Cosa dicono i media tedeschi sul possibile ritiro di Fb e Ig dall’Europa

Anche i media tedeschi non parlano d’altro: Meta – impresa statunitense proprietaria Facebook e Instagram – minaccia di ritirare i propri servizi in Europa

Con una frase scritta sul documento annuale inviato alla Sec (Security and Exchange Commission) – autorità americana garante del mercato – la Meta Inc. ha generato scalpore anche fra i media tedeschi. Zuckerberg potrebbe davvero ritirare Instagram e Facebook dal mercato europeo? E quale sarebbe il motivo?

Meta: cosa è successo all’impresa statunitense

Come si legge su Il Sole 24 Ore, Meta sostiene che senza delle regole per la gestione dei dati tra Europa e Stati Uniti “non saremo più in grado di offrire alcuni dei nostri prodotti e servizi più importanti, compresi Facebook e Instagram, in Europa, fatto che influirebbe materialmente e negativamente sulla nostra attività, sulla nostra condizione finanziaria e sui risultati delle nostre operazioni”.

Nonostante le dichiarazioni inviate alla Sec, c’è molta immaginazione sulla reale possibilità del ritiro di Facebook e Instagram dall’Europa. Con il mercato cinese e russo off-limits, tale scenario, significherebbe che Zuckerberg approverebbe l’ipotesi di relegare i suoi servizi al solo mercato americano. Eventualità, in sostanza, di cui il colosso americano si è avvalso per accendere i riflettori sul dibattito che concerne la lotta per i dati.  La notizia ha infatti generato già molto clamore.

Anche i media tedeschi parlano del panico generato da Meta, ma arriva la smentita

La frase contenuta nel documento inviato alla Sec ha immediatamente generato molto “rumore” nei vari media, compresi i giornali tedeschi. Molti hanno posto l’interrogativo sulla reale possibilità del ritiro dei due social media dal mercati europeo.

Si è resa di fatto necessaria la smentita da parte del portavoce dell’azienda americana: “Non abbiamo assolutamente alcun desiderio e alcun piano di ritirarci dall’Europa. Semplicemente Meta, come molte altre aziende, organizzazioni e servizi si basa sul trasferimento di dati tra l’Ue e gli Stati Uniti per poter offrire servizi globali. Come altre aziende, seguiamo le regole europee e ci basiamo sulle Clausole Contrattuali Tipo (Standard Contractual Clauses) e su adeguate misure di protezione dei dati”. “Le aziende fondamentalmente hanno bisogno di regole chiare e globali per proteggere a lungo termine i flussi di dati tra Stati Uniti ed Ue, e come più di 70 altre aziende in una vasta gamma di settori, mano mano che la situazione si evolve, stiamo monitorando da vicino il potenziale impatto sulle nostre operazioni europee”.

La questione dei dati

Il nervo della vicenda quindi, è la preoccupazione di Meta sul tema della gestione dei dati in Europa e il tentativo di fare pressione sul Vecchio Continente. Un effettivo abbandono è irrealistico, significherebbe la perdita di un bacino di utenza troppo significativo. A generare il timore di Zuckerberg è stata la sentenza della Corte di Giustizia Europea con la quale è stato invalidato il Privacy Shield, e cioè l’accordo fra Bruxelles e Washington per il trasferimento dei dati fra Stati Uniti ed Europa. La decisione definitiva in merito dovrebbe arrivare nella prima metà del 2022, quindi si dovrà aspettare l’esito di tali provvedimenti.

Cosa succederebbe in Europa se non ci fossero più Instagram e Facebook?

Lo Spiegel ha aperto il suo dibattito proprio con questo interrogativo e ha spiegato, nel corso dell’articolo, la problematica. Secondo la testata tedesca, il documento inviato alla Sec sottolinea un punto fondamentale, è vero: serve una regolamentazione più coerente e consapevole delle piattaforme social in tutta Europa. Solo così, secondo Meta, si può limitare l’influenza negativa su Internet in merito ad alcune tematiche. Ritirare le due app però, evidenzia lo Spiegel, non risolverebbe il problema, ma lo sposterebbe semplicemente su altre piattaforme online.
Anche il Tagesspiegel ripercorre quanto accaduto nei giorni scorsi. Inoltre, ha analizzato anche l’andamento di Facebook nell’ultimo periodo: il numero di membri attivi è calato rigidamente negli ultimi tre mesi. Il gruppo Meta, infatti, ha perso circa il 20% delle azioni. Un dato non indifferente, se pensiamo a ciò che sta accadendo in questi giorni.

 

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Immagine di copertina: ©KNFind / Pixabay License