tour per gli italiani sono due. Il tour I è dedicato alla seconda guerra mondiale e il tema è quello dei rifugi. Il tour M è a tema guerra fredda e riguarda le fughe sotterranee, tramite fognature o i tunnel scavati». Alessandra si riferisce prima al tour dei “Mondi oscuri” durante il quale si può esplorare un bunker antiaereo che risale alla seconda guerra mondiale, quando la città fu distrutta dai bombardamenti. Il Tour M, “Sotto il Muro di Berlino” ripercorre la storia dei tunnel scavati per fuggire dalla parte Est alla parte Ovest dagli anni ’60 agli anni ’80, tra cui molti rappresentarono un fallimento e altri come il Tunnel 29 e il Tunnel 57 ebbero invece successo. «Organizziamo anche tour più ‘estremi’ in cui si deve scendere fino a 25 m di profondità aggrappandosi a una corda. Per il momento sono solo in lingua tedesca».

Sempre meno turisti italiani

«È difficile stabilire quale tra i due sia il tour preferito degli italiani. Piacciono entrambi perché hanno temi diversi. Il Tour I è molto adatto agli appassionati della seconda guerra mondiale, ci sono anche ordigni inesplosi. Il tour M è per coloro che sono interessati ad approfondire le storie di coloro che hanno tentato la fuga nel periodo del muro».

«Prima del covid  c’erano molti turisti italiani, riempivamo bene i tour ed eravamo cinque guide, ora siamo in due. Ci sono poche richieste. Le scuole poi non ci conoscono e non abbiamo possibilità economica per farci una grande pubblicità». Secondo Alessandra si tratta anche di una scelta: quando si riceve bisogna anche offrire qualcosa in cambio. «Non vogliamo compromessi,  siamo convinti di quello che facciamo e di come lo facciamo».

La storia di Alessandra, arrivata a Berlino subito dopo la caduta del Muro

«C’era ancora il Muro quando sono venuta a Berlino per la prima volta. Quando il Muro cadde mi sono trasferita: ho fatto il trasloco tra il  ’90 e il ’91. Ho iniziato quasi subito a studiare storia dell’arte, la mia passione infatti è sempre stata la storia nella sua intersezione con l’arte e con la città di Berlino.  Qui in Germania storia dell’arte è un percorso diverso dall’Italia. Mi sono specializzata sull’espressionismo: nulla a che fare con i greci e con i romani o con la storia antica.  Poi ho fatto la guida per tanti anni. Prima solo per italiani, poi ho fatto domanda alla Unterwelten. Quando è arrivato il Covid-19 mi sono buttata nel tedesco e mi ha appassionato. Sono affascinata soprattutto dalla storia moderna. Sono temi interessanti per gli italiani. Sia il tema del nazionalsocialismo e sia quello del Muro. La mia vita è stata quindi caratterizzata dalla passione per la storia che poi è diventata il mio lavoro».

«Quando mi sono trasferita l’ho fatto per amore. Ero già stata a Berlino e mi trovavo per caso in città in visita a questo ragazzo quando il Muro è caduto. Sono stata catapultata in una situazione che mi ha un po’ sconvolta. Non si parlava con chiarezza di ciò che stava accadendo, forse è anche per questo che sono rimasta nel tema e ci sono ancora dentro. Poi ho sposato un tedesco i cui genitori erano scappati negli anni ’60 dalla Germania dell’Est».

L’importanza della Berliner Unterwelten per Berlino

«La Berliner Unterwelten è importantissima. Per capire la storia bisogna andare alle radici. Andando in profondità si capiscono tante cose anche da un punto di vista urbanistico. Per esempio si comprende come Berlino sia una palude e come sia stato difficile proteggere la popolazione perché era difficile scavare in profondità. Ci sono anche altri tour, non in italiano, come il Tour 3, sui bunker antiatomici, in cui si può rivivere la distopia della guerra atomica. Erano bunker preparati per proteggere i cittadini berlinesi. Queste storie non riguardano solo Berlino ma anche l’Europa e il mondo. Sono eventi che hanno cambiato la Storia mondiale».

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Foto in evidenza gentilmente concessa da Alessandra Batelli