Merkel e Schröder. Perché i due ex Cancellieri sono al centro delle polemiche a causa della guerra
Due ex Cancellieri tedeschi, Angela Merkel e Gerhard Schröder, dall’inizio della guerra russo-ucraina sono saliti sul banco degli imputati, accusati di aver contribuito a rafforzare il potere della Russia durante i loro anni alla guida della Germania
Gerhard Schröder e Angela Merkel sono stati sicuramente due dei Cancellieri più importanti nella storia della Repubblica federale tedesca. Schröder è stato il primo Cancelliere socialdemocratico ad aver guidato la Germania dopo la riunificazione, dal 1998 al 2005. Il suo mandato è stato caratterizzato dalla ferma opposizione della guerra in Iraq e dagli scontri con l’allora Presidente americano George W. Bush ma anche dall’introduzione dell’Agenda 2010, una serie di riforme volte a favorire la crescita economica e a ridurre la disoccupazione. Merkel non avrebbe neanche bisogno di tante presentazioni. Salita al potere nel 2005, sconfiggendo proprio Schröder, il suo è stato il secondo cancellierato più lungo della storia tedesca: 16 anni di ‘regno’ ininterrotto. È riuscita, tra le altre cose, a diventare la donna più potente del mondo e a traghettare la Germania fuori dalla crisi economica trasformandola da “malato d’Europa” a “locomotiva economica” del Vecchio Continente. Ma, nonostante il ruolo fondamentale svolto dai due ex Cancellieri nella storia tedesca, dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, entrambi sono stati accusati di aver, durante i loro anni al potere, rafforzato la potenza economica e politica della Russia. Ma non solo. A entrambi è stato più volte rinfacciato il loro assordante silenzio e una chiara presa di posizione nei confronti delle violente azioni intraprese da Vladimir Putin. Ma perchè sia l’opinione pubblica che alcuni Capi di Stato – tra cui il premier ucraino Zelensky – hanno così fortemente criticato i due ex Cancellieri?
Gerhard Schröder e i suoi rapporti con le società russe e con Putin
Come scritto Gerhard Schröder perse le elezioni del 2005 lasciando il suo posto da Cancelliere all’avversaria cristiano-democratica della Cdu Angela Merkel. Dopo la sconfitta l’ex Cancelliere si ritirò dalla scena politica. Ma di certo, non intraprese una tranquilla vita da pensionato. Decise, infatti, di investire il suo tempo per diventare l’uomo di punta e investitore di alcune società russe che operavano anche sul suolo tedesco. Passarono poche settimane dalla fine del suo mandato da Cancelliere che Schröder venne nominato dall’azienda russa Gazprom a capo del consorzio Nord Stream AG. L’azienda, con sede a Zugo in Svizzera, è la responsabile della costruzione dell’immenso gasdotto omonimo che, attraverso il Mar Baltico, portava il gas russo nell’ Europa occidentale bypassando tutti gli Stati tra Germania e Russia. Per inciso, Gazprom era anche uno degli sponsor della società calcistica tedesca Shalke 04 che ha deciso, pochi giorni dopo l’invasione russa, di togliere il nome della società russa dalle loro divise rinunciando a circa 10 milioni di euro di introiti. L’ex Cancelliere venne anche nominato presidente della società russa Rosneft operante nel settore petrolifero e del gas naturale. Schröder, inoltre, è stato coinvolto anche nella realizzazione del Nord Stream 2 gasdotto ‘gemello’ del primo che avrebbe dovuto espandere il trasporto del gas russo in Europa. Il nuovo gasdotto, pronto già da alcuni mesi, ha subito una brusca interruzione il 22 febbraio 2022 quando il Cancelliere Olaf Scholz ha annunciato che non sarebbe stato messo in funzione, proprio a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Ma Schröder ha anche mantenuto uno stretto rapporto con Vladimir Putin tanto che, giovedì 10 marzo, le agenzie di stampa tedesche hanno riportato la notizia per cui l’ex Cancelliere sarebbe volato a Mosca per discutere con il Presidente russo. Cosa i due si siano detti rimane un mistero.
Il silenzio di Gerhard Schöder sulla guerra russo ucraina e l’imbarazzo del suo partito, l’Spd
Come già scritto Gerhard Schröder apparteneva al partito socialdemocratico della Germania, l’Spd. E proprio i suoi ex compagni di partito hanno chiesto all’ex Cancelliere di prendere una chiara presa di posizione e di allontanarsi dalle società russe che vedono il suo coinvolgimento. Ma Schröder ha fatto orecchie da mercante, pubblicando solamente uno scarno comunicato di condanna alla guerra su Linkedin, ma senza chiarire indiscutibilmente il suo effettivo allontanamento dalle società russe. Questa ambiguità ha visto la reazione del suo partito che sta discutendo se espellere Schröder dall’Spd. Inoltre, alcuni membri del Bundestag hanno anche presentato una petizione per ‘spogliarlo’ di tutti i suoi privilegi. L’ex Cancelliere, infatti, gode ancora dei benefici dati dalla sua attività politica. Secondo quanto riportato dal Morgenpost, nel 2021 il personale dell’ufficio di Schröder sarebbe costato allo Stato tedesco ben 407.000 euro (nel 2017 erano stati addirittura 561.000). A queste spese va unita, ovviamente, la pensione di Schröder da ex Cancelliere che ammonta a 8.300 euro al mese. Ma di certo, i suoi guadagni non finiscono qui. Anche se non si conosce la cifra esatta che Schröder percepisce dal suo coinvolgimento con le società russe già citate, per il suo ingresso nella Nord Stream AG sembra che si sia intascato 250.000 euro, senza poi contare i guadagni venuti dopo. Una montagna di soldi a cui Schröder non vuole di certo rinunciare nonostante la tragica situazione.
Le critiche ad Angela Merkel per il suo passato atteggiamento verso la Russia
Lunedì 4 aprile 2022 il Premier polacco Mateusz Morawiecki aveva duramente criticato il silenzio di Angela Merkel dall’inizio delle ostilità dichiarando: “Signora Cancelliera, lei è rimasta in silenzio dall’inizio della guerra”. Ma la maggiore accusa Morawiecki l’aveva riservata verso l’atteggiamento di Angela Merkel nei confronti della Russia durante gli anni che ha trascorso alla guida della Germania. Il premier polacco aveva infatti dichiarato: “La politica tedesca, degli ultimi dieci o quindici anni, ha fatto sì che la Russia ora abbia una forza basata sul monopolio nella vendita delle materie prime”. Un’accusa, quella del premier polacco all’ex Cancelliera, che è stata ripresa anche dal Presidente ucraino Zelensky. “Nella periferia di Kiev, Merkel – come l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy – può farsi un’idea della sua fallita politica russa” aveva dichiarato Zelensky, subito dopo il massacro di Bucha dove l’esercito russo ha massacrato centinaia di civili. Ma perchè i due Capi di Stato hanno attaccato proprio l’ex Cancelliera? Il motivo è da ricercare nel rapporto che Merkel aveva costruito con la Russia durante il suo cancellierato. Se, infatti, il suo predecessore Schröder aveva approvato la costruzione dell’immenso progetto Nord Stream 1 – per poi entrare a far parte del board della società dopo il ritiro dalla vita politica – il Governo guidato da Angela Merkel aveva invece acconsentito alla messa in opera del Nord Stream 2. Di fatto, entrambi, avevano consegnato un’arma geopolitica potentissima alla Russia, nonostante gli avvertimenti di altri Stati tra cui l’Ucraina e gli U.S.A. Se, infatti, la Russia decidesse di chiudere i rubinetti del Nord Stream, la Germania e altri Stati europei si troverebbero da subito a secco di gas, con tutte le conseguenze del caso.
Angela Merkel si era opposta all’entrata dell’Ucraina nella Nato per “non provocare la Russia”
Un’altra decisione di Angela Merkel fortemente criticata nelle ultime settimane risale, invece, al 2008. Nell’aprile di quell’anno, infatti, si svolse a Bucarest il 20esimo summit dei Paesi Nato. A essere invitata – nonostante non faccia parte dell’Alleanza atlantica – anche la Russia, che partecipò a un colloquio bilaterale con gli Stati membri. Sul tavolo di discussione, quell’anno, c’era anche l’entrata di Ucraina e Georgia nella Nato. In quell’occasione gli unici Paesi ad opporsi furono Gran Bretagna, Francia e, ovviamente, Germania. Ad appoggiare fortemente l’istanza furono gli Stati Uniti d’America e la Polonia. Frank-Walter Steinmeier – all’epoca ministro degli Esteri federale e oggi Presidente della Repubblica tedesca – disse che era meglio non discutere la questione dell’ammissione di Ucraina e Georgia nella Nato per “non provocare la Russia”. Una linea di pensiero condivisa, chiaramente, anche da Merkel. A poche settimane dall’inizio della guerra contro l’Ucraina, lunedì 4 aprile, era arrivato il mea culpa dello stesso Steinmeier. Il Presidente aveva infatti ammesso di aver commesso parecchi errori nella sua politica nei confronti della Russia. Un’ammissione di colpa che non è invece arrivata da Angela Merkel. Lo stesso giorno in cui Steinmeier aveva rilasciato le sue dichiarazioni anche l’ex Cancelliera aveva deciso di rompere il silenzio riguardo al conflitto russo-ucraino. “In vista delle atrocità che stanno diventando visibili a Bucha e in altri luoghi dell’Ucraina, tutti gli sforzi del Governo federale e della comunità internazionale per sostenere l’Ucraina e porre fine alla barbarie e alla guerra della Russia contro l’Ucraina hanno il pieno sostegno dell’ex Cancelliera” recitava un comunicato diffuso dall’ufficio stampa di Merkel. Ma non erano le uniche parole che si potevano leggere nel breve messaggio. L’ex Cancelliera aveva infatti ribadito la sua presa di posizione durante il vertice Nato di Bucarest scrivendo che “L’ex Cancelliera Angela Merkel mantiene le sue decisioni in relazione al vertice della Nato del 2008 a Bucarest”.
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Immagine di copertina: Angela Merkel e Gerhard Schröder – Screenshot da YouTube https://www.youtube.com/watch?v=N1lxSmuNqQs